20 febbraio 2001

Cataloghi Bernardo Bellotto, 1722-1780 (Electa, 2001)

 
Il catalogo che correda la mostra veneziana dedicata a Bernardo Bellotto è un evento dentro l’evento…

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Con le sue 93 schede documenta non solo la mostra veneziana, ma anche la ben più ampia selezione destinata al Museum of Fine Arts di Houston, la cui inaugurazione si terrà il mese successivo alla conclusione dell’appuntamento lagunare. Ciò detto, il catalogo mantiene tutte le attese in campo scientifico connesse a questo importante, doppio appuntamento espositivo. Il volume è curato da Bozena Anna Kowalczyk e Monica Cortà Fumei. E contiene i contributi di Gregor J.M. Weber, che analizza in modo dettagliato il periodo di Dresda di Bellotto e di Martina Frank, che tratta del soggiorno a Vienna e Monaco. Sull’ultima attività a Varsavia ha, invece, scritto Andrzej Rottermund, mentre Bozena Anna Kowalczyk si è occupata della formazione dello stile dell’artista. Gli interventi sono di grande spessore: rendono conto della storiografia e della critica che li ha preceduti, ma soprattutto illustrano i risultati delle più recenti ricerche, in modo chiaro e convincente. Letti in sequenza, i 4 contributi ricostruiscono, cronologicamente, le vicende biografiche e stilistiche di Bellotto e forniscono anche una suggestiva analisi della committenza e del gusto figurativo del ‘700 europeo. Le schede del catalogo appaiono complete ed esaurienti, corredate ciascuna da dati tecnici, indicazioni sulla provenienza e la committenza, cronologia delle esposizioni e bibliografia. Le foto sono in gran parte di buona qualità. La selezione di alcuni particolari minuti stampati a piena pagina si rivela particolarmente felice perché consente di analizzare come Bellotto riesca, con uno stile quasi pre-macchiaiolo, a rendere con compiutezza figure, gesti e forme con poche e studiate pennellate, nelle quali, ancora una volta, si dimostra la grande abilità nel rendere contrasti cromatici e alternanza di luci ed ombre. Peccato che due o tre foto risultino chiaramente mal riuscite (non è da Electa). Le schede sono divise in sezioni che ripercorrono, in ordine cronologico, le tappe fondamentali del viaggio di Bellotto. Ad introdurre il catalogo una interessante rassegna della documentazione acquisita sulla figura dell’artista. Lo concludono invece l’albero genealogico e la bibliografia generale.

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Alfredo Sigolo


Bozena Anna Kowalczyk e Monica da Cortà Fumei (a cura di), “Bernardo Bellotto. 1722-1780”, Electa 2001 (ISBN 88-435-7818-9). Formato: cm. 25 x 27.5; 281 pagine; foto b/n e colori (93 schede con foto a colori delle opere esposte alla mostra di Venezia e quelle che verranno esposte ad Houston). Prezzo di copertina £ 100.000 (£ 75.000 in mostra). Disponibile in lingua italiana o inglese.

3 Commenti

  1. Le foto saranno anche belle (son sempre foto di quadri e non serve un’artista, basta un’artigiano), ma mi pare che la stampa sia pessima.
    In linea con la cattiva qualità che electa sforna ultimamente. Un’inchiostratura che regala aspetti lirici ai marroni che sovrastano e reinterpretano i rossi. E mi fermo per pietà. Forse il libro non è fatto per esser comperato. Forse hanno già venduto tutta la tiratura. Perchè se uno lo sfoglia appare subito evidente che quel sapore di tronfio che pervade tutte le immagini non è certo un’invito a comperarlo.
    Eppure in Italia ci sono fiorfiore di stampatori e il libro costa una bella liretta.

  2. Beh, Jo ci ha dato dentro (forse di editoria ne sa un po’ più di me). Che ci fosse un apparato fotografico di qualità non eccelsa lo avevo notato anch’io, tuttavia mi pare che come strumento di ricerca il volume vada valutato (e comprato) anche per i contenuti, che sono, questi sì, di qualità (e piuttosto godibili anche, cosa assai rara). Inoltre gli ingrandimenti dei particolari permettono di capire qualcosa in più della tecnica di Bellotto, e questo depone a favore di un catalogo il cui prezzo, seppur altino, non è superiore alla media di pubblicazioni simili. Per il resto, come si sa, io sarei per tornare a pubblicare, a fianco di questi, dei cataloghi più economici ma scientificamente esaurienti (più piccoli, carta non patinata o comunque di media qualità, foto b/n e però testi completi).

  3. E’ innegabile che i cataloghi Skira
    (spesso disponibili anche in cofanetto)siano il massimo sia per qualità delle illustrazioni che per il prezzo; ottimi ultimamente anche i Marsilio, i Federico Motta editore, ed i DeLuca. Non si capisce come mai Electa (l’editore più grande nel campo delle mostre d’arte in Italia) abbia spesso cataloghi con qualcosa che non va, e sempre, in proporzione, più costosi di quelli degli altri, sia in mostra che in libreria. Una piacevole quanto inattesa eccezione è il catalogo con copertina rigida “Caravaggio e i Giustiniani”, il cui prezzo di 80000 lire è più che ragionevole, specie se si considera il livello scientifico dell’opera, la sua mole e (in questo caso) le ottime riproduzioni.

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