21 febbraio 2020

Ciò che rimane del paesaggio: Fabrizio Bellomo da Office Project Room

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Da Office Project Room, Fabrizio Bellomo presenta Villaggio Cavatrulli, progetto confluito in un volume, dedicato all’incontro tra paesaggio e architettura nell’Italia Meridionale

Fabrizio Bellomo, Villaggio Cavatrulli, archetipo, 2010-19, Courtesy l’artista

Si costruisce innalzando, agglomerando, edificando ma anche scavando, procedendo alla maniera della sottrazione, togliendo materia. È un’architettura da estrazione, spiga Luca Panaro, parlando di Villaggio Cavatrulli, progetto di Fabrizio Bellomo, confluito in un libro che sarà presentato il 21 febbraio, alle 19, da Office Project Room, fondato a Milano nel 2018 dal collezionista e imprenditore Francesco Macchi e dall’artista Matteo Cremonesi, diretto da Giangiacomo Cirla. L’occasione è data da un incontro, “Dialoghi: Fabrizio Bellomo – Peter Fend”, mostra visitabile da Office Project Room fino all’11 marzo, in collaborazione con Pinksummer Contemporary Art. Un dialogo tra esperienze e linguaggi, declinato nel tema del paesaggio, cioè di quella particolare sovrapposizione tra i ritmi della natura e la presenza antropica.

Veduta della mostra, Dialoghi, Fabrizio Bellomo – Peter Fend, Office Project Room, Milano, 2019, Courtesy gli artisti e Office Project Room

Nelle ricerche di Bellomo e Fend, il territorio è attraversato, osservato, cartografato, sviluppato e ritagliato. Ciò che emerge, ciò che rimane, è un unico profilo di spazio, che congiunge varie aree dell’Italia Meridionale, dalla Puglia alle coste della Sicilia, passando per Matera. Il progetto di Bellomo è stato anche selezionato da Mario Cucinella attraverso la call di Arcipelago Italia per il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018.

«Percorrendo inizialmente il territorio tra la provincia leccese e la costa barese, Bellomo passa ad analizzare analoghi territori con simile conformazione, a Matera e in Sicilia (Mazara del Vallo e Favignana). Raccoglie “architetture di risulta”, appunti visivi di scarti abitativi, pseudo-sculture di grandi dimensioni, interventi ambientali caratterizzati dalla spontaneità costruttiva, segni nella pietra a testimonianza di precedenti utilizzi. La fotografia è il mezzo col quale fare esperienza del territorio, archiviarne le forme, attraverso la mappatura e l’istinto di conservazione», scrive Panaro, critico d’arte e curatore, docente all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Fabrizio Bellomo, Villaggio Cavatrulli, archetipo, 2010-19, Courtesy l’artista

Il volume Villaggio Cavatrulli, edito nel 2019 da Centro Di, fa parte della collana XXI Guide d’artista, a cura di Giacomo Zaganelli e Alberto Salvadori. Dedicata alla Puglia, la pubblicazione esplora la regione attraverso la ricerca dell’artista nato a Bari nel 1982, che interverrà alla presentazione del 21 febbraio da Office Project Room assieme a Panaro e Matteo Balduzzi, curatore del Museo di Fotografia Contemporanea MUFOCO.

Veduta della mostra, Dialoghi, Fabrizio Bellomo – Peter Fend, Office Project Room, Milano, 2019, Courtesy gli artisti e Office Project Room

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