20 luglio 2007

libri_saggi Immaginare il museo (jaca book 2007)

 
Trent'anni d’esperienza nel campo della conservazione e della didattica. Non una celebrazione. Perché il museo è nel passato, ma anche nel futuro. La parola a Maria Teresa Balboni Brizza…

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Come nasce il progetto di questo libro? Da una riflessione sulla sua esperienza ultratrentennale o dalla voglia di immaginare, progettare il Museo del futuro?
Il libro nasce dalle riflessioni su trent’anni di esperienza sul campo, negli ambiti della conservazione e della didattica, in un museo, il Poldi Pezzoli di Milano. Ma non vuol essere una celebrazione o un come eravamo. Il museo è, per sua natura, collocato tra passato e futuro, e quindi ogni considerazione va letta nella prospettiva del progetto.

Se riflette sul pubblico che ha visto passare al Poldi Pezzoli, dov’è responsabile dei Servizi Educativi, come e se lo ha visto cambiare?
Il pubblico è indubbiamente cambiato. Più esigente, attento, disposto a farsi coinvolgere. Il museo dovrebbe interrogarsi costantemente sulle attese e la psicologia del suo pubblico. Ma questo non dovrebbe avvenire secondo i parametri della psicologia del marketing, che vede il museo come prodotto e i visitatori come consumatori. Una novità rispetto al passato potrebbe essere il fatto che il rituale della visita di gruppo ai musei e alle mostre avviene spesso nell’ambito di un tour organizzato, secondo le regole di un turismo culturale in costante crescita.

Quali le esperienze o i musei che hanno Pubblico con le audioguide, Museo Poldi Pezzoli particolarmente contribuito all’evoluzione del rapporto dell’Istituzione con i suoi pubblici?
Tra le esperienze che hanno contribuito all’evoluzione del rapporto tra museo e pubblico vi sono sicuramente i musei-monumenti, edifici che si propongono come opere di architettura autoreferenziali e che finiscono con l’attirare il pubblico indipendentemente dalle collezioni che ospitano. Quando della visita a un museo ricordiamo solo il contenitore, quando di una mostra ricordiamo solo l’allestimento, qualcosa non ha funzionato. Un altro elemento da considerare è l’introduzione nei musei delle nuove tecnologie, utili quando sono al servizio della ricerca e della comunicazioni, assai meno necessarie quando si risolvono in giochini falsamente interattivi o, addirittura, tendono a sovrastare l’opera.

Quali sono oggi le funzioni di un Museo Moderno?
Il Museo cosiddetto moderno non può dimenticare il suo essere luogo simbolico per eccellenza, scrigno e prigione, punto d’incontro fra tradizione e innovazione. Né può cancellare la sua origine, che potremmo definire archetipica, di luogo di conservazione della memoria. Le sue funzioni? Raccolta, conservazione, studio, comunicazione. Funzioni che ogni museo deve svolgere a partire dalla sua specifica individualità.

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a cura di annalisa trasatti


Maria Teresa Balboni Brizza – Immaginare il museo. Riflessioni sulla didattica e il pubblico
Jaca Book, Milano 2007
Pagg. 107, € 14
ISBN 8816407603
Info: La scheda dell’editore


la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli

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