13 gennaio 2020

Una nuova Critica d’Arte: così rinasce la storica rivista di Ragghianti

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In presentazione a Milano la nuova serie di Critica d'Arte: la storica rivista fondata nel 1935 da Carlo Ludovico Ragghianti riparte con un focus sull'attualità

Carlo Ludovico Ragghianti

Continua la lunga storia di Critica d’Arte, una delle riviste di settore più longeve in Italia, fondata nel 1935 da Carlo Ludovico Ragghianti e Ranuccio Bianchi Bandinelli, che rischiava la chiusura. La nuova serie della rivista Critica d’Arte, pubblicata in coedizione da Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte e dalla casa editrice Le Lettere, sarà presentata martedì, 14 gennaio, alle 18, presso la Sala delle Colonne del Banco BPM, a Milano. Ne illustreranno i contenuti il direttore della Fondazione Ragghianti, Alberto Fontana, Paolo Bolpagni, e il direttore della rivista, Francesco Gurrieri.

«Rilanceremo la rivista Critica d’Arte allargando il comitato scientifico e dandogli un respiro internazionale, che permetterà di accrescere ulteriormente il prestigio e la conoscenza della nostra Fondazione», commentava Fontana, all’indomani dell’acquisizione dell’archivio dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze, istituzione fondata d 1968, e della rivista Critica d’Arte. Che così potrà proseguire con le pubblicazioni, con una struttura rinnovata.

Carlo e Licia Ragghianti

L’impatto di una nuova rivista

Negli anni immediatamente successivi alla sua fondazione, la rivista Critica d’Arte  fu pubblicata dalla casa editrice Sansoni, diretta da Federico Gentile, figlio di Giovanni Gentile, che può essere considerato un Maestro di Ragghianti. Negli anni ’30, infatti, Gentile era il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove Ragghianti studiava.

Notevole fu l’impatto della nuova pubblicazione, che per la prima volta affrontava i temi dell’arte figurativa ad ampio raggio, dall’antico al contemporaneo, con in partendo dalla filosofia crociana. Il titolo della rivista è infatti una citazione metodologica alla Critica di Benedetto Croce, che Ragghianti conobbe di persona, nel 1932.

Tra le sue pagine, firme di primo piano della critica e della storia dell’arte italiana e non solo, come Adolfo Venturi, Cesare Brandi, Enzo Carli, Jetwart Arslan, Ernst Langlotz, oltre che di Licia Collobi, moglie e compagna di vita e di lavoro di Carlo Ludovico Ragghianti.

Le sezioni e i comitati della nuova Critica d’Arte

Il formato rimarrà uguale e riconoscibile ma con un assetto e con norme redazionali differenti, pur nella continuità della linea indicata da Carlo Ludovico Ragghianti. I contenuti riguarderanno infatti tutta la storia dell’arte, anzi, prima, dalla preistoria fino al contemporaneo, tra architettura, design, museologia, restauro e cinema. Per la sezione Saggi, testi lunghi e di ampio respiro, mentre per la sezione Note, articoli brevi per puntuali precisazioni o messe a fuoco di tipo filologico. Un focus sull’attualità con la sezione Osservatorio, che conterrà interventi su temi di politica e cultura più urgenti, mentre la sezione Biblioteca sarà dedicata a recensioni di libri e cataloghi.

Ampliato anche il Comitato scientifico è composto da Fabrizio Franco Vittorio Arrigoni, Julia Barroso, Johannes Beltz, Fabio Benzi, Andrea Branzi, Marco Brizzi, Giorgio Busetto, Francesco Paolo Campione, Richard Yerachmiel Cohen, Lorenzo Cuccu, Gigetta Dalli Regoli, Enrico Maria Dal Pozzolo, Maria del Mar Díaz, Francesco Di Chiara, Cristina Donati, Annamaria Ducci, Marco Fagioli, Elena Filippi, Francesca Flores d’Arcais, Alessandra Galizzi Kroegel, Pietro Graziani, Philippe Junod, Alessandra Lischi, Cesare Molinari, Adolfo Natalini, Antonio Paolucci, Emanuele Pellegrini, Marco Pierini, Piero Pierotti, Carlo Arturo Quintavalle, Roland Recht, Federica Maria Rovati, Francesco Tedeschi, Maria Laura Testi Cristiani, Ranieri Varese, Timothy Verdon, Edoardo Villata, Adachiara Zevi. A esso si affiancherà un Comitato editoriale, con funzioni operative e d’indirizzo.

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