09 aprile 2002

Fino al 14.IV.2002 Jins Cupramarittima (ap), Galleria Franco Marconi

 
Una tecnica di chiara ispirazione pop ed il racconto per immagini della vita di un’icona dello star system diventano, per Jins, il pretesto per una critica al mondo della comunicazione di massa...

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Tecnica, immagine e comunicazione sono probabilmente i concetti che meglio rappresentano il nostro vivere contemporaneo caratterizzato dalla velocità, dalla frenesia, dal consumismo. Jins, al secolo Paolo Gillone, indirizza la propria ricerca artistica esattamente in questo senso. Giovanissimo ma con una grande esperienza nel mondo della comunicazione di massa -ha lavorato come artdirector in alcuni rinomati locali da ballo ed in diverse agenzie pubblicitarie- utilizza i trucchi del mestiere per sostenere una critica dura nei confronti della radice stessa di un sistema dove il televisivo diventa realtà ed il consumismo modello.
Una decina di opere coloratissime di chiara ispirazione pop, stilisticamente semplici e quasi fumettistiche, diventano il racconto per immagini di alcuni fatti della vita di Marilyn Monroe, uno dei personaggi chiave dello star system del secolo scorso.
È attraverso la forza dei cromatismi e le forme elementari del disegno che Jins ci rende partecipi degli elementi principali che la resero celebre. Dal denaro alle pasticche, dalla presunta violenza sessuale alla relazione con il presidente degli Stati Uniti. Il tutto è scandito da un ritmo, da una base creata dall’artista stesso, dove musiche di diversa intensità si susseguono intervallate sempre dallo stesso pezzo in cui la diva canta I wanna be loved by you.
Marilyn è il simbolo di uno stile di vita fatto di feste, sesso, antidepressivi e paparazzi; Marilyn è l’icona dei patinati e hollywoodiani anni cinquanta, ma soprattutto è la donna che per eccellenza ha sacrificato la propria vita privata per diventare personaggio.
La semplicità, le forme e i colori accattivanti, non devono trarre in inganno. L’artista infatti, attraverso immagini comprensibili e dirette, ci vuole trasmettere un messaggio assai complesso. Come egli stesso afferma, Marilyn è il pretesto per raccontare la storia di chi si Jinsspoglia della propria identità per divenire simbolo del televisivamente vero sacrificando la propria personalità alla logica degli indici di gradimento.
La riflessione di Jins rappresenta quindi l’invito a ritrovare un atteggiamento critico nei confronti di ciò che vediamo, ricercando valori sempre più appiattiti dietro ad uno schermo.

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Stefano Verri
mostra visitata il 24.III.2002


dal 24.III a 14.IV
Jins, Galleria Franco Marconi, Corso Vittorio Emanuele,70, Cupramarittima(AP). A cura di Mauro Bianchini
Orario: dal lunedì al sbato 16-20 chiuso la domenica. Ingresso libero. Catalogo € 5.00
Info 0735778703


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