22 novembre 2002

fino al 30.XI.2002 White Project – Henry Walsh Cupramarittima (ap), Galleria Franco Marconi

 
Il tratto è semplice, infantile. Un'unica linea materica e calda scorre per il quadro trasformandosi di volta in volta in una serie infinita di rette e curve. Un movimento plastico che da vita alla forma…

di

Il secondo appuntamento del ciclo White Project vede come protagonista il giovanissimo artista britannico Henry Walsh, che -poco più che ventenne- si sta facendo notare in Europa attraverso un tratto semplice e snello ma allo stesso tempo terribilmente accattivante.
Quelle di Walsh sono opere fortemente autobiografiche, in cui il protagonista indiscusso è l’artista che si ritrae allo specchio. La sua pittura rappresenta una forma di Henry Walshautoanalisi, è una reinterpretazione mentale dell’unico soggetto che è convinto di conoscere a fondo: se stesso.
Il mio lavoro si basa sui diversi elementi che compongono una persona –elementi fisici, emozionali, mentali e spirituali- e sul modo in cui comprendiamo e comunichiamo questi elementi alle altre persone. La ragione per cui dipingo autoritratti e che io stesso ragiono su questi elementi in riferimento a me stesso ogni giorno. Con queste parole Walsh motiva la scelta di autorappresentarsi.
Il tratto, semplice e quasi infantile, sottolinea l’estemporaneità dell’azione ed il carattere di appunto visivo proprio della sua poetica pittorica. Pennarelli ed acrilici si muovono su fogli di grandi dimensioni con un ritmo frenetico ed imperturbabile, in una sorta di gesto rituale quasi automatico che da vita a linee continue e forme scarne attraverso cui prende forma un abbozzo, uno scheletro che di volta in volta si concentra e definisce una diversa parte del corpo: una mano, il viso, il tronco.
Non esistono luci ed ombre, sarebbero attributi privi di significato in una rappresentazione di stati d’animo che lascia spazio soltanto alla seduzione minimale che una Henry Walshlinea provoca. Lo sfondo è irreale, è una composizione di colori che accentua quel carattere di estemporaneità e assolutezza tipiche dell’opera.
Ogni quadro è privo di titolo, e viene definito con un numero romano. Questa scelta fa sì che il numero, con il suo carattere di consequenzialità, permetta di considerare ogni opera come esperienza, come momento di vita. In secondo luogo l’assenza di titolo evita la contaminazione nei confronti del pubblico, che rimane libero di interpretare.

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Dal 21.X al 30.XI
WHITE PROJECT – Henry Walsh. Galleria Franco Marconi, Corso Vittorio Emanuele,70, Cupramarittima (ap). A cura di Mauro Bianchini
Orario: dal lunedì al sabato 16-20 chiuso la domenica. Ingresso libero.
Info 0735778703


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