29 gennaio 2023

All’inizio della fiera: tutti gli highlights di Brafa 2023

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Quello che abbiamo visto al Brussels Expo, da Canaletto a Füssli a Delvaux. E quello che i collezionisti sono pronti a spendere, tra le bellezze senza tempo dell’Art Nouveau

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Brafa 2023 - De Jonckheere © Olivier Pirard

Oltre le facciate bizzarre del quartiere Sablon, oltre le sfere riflettenti dell’Atomium, dritti e diretti fino agli spazi del Brussels Expo. Si aprono le danze della 68esima edizione di Brafa, sotto il cielo invernale di Bruxelles (apertura al pubblico: 29 gennaio-5 febbraio 2023). Dentro e fuori dalla fiera, un’esplosione mai vista di Art Nouveau, leitmotiv elegante vanitoso appariscente di tutto il 2023. Come quella peacock tiara a tinte tenui di Philippe Wolfers, presentata nello stand di Epoque Fine Jewels. O ancora i vasi iridescenti di Florian Kolhammer, belli quelli di Rudolf Holubetz del 1901 (€ 22.000) e il dragone assopito sull’anfora di Eduard Stellmacher (€ 8500). Nessun tappeto rosso ad accoglierci, c’è la moquette floreale, in bianco e nero, ispirata al disegno di Victor Horta per Anna Boch. Bando alle chiacchiere, sguardo agli highlights della foire.

Giornate di preview, una fiumana di collezionisti e di addetti ai lavori ad invadere i 130 stand internazionali. Ma anche uno stuolo di bollini rossi («sold!») già sparpagliati tra le oltre 10.000 opere, 5000 mila anni di storia senza limiti di tempo né di categoria. C’è una veduta veneziana del Canaletto tra i favoriti, la new entry Ars Antiqua la espone per € 740.000. C’è Eau de Robot, un James Rosenquist da € 3 milioni commissionato nel 1984 dalla Fondazione Renault – sei lastre ben incastonate tra loro, caleidoscopiche, oggetti sparsi come enigmi per oltre 7 metri, li ritroviamo da Jean-François Cazeau. C’è il sempre opulento booth di De Jonckheere, i riflettori puntati sul mondo mostruoso di Pieter Huys (Le Tentazioni di Sant’Antonio, € 600.000) e su L’Orage di Paul Delvaux. Poi uno sprazzo di contemporaneità, un lavoro di Yayoi Kusama, proprio nei giorni della campagna – dibattuta – di Louis Vuitton. Il prezzo della sua ossessione: nello spazio di Boon Gallery, € 2,2 milioni.

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Galerie Jean-François Cazeau – James Rosenquist, Detail of Eau de Robot, 1981-1984 (central panels). Courtesy: Brafa Art Fair
Ars Antiqua – Canaletto, L’ingresso del Canal Grande verso la Riva degli Schiavoni. Courtesy: Brafa Art Fair

Prima grande fiera del 2023, primo grande pit-stop di un mercato dell’arte che, nel 2022, ha chiuso con i fatturati record delle principali case d’aste internazionali ($ 8,4 miliardi per Christie’s, $ 8 miliardi per Sotheby’s, $ 1,3 miliardi per Phillips e $ 1 miliardo per Bonhams). Si riparte da Bruxelles, procediamo a zig zag. Allo stand 27, Giammarco Cappuzzo offre un riscoperto Saint Nicholas of Tolentino di Tanzio da Varallo, la sua testa sembra emergere con foga dalla tela («Non capita spesso di imbattersi in un nuovo Tanzio», spiega Cristina Geddo su Valori Tattili, «perché Giovanni D’Enrico, a tutti noto come come Tanzio da Varallo, è un pittore raro»). Prezzo: € 80.000. Esattamente alle sue spalle, un bel Sebastiano del Piombo, un Ecce Homo che l’artista donò nel 1523 a Papa Clemente VII e oggi si aggira intorno a € 1,2 milioni.

Avanti. Meraviglia per l’intensa Lady Constance di Füssli allo stand di Simon Studer Art Sa – la stessa tela che, nel 2011, finiva invenduta da Christie’s con una stima tra £ 200.000 e 300.000. Tornano alla carica i riverberi metallici e i riccioli di limone di Pieter Claesz, Douwes Fine Art ripropone per € 320.000 la natura morta che, lo scorso giugno, ci incantava allo stand di Jan Muller Antiques. E torna ancora Delvaux, c’è un’altra donna allo stand di Douwes Fine Art, minuscola stavolta (17×12 cm), un disegno del 1966 in penna e acquerello. La richiesta, qui, è di € 22.000.

Douwes Fine Art – Pieter Claesz, A still life with a roemer, a silver tazza, a turkey pie, a watch and two plates with a peeled lemon and a loaf of bread on a table ledge with a white tablecloth. Courtesy: Brafa Art Fair
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De Jonckheere – Pieter Huys, La Tentazione di Sant’Antonio. Courtesy: Brafa Art Fair

«BRAFA», sottolinea Christian Vrouyr, Segretario generale della fiera, nonché uno dei maggiori galleristi di tappeti antichi, «ha costruito nel tempo una solida reputazione basata sull’eccellenza e sull’eclettismo delle opere che vengono proposte ai collezionisti, ma anche su una verifica puntuale della loro autenticità». E aggiunge: «Siamo una guida affidabile che ogni anno accompagna i visitatori alla scoperta di un patrimonio artistico estremamente variegato, dalle mille sfumature». Come la serie di miniature dell’italiana Chiale Fine Art, sono in vendita per € 8000-9000 – in bella compagnia con una coppia di nature morte seicentesche di Luca Forte (€ 118.000), una maschera in cera di Felice Casorati (€ 25.000) e una scultura tedesca del XV secolo, in legno di noce dipinto e dorato (€ 44.000). O ancora il booth ben riuscito di Robertaebasta, con un eccezionale Alessandro Mendini che vola fino a quota € 65.000.

Sono otto, in totale, le gallerie italiane a Brafa 2023: oltre alle appena citate Robertaebasta (Milano, Londra) e Chiale Fine Art (Racconigi, Parigi, Bruxelles), anche Barbara Bassi (Cremona), Cortesi Gallery (Milano), W. Apolloni & Laocoon Gallery (Roma, Londra), Cavagnis Lacerenza Fine Art (Milano), Dalton Somaré (Milano) e Gioielleria Nardi (Venezia). Occhi puntati sui gioielli d’artista di Barbara Bassi, inclusi i pezzi di Mimmo Rotella, Renato Guttuso e Raymond Hains. E poi ancora sulla statua in marmo della dea Psiche realizzata nel laboratorio di Adamo Tadolini, allievo prediletto del Canova, tra le opere in mostra dalla milanese Galleria Cavagnis Lacerenza Fine Art.

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Chiale Fine Art – Luca Forte, Coppia di nature morte, 1660 ca

Ultima cernita di Art Nouveau: i paraventi pieghevoli creati da Paul Hankar esposti dalla Fondazione Re Baldovino; l’orologio del 1905 selezionato dall’austriaca Florian Kolhammer, ad opera di Gustave Serrurier-Bovy; un altro orologio, la Pendulette “5 Rondini“, del celebre René Lalique, tra i capolavori della galleria olandese Lennart Booij Fine Art and Rare Items; ancora, i dipinti di Georges de Feures in scena dalla parigina Galerie Tamenaga, tutti venduti a poche ore dall’inizio della preview.

Chi ben comincia. Si aprono al grande pubblico, fra poche ore, le porte della fiera.

Lennart Booij Fine Art and Rare Items – Emile Gallé, Art Nouveau ceramic vase, circa 1889. Courtesy: Brafa Art Fair
Didier Claes – Lega figure, Democratic Republic of Congo, early 20th century. Courtesy: Brafa Art Fair
BRAFA 2023 – N. Vrouyr © Jean-Michel Clajot

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