12 settembre 2025

Christie’s saluta il dipartimento di arte digitale, ma non è una fine

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Sono lontani i tempi in cui un NFT di Beeple veniva aggiudicato per $ 69,3 milioni. Ecco le ultime novità della major, che integra il digitale nelle categorie di arte contemporanea

Christie's arte digitale
Sample Generative Artwork Shown Alexander Reben (B. 1985) Untitled Robot Painting Estimate: $100-1,728,000 CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025

Sembrano lontani i tempi in cui l’opera The First 5000 Days di Beeple finiva aggiudicata per $ 69,3 milioni. Correva l’anno 2021 e gli NFT erano cosa nuova nel mondo delle aste tradizionali, entusiasmavano, facevano numeri da capogiro, davano inevitabilmente da parlare. Perfino David Hockney si era espresso, allora, li definiva «silly little things». Ma appena quattro anni più tardi è proprio Christie’s – che quella vendita sensazionale di Beeple l’aveva orchestrata, dando il via alla NFT-mania – a chiudere il suo dipartimento dedicato all’arte digitale.

È quanto annunciato da Now Media, a cui la major ha prontamente rivelato di aver «preso la decisione strategica di riformattare le vendite di arte digitale. L’azienda continuerà a vendere arte digitale all’interno della più ampia categoria dell’arte del XX e XXI secolo». Insomma, tanti saluti al contenitore a sé stante, esclusivo, per gli NFT: secondo Christie’s, ora possono rientrare benissimo, e senza distinzioni, tra i lotti dell’arte contemporanea. Non sono più un fenomeno – e no, non toccano più cifre esorbitanti. E non danno da parlare.

 

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Solo per rendere l’idea: nel 2021, dopo l’exploit di The First 5000 Days, era sempre Beeple a fissare il risultato impressionante di $ 29,8 milioni con Human One. «Il design di Human One», spiegava allora Beeple, «consente al messaggio e al significato di questo pezzo di evolversi nel corso della mia vita. Mentre un’opera d’arte tradizionale è più simile a un’affermazione finita, congelata nel tempo nel momento in cui viene completata, l’esclusiva capacità di aggiornamento di quest’opera d’arte la rende più simile a una conversazione in corso».

Più di recente, a febbraio 2025, la casa d’aste aveva presentato Augmented Intelligence – dedicata esclusivamente all’arte basata sull’intelligenza artificiale, con artisti come Pindar Van Arman, Refik Anadol e Harold Cohen, aveva anche generato un certo malcontento dagli artisti “tradizionali”, che avevano chiesto di cancellare la vendita (ve ne parlavamo in questo articolo). Il risultato? Un incasso da oltre $ 700.000. Ma, a quanto pare, non è bastato a mantenere vivo un reparto indipendente per l’arte digitale, mentre il mondo degli NFT continua a perdere lo smalto e lo slancio dei tempi d’oro di Beeple. Adesso, l’annuncio di Now Media e la conferma di Nicole Sales Giles, vicepresidente del dipartimento. Ma non è una fine assoluta: l’arte digitale continuerà a trovare spazio, da Christie’s, naturalmente amalgamata ai lotti del XXI secolo.

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