16 giugno 2020

Il Ponte riapre le aste in sala e mostra risultati incoraggianti per arredi e dipinti

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Il Ponte porta arredi e dipinti antichi in asta a Palazzo Crivelli di Milano: vivace partecipazione del pubblico, sia in sala che online, e risultati significativi

Giulio Cesare Procaccini, Ritratto virile

Il Ponte riapre le porte alle aste in sala e, oltre a far registrare una significativa partecipazione del pubblico presente, conferma il ruolo fondamentale della tecnologia, nell’affermazione di un nuovo approccio al mercato dell’arte. Le opere dell’asta del 9 e 10 luglio, dedicata ad Arredi e Dipinti Antichi, svoltasi nelle sale di Palazzo Crivelli, a Milano, erano infatti visionabili anche attraversando una dettagliata ricostruzione digitale dell’esposizione sul sito de Il Ponte e le chiamate online e al telefono sono state numerose. Le vendite si sono concluse con risultati incoraggianti, segnale di una volontà di ripresa dopo il lockdown: € 1.252.000 di fatturato totale, 72% di lotti venduti, 152% di rivalutazione dei prezzi base e 53% di aggiudicazioni online.

Tra le aggiudicazioni più significative, segnaliamo l’olio su tela di Domenico Piola, con soggetto Venere e Cupido nella fucina di Vulcano, a 97.500 euro, una coppia di ritratti femminili, dipinti a olio su tela, proveniente da Scuola del nord Europa del secolo XVII, a 42mila euro, un’Annunciazione attribuita a Jacopo Zucchi, olio su rame con iscrizione al verso riferibile al Marchese Antonio Recalcati, a 28mila euro, un olio su tela dell’ambito di Luca Giordano, a 14mila euro.

E ancora, la ribalta lombarda del secolo XVIII, lastronata in radica di ulivo, filettata in noce d’India e bosso e intarsiata a cartelle sagomate decorate a volute e motivi floreali, a 27.500 euro, il pannello in legno intagliato di area nordica, raffigurante scene della Vita di Cristo e risalente al secolo XVII, a 37.500 euro.

Infine, il violino di Riccardo Genovese del 1927, con vernice di colore rosso, a 18.750 euro, il ritratto virile con schizzi di architetture di Cesare Procaccini, a 15mila euro, un orologio solare equatoriale in ottone e ferro della prima metà secolo XVIII, con le latitudini di diverse città, a 6mila euro.

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