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Sotheby’s, all’asta (e alla ribalta) capolavori della pittura indiana
Mercato
Ci sono piante, pipistrelli, cobra, ma anche una cicogna che mangia una lumaca appartenuta un tempo a Jacqueline Kennedy Onassis. Sotheby’s annuncia la vendita di 29 capolavori di maestri del passato che dipinsero piante, animali, luoghi e persone per conto della Compagnia delle Indie Orientali. Il motivo? Permettere alla Gran Bretagna di quel tempo di scoprire le bellezze di terre esotiche, lontane, da sempre avvolte in una coltre di miti e di leggende.
L’Oriente incontra l’Occidente nelle parole di Carlton Rochell
«Ho iniziato a raccogliere questi capolavori meno conosciuti più di due decenni fa, semplicemente per il mio divertimento personale», spiega il collezionista Carlton C. Rochell Jr, ultimo proprietario di questi tesori – nonché stimato art dealer che ha trascorso i primi 18 anni della sua carriera da Sotheby’s e ha fondato il dipartimento dedicato all’arte indiana e al sud-est asiatico, nel 1988.
«La mia immaginazione è stata catturata dalla loro estetica “Oriente incontra Occidente”», prosegue. «Quando furono dipinte, queste opere erano il modo principale con cui l’India poteva essere rivelata agli abitanti della Gran Bretagna, che altrimenti avrebbero potuto soltanto sentire storie su questa terra sontuosa. Il meticoloso stile “miniatura” fu ingrandito per raffigurare uccelli, animali e studi botanici con notevoli dettagli realistici, con risultati che rivaleggiavano con qualsiasi artista occidentale impegnato a catturare la storia naturale e i viaggi».
In an Indian Garden: uno sguardo al catalogo
Ed ecco allora qualche indizio sulle opere di In an Indian Garden, l’asta di Sotheby’s che il prossimo 27 ottobre punterà i riflettori su artisti come Shaykh Zayn al-Din, Ghulam Ali Khan, Bhawani Das e Ram Das. Con un prezioso antecedente: tra il 2019 e il 2020 The Wallace Collection ha presentato Forgotten Masters: Indian Painting for the East India Company, una mostra curata dallo scrittore e storico William Dalrymple che ha portato alla ribalta i nomi di alcuni straordinari pittori indiani del tardo periodo Mughal. Sette delle opere all’incanto – spiegano da Sotheby’s – provengono da quella stessa esposizione, mentre la maggior parte dei lotti incontra per la prima volta lo sguardo del pubblico.
Tra le punte di diamante del catalogo, Great Indian Fruit Bat di Bhawani Das (stima: £300.000-500.000), il ritratto di un pipistrello proveniente dalla famiglia Impey – che nel Settecento riempì di animali un giardino di Calcutta e poi incaricò i migliori artisti di rappresentarli. Un fagiano realizzato da Ram Das è originario dello stesso album ed è appartenuto alla Linnean Society di Londra, la più antica società biologica attiva al mondo (stima: £100.000-150.000). Ancora, lo studio di un albero di cotone da seta, precedentemente nella collezione dell’ambasciatore degli Stati Uniti Joseph Verner Reed Jr, è presentato dalla maison con una valutazione di 20.000- 30.000 sterline.
«Questa notevole collezione contiene alcuni dei grandi capolavori della pittura indiana, riuniti da un collezionista con un occhio incredibilmente fine», conclude William Dalrymple, curatore della mostra Forgotten Masters. «È un’occasione unica per acquistare alcuni dei più grandi lavori di un genere che solo ora sta iniziando a ricevere il suo pieno credito».