18 febbraio 2015

Su Artsy arrivano i big delle aste

 

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Avete ancora undici giorni per fare la vostra offerta. Artsy, piattaforma molto alla moda dedicata all’arte, lanciata dall’informatico appassionato d’arte Carter Cleveland e dall’ex direttore di Christie’s e di Haunch of Venisom Sebastian Cwilich, presenta un’asta online organizzata con la collaborazione di LAMA, Los Angeles Modern Auction.
La struttura losangelina, porta la sua esperienza ventennale nel mercato del contemporaneo, su una piattaforma online, ma non una qualunque. Artsy infatti alle sue spalle vanta un team di investitori di tutto rispetto tra cui il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey, il 138° uomo più ricco del mondo, Eric Schmidt, presidente di Google e la ex moglie di Rupert Murdoch, Wendi Deng Murdoch, inoltre gode del supporto di illustri advisor, uno fra tutti Larry Gagosian. Quella che molti continuano a chiamare start up, pare sia ormai una realtà in grado di camminare sulle sue gambe e di attrarre partner sempre più influenti. Come il LAMA, appunto, che presenta un’asta con protagonisti noti al mondo delle aste classiche, tra cui Baldessarri, Frank Stella, Picasso, Warhol e Lucian Freud. 
Le offerte sono pubbliche ed è possibile seguire tutti gli sviluppi dell’asta sul sito. L’opera più contesa? DOB in Pure White Robe (2), di Takashi Murakami, con sette offerte, seguita dalle cinque offerte per Roy Lichtenstein e Andy Wharol, e le quattro offerte per Marc Chagall. Ed i prezzi? L’offerta più alta è 20mila dollari per un dipinto del 1984 di George Condo, le stime maggiori poi, sono per Frank Stella e Alighiero Boetti, entrambe ancora senza nessun potenziale acquirente. 
Sempre di più i grandi nomi vengono portati sul mercato online, e secondo le previsioni dello stesso fondatore di LAMA Peter Loughrey nel futuro ‹‹aggirarsi in una galleria sarà un ricordo, come oggi accade per i negozi di dischi. Ora si può alzare una paletta e fare un’offerta, in ogni momento ed in ogni luogo››.
I diretti concorrenti di realtà come Artsy, quindi non sono solo le case d’aste, ma anche il mercato primario, quello fatto da gallerie e fiere, che apparentemente, non sembra preoccuparsi. (Roberta Pucci)

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