29 novembre 2001

Cantierisola.org party

 
Una decina di giorni fa il quartiere Isola di Milano è stato teatro di una serie di iniziative socio-culturali: per utilizzare gli spazi a partire dai colori, dalle musiche elettroniche, dalle immagini...

di

Dopo che nel mese di giugno il quartiere milanese Isola si è animato di musica, installazioni, discussioni politiche e spettacoli (l’evento si chiamava La strada rovescia la città), si è svolta un’altra giornata di iniziative socio-culturali.
I luoghi della manifestazione, nell’ex area industriale Stecca degli artigiani, hanno visto tra gli intenti prioritari quello di sensibilizzare l’attenzione dei residenti e dei milanesi sui contenuti effettivi del progetto Città della moda. Infatti il piano di trasformazioni strutturali, ambientali e architettoniche, a firma dell’architetto Pierluigi Nicolin, sta per essere approvato dal Comune ed interesserà un’area di 350.000 mq. Si tratta quindi degli interessi di vivibilità di chi abita il quartiere Lunetta-Isola e più ampiamente della zona Garibaldi/Repubblica.
Per queste ragioni l’associazione-laboratorio Quartieri Isola, promotrice della serata, ha organizzato uno spazio info point installato con piani e progetti architettonici, documentazioni, ragioni pro e contro, spiegazioni e plastici: per conoscere il nuovo progetto e i suoi ultimi stati di avanzamento. Ciò che interessa particolarmente notare è il punto di vista dal quale si sono richiamate le questioni: l’approccio è quello giovane, di chi guarda gli spazi a partire dai colori, dalle musiche elettroniche, dalle immagini in movimento. Oltre alla presentazione del nuovo sito – www.cantieriisola.org – pensato come punto di informazione e di osservazione del quartiere e delle sue politiche, il party è proseguito con una cena etnica e con due proiezioni. All’esterno, nei cortili, un grande muro bianco ospitava gli slideshow su esperimenti di Public Art all’Isola durante le giornate dell’8, 9, 10 giugno. Macro-diapositive hanno restituito quell’esperienza e il dibattito in corso sulle ultime trasformazioni.
All’interno sono stati proiettati in sequenze continue, a loop, alcuni video dell’archivio Care Of di Milano. Gli sguardi delle immagini in movimento si appuntano su diverse nozioni di città. I video, come racconti in presa diretta, raccontano le poleis, i loro movimenti, le loro abitudini, i respiri della gente, i colori dell’underground. Li accomuna un linguaggio espressivo immediato, semplice, spesso ironico; i camera eye indagano i possibili capovolgimenti degli spazi, la vita di tutti i giorni, le variazioni dei colori degli sfondi; le potenzialità video-tecniche sottolineano le velocità delle inquadrature, oppure si soffermano sui volti e sui gesti dei corpi in movimento, i gesti quotidiani, gli scatti roteanti degli occhi, le corse per le strade, le performance, tutti i luoghi in cui c’è spazio, spazio per abitare.

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Tullio Pacifici


Stecca degli artigiani
via Confalonieri, 10, quartiere Isola, Milano.
Tel. 340.5510855/338.1946965
e-mail: info@cantiereisola.org I video presentati sono disponibili alla consultazione c/o l’archivio Care of’ di Milano.

‘Art and the city’ video dall’archivio di ‘c/o Care of’
Dario Bellini (TV), Alexander Brener (Lubljana), Brigata Es (Napoli); Filipa Cesar (Munich), Paola Di Bello (Milano), Simonetta Fadda (Genova), Giovanni Paolo II (New York), Cindy Jansen (Dublino), Oleg Kulik (Mosca), G. Lowe & J. Riva (Melbourne), Oliver Pietsch (Munich), A.Sala, M.Papa (Milano), Bert Theis (Milano); Massimo Uberti (Milano).


[exibart]

29 Commenti

  1. Isolina,
    la tua ironia sulla puntualità di Exibart è così insulsa e faziosa da lasciar sgomento persino un bradipo affetto da disfunzioni tiroidee.
    Pensi davvero che la scelta di inserire questo articolo non sia stata meditata?
    Ammesso che tu sappia cosa sia il pensiero e la meditazione.
    Tullio Pacifici è bravissimo, non ha mai sbagliato un articolo e si è sempre distinto per la professionalità e discrezione, e la tempestività di Exibart non può essere messa in discussione.
    Non sarai per caso una silurata che perde bile dagli angoli della bocca?
    Ciao, Biz.

  2. Personalmente so cosa siano il pensiero e la meditazione. Conosco anche la differenza tra storia e giornalismo. Premesso questo, non posso che concordare con Isolina, senza togliere nulla al signor Pacifici. Per quattro soldi si farebbe di tutto, ma troppa meditazione brucia una notizia. La colpa, poi, non è mai del web redactor (o giornalista), ma di chi prepara la pagina, o meglio di chi fa il piano editoriale. Non per nulla, sui colophon dei gionali, sta scritto “il materiale non pubblicato…”. Il direttore o il caporedattore hanno, infatti, il compito di passare o non passare il pezzo. La colpa, forse, alla fine è loro. Poi, si sa, c’è il giorno in cui non c’è nulla e allora… Cordialmente.

  3. cari anonimi e anonimucci, sapete per caso indicare un solo giornale che non addirittura ha dato la notizia in tempo ma semplicemente HA dato la notizia in questione?

  4. Cara Minù,
    Si, è vero, credo tu conosca perfettamente il pensiero e la meditazione.
    E mi è piaciuto molto il richiamo alla storia e al giornalismo.
    Ora, non sono in grado di dire se quanto hai scritto vale anche per Exibart, ma il modo col quale hai argomentato il tuo pensiero è superbo, delizioso ed assolutamente affascinante.
    Finalmente qualcuno che scrive centrando la questione.
    Ciao, Biz.

  5. L’articolo mi era stato inviato da Tullio qualche giorno fa, pochissimi giorni dopo lo svolgimento dell’evento.
    Due elementi mi hanno spinto a pubblicarlo solo oggi:
    – l’impellenza di altri articoli di primopiano da mettere in questo stesso spazio
    – il fatto che comunque la notizia (data oggi o data sette giorni fa) rendeva conto di un evento già trascorso.

    L’articolo dunque – come dimostra proprio questa bagarre di commenti – non ha perso affatto il suo interesse. Ho paura inoltre che non molte altre strutture informative si siano occupate dell’evento; sarebbe stato meglio signora Minù? meglio non dare la notizia piuttosto che darla con qualche giorno di ritardo?
    Si pensi che tra qualche tempo pubblicherò un primo piano sui soggetti artistici che adornano le nuove euro-monetine…sono questioni che si conoscono da due anni ma credo sia comunque interessante parlarne.

    Riguardo alle questioni da ‘scuola del giornalismo’ della dottoressa Minù mi pare del tutto evidente che si commentino da sole. Applicare i paramentri del Corriere della Sera ad un sito d’informazione artistica è istanza malata e fanatica.

  6. Signor Tonelli,

    Exibart è, dunque, un quotidiano on-line che si comporta da mensile? E’ un portale che ha le potenzialità di Kwart, ma preferisce fare il “Flash Art” del Web? Credo di si’, leggendo quello che ha scritto.
    Non voglio, poi, dirle che confrontare il pezzo che ha intenzione di pubblicare sull’Euro con questo del signor Pacifici è a dir poco delirante. Si è per caso accorto, sfogliando i giornali e le riviste, che la nuova moneta è un argomento all’ordine del giorno, un argomento che incuriosisce?

  7. potenzalità di kwart? le potrei rispondere con una trattato di storia dei portali d’arte ma non lo faccio. I rapporti di forza dei siti d’arte italiani mi sembrano cosi lampanti da invitarla a non mettersi ulteriormente in ridicolo.

  8. Anche a me Minù piace, ma tra tutti preferisco Biz.
    Caro Direttore, si è accorto che Biz le anima i commenti come nessun altro?
    Dove c’è Biz c’è fermento e animosità, magari a volte è un pò polemico e particolarmente duro e diretto, ma se non ci fosse lui cosa sarebbe di questo commentario?
    Quando manca si nota l’assenza (a proposito, perchè ogni tanto sparisce?) e il commentario diventa scialbo e privo di interesse.
    A volte penso che siate d’accordo, infatti non ho mai visto nessuno, dico nessuno, che difende Exibart come fa Biz.
    Caro Direttore, visto che parla di Exibart, ci spiega una volta per tutte chi è Biz?
    Grazie.

  9. C’è un posto dove e discussioni di questo livello meritano spazio. Ed infatti lo trovano. Ed è il retrobottega delle vinerie. Ma li c’è più lirismo. (come minimo).
    Poi diciamolo chiaro. ExiBart pubblica quando gli pare. E amen. E questo è ExibArt. Niente corse a chi parla per primo. Niente affanni.
    Nessun vuoto per pieno. (Slow ExibArt?)
    Noi parliamo dopo, e nel caso non fosse cosi, nel malaugurato caso in cui parlassimo senza aver visto, e pensato, ci siamo sbagliati.
    Non è questo il caso.
    E in quanto a trattati di storia dei portali e al Natale prossimo venturo almeno accompagnamoli con pò di ironia.
    Comunque, personalmente, sapevo di questo evento. Era presente nel calendario. E stato in prima (dove stà scritto ‘le mostre che oggi aprono’, e dunque un posto adeguato, roba da 6000 persone al giorno).
    Non ci sono andato. Vari motivi.
    Potevo cercare il comunicato stampa su ExibArt? No (altrove si trovano i comunicati stampa). Ho letto un commeto tardivo. Nessuno scandalo. Lo scandalo è il basso profilo degli interventi qua sotto. (e lo dico in senso geometrico e non omnicomprensivo).
    Spero che quelli qua sopra (idem) migliorino l’insieme.
    (e comunque questo, al massiomo, stà in mezzo senza lode)

  10. Comunque in quanto scrive Minù, mi pare di capire, c’è attenzione alle notizie fresche.
    Se me lo divevi prima… (sull’aria di Jannacci).
    Noi non siamo ne un quotidiano ne un mesile. Il paragone è forzato, tant’è che questo articolo è ancora in corso di completamento. E considero i commenti parte integrante dell’articolo che è finito solo quando nessuno scrive più.
    Per le notize, e non per i commenti o gli articoli che descrivono la mostra, non abbiamo spazi adeguati sul portale (calendario escluso). In particolare chi produce eventi non ha voce se non da spettatore (e dunque perdiamo la preparazione dell’evento, il progetto). Forse è il caso di meditare su questo.
    Il modello ‘articolo dopo la visita’ và integrato? Il modello di ExibArt diventa vecchio?
    Rimane certo che Biz è il sale, che Minù ha le sue ragioni, che il sior Tonelli è il nostro lume.
    Cantuccini e vin santo per tutti.

  11. Caro Giovanni,
    Tonelli è il “nostro lume”?
    ma dico…. vivi al buio per caso?
    Se Tonelli è un lume io sono lo stipite di una porta a soffietto.
    Tonelli è un bravo ragazzo impegnato in una cosa bellissima frutto del lavoro di tanti.
    Peccato che l’impressione che dà è quella di un ghiacciolo in piena maturità.
    Quando si vuol far bene troppe cose, si finisce per fare male tutto.
    Tonelli sta cominciando a sbagliare alcune cose importanti, spero solo che lo sappia.
    Ciao, Biz.

  12. Cara lettrice assidua ma anonima,

    non conosco – ma prima o poi prenderemo un the insieme a Milano – Biz; so che abita a Milano o hinterland, so che, se non mi sbaglio, insegna al liceo, che ha scritto diversi libri e pubblicazioni…Tutto il resto, se vuole, lo aggiungerà lui, io non so davvero nient’altro.

    So benissimo che anima a suo modo il commentario ed è il benvenuto. Che non siamo daccordo mi pare evidente semplicemente dal commento sottostante dove Biz oltre a darmi dell’idiota (e non sarebbe niente) giudica anche malfatto il mio lavoro.
    Ciao

  13. Caro Massimiliano Tonelli,
    temo ci sia un stato un malinteso: non era mia intenzione darle dell’idiota, nè giudicare malfatto il suo lavoro.
    Nulla di più lontano dal mio pensiero, e lei dovrebbe saperlo.
    Immagino non le sia difficile credermi poichè, ormai conoscendomi, sa benissimo che, diversamente, la mia natura e il mio stile me lo farebbero ammettere con estrema facilità.
    In realtà la stimo molto, l’apprezzo molto e la ringrazio molto per il suo monumentale lavoro, e se non fosse che si potrebbe intendere che la lusingo solo per il fatto che lei è il Direttore, le domanderei anche scusa.
    Ma non esageriamo.

    p.s. trattasi di Università, non Liceo.

    Alla lettrice anonima:
    Intanto, grazie per l’apprezzamento che mi indirizza, ma non fremo davanti alle lodi.
    E’ vero, difendo Exibart con passione e animosità, anche se quando devo criticare Exibart stessa non le mando certo a dire.
    Exibart, tra gli altri motivi, mi ha conquistato per alcune semplici questioni:
    Anzitutto è fatto da giovani che si spaccano la schiena e si sacrificano molto GRATUITAMENTE per darci questo esemplare e meraviglioso servizio.
    Scrivono nelle ore più impensate della notte, si documentano, viaggiano, e ci regalano la loro fatica, alcuni con una discrezione ammirevole, con l’unica intenzione di presentare nel migliore dei modi ciò che essi stessi hanno visto o sperimentato, e non per dimostrare quanto sono bravi a scrivere.
    Non vi è protagonismo, e questo credo sia davvero lodevole.
    Non si può dire la stessa cosa per molte altre riviste d’arte.
    Passione, passione, passione.
    Vi pare poco?
    Inoltre non vi è nemmeno l’ombra della censura nel pubblicare i commenti.
    So di avere, qualche volta, creato delle difficoltà al Direttore con i miei caustici commenti, ma MAI, nemmeno una volta, sono stato censurato.
    I ragazzi e le ragazze, tutti i redattori, tutti i collaboratori di Exibart lavorano gratuitamente in modo davvero ammirevole, alcuni sono delle perle rare, rarissime.
    Posso ammettere le critiche al contenuto dei pezzi, io per primo sono una specie di “giustiziere”, ma non ammetto che si manchi di rispetto a questo impegno che trasuda passione da ogni byte.
    Ciao, Biz.

  14. DA Giò Pozzo
    phone: +39 339 6151284
    mail to: gio@pozzo.org
    http://www.gio.pozzo.org
    Risposte via SMS:
    http://www.gtn.it/sma/sms.php?auth=:FA:E4:C54:92:25:90:B6

    Repubblica 27.11

    Approvata la delibera quadro, progetti sbloccati Palazzo Marino

    Città della moda, sì del Consiglio per l’area GaribaldiRepubblica

    GIUSEPPINA PIANO
    Trecentocinquantamila metri quadrati di Milano che aspettano da anni un futuro. Adesso, quella storia infinita chiamata area GaribaldiRepubblica ha almeno una data da cui ricominciare. Ieri il Consiglio comunale ha approvato la delibera che sblocca il contenzioso sulle ex Varesine, e di conseguenza anche i tanti progetti di tutta l’area. Arriveranno dunque la Città della Moda, la nuova sede per la Regione al posto del Pirellone. E poi nuovi palazzi a uso residenziale, un nuovo giardino pubblico, parcheggi.
    In Comune, la giunta Albertini promette che ora tutti questi progetti per l’area Garibaldi andranno avanti con il turbo: cantieri aperti entro fine 2002, giurano a Palazzo Marino. Di certo, per approvare ieri la variante urbanistica che sblocca la faccenda ci sono voluti i tempi supplementari. Visto che nella prima seduta dedicata a questo obiettivo, giovedì scorso, alla maggioranza era mancato il numero legale e la delibera sul Garibaldi era rimasta in attesa. Problema, quello delle assenze in aula tra i banchi della Casa delle libertà, che anche ieri è tornato a colpire: vittima l’assestamento di bilancio, che l’aula avrebbe dovuto licenziare, ma è stato rimandato a giovedì. Anche in questo caso, per mancanza del numero legale dei consiglieri a Palazzo Marino.
    Torniamo al GaribaldiRepubblica. Riassumerne la storia più che decennale è impossibile. Come si ricorderà, tutta la sistemazione di quei 350 mila metri quadrati è rimasta bloccata dalla lunghissima vertenza legale sull’area delle exVaresine, per il contenzioso che vedeva il Comune contro il proprietario, il costruttore Bruno De Mico. La delibera approvata ieri sera dal Consiglio comunale (tutta la maggioranza ha votato sì, contrario il centrosinistra) risolve questo punto: l’aula ha infatti licenziato una variante urbanistica per le ex Varesine (230 mila metri quadrati sui 350 mila di tutta l’area GaribaldiRepubblica), dove si definiscono le volumetrie di quello che si potrà edificare. Di fatto, questo passaggio sblocca anche tutto il resto dell’area GaribaldiRepubblica.
    Sulle ex Varesine si potranno costruire palazzi a uso residenziale. Business privato, dunque. Il Comune per uso pubblico vuole invece la nascita di due asili nido, parcheggi (pubblici e privati), e un campusgiardino sul modello dei Giardini pubblici di Porta Venezia. Guardando a tutta l’area GaribaldiRepubblica, invece, il verde arriverà a 130 mila metri quadrati. Qui è certissima poi la costruzione della Città della moda e del design (95 mila metri quadrati). Dovrà servire come sede per le sfilate e per le tante occasioni legate al settore. Ma non solo: di fatto servirà anche come polo per la Fiera, che gestirà gli spazi per tutto quanto può essere legato al pianeta moda (convegni, manifestazioni e mostre). Ci sarà una cittadella delle istituzioni (117 mila metri quadrati) per ospitare nuovi uffici del Comune e della Provincia. Ma soprattutto, ci sarà una nuova sede per la Regione. Inizio lavori, fine 2002.
    Sempre ieri, a Palazzo Marino il sindaco ha designato il nuovo presidente della Sogemi, la società comunale che gestisce i mercati generali di via Lombroso: Serena Manzin, già assessore al Turismo della prima giunta Albertini, succede a Simonpaolo Buongiardino.

  15. Giò Pozzo

    DA
    Corsera

    martedi , 27 novembre 2001

    URBANISTICA

    Città della Moda, progetti e proteste nel quartiere che non c’ è

    Foschini Paolo
    Se ne parla da mezzo secolo, attorno a Garibaldi-Repubblica i prezzi delle case sono già saliti. Gli abitanti: decidono sopra le nostre teste Città della Moda, progetti e proteste nel quartiere che non c’ è Già adesso, per dir la verità, è uno di que i monumenti che la maggior parte dei milanesi non sa neppure che c’ è. Un cippo di cemento armato con una scultura bronzea in cima, firmata Carlo Ramous. Si trova in quell’ aiuola spelacchiata giusto all’ angolo tra via Sassetti e via Melchiorre Gioi a: dietro di lui, il polverone costante di betoniere della ditta Rodio; di fianco, un cartello bianco con l’ indicazione «Ufficio sfratti del Comune». La dedica è, addirittura, sul lato opposto rispetto a chi arriva. Se proprio si vuol sapere che rob a sia, quell’ affare che nessuno più nota, bisogna avvicinarsi a piedi, girare intorno al piedistallo, e solo a quel punto, finalmente, leggere: «Ai patrioti del vecchio quartiere dell’ Isola caduti nella lotta di libertà contro il fascismo, 1943- 19 45». Ecco. Stando a uno degli ultimi progetti vagliati in Comune da cinquant’ anni in qua è precisamente lì, «al posto» di quel ricordo già dimenticato, che un giorno avrebbero dovuto spiccare il volo i trenta e passa piani del nuovo grattacielo dell a Regione. Progetto già modificato anche quello, ennesima «variante» di questa Città della Moda in cui, tra centri direzionali e parcheggi sotterranei, aree verdi sistemate «a giardino» e un’ infinità di nuovi uffici e appartamenti, sarà prima o poi trasformata la zona Garibaldi-Repubblica: il grattacielo in questione, alla fine, dovrebbe risultare spostato più indietro, all’ incirca dove sino all’ altro ieri stava il circo Togni. Forse. Ma quelli della vecchia Isola, quelli che in quel quartier e di piazze-cortili e botteghe superstiti ci abitano davvero, ai complicati fa-e-disfa progettuali del Comune (che li toccheranno comunque così da vicino) guardano non sanno più se con attesa, perplessità o preoccupazione. «La speranza – dice Mita Ra zzi, 36 anni, nata e cresciuta in via Borsieri – inizialmente ce l’ avevamo senz’ altro. Una riqualificazione era indispensabile, e il progetto Garibaldi-Repubblica era l’ occasione che aspettavano già i miei genitori: adesso non vorrei che venissimo trasformati ancor di più in retrobottega di qualcosa. O peggio, al contrario, in quartiere per soli nuovi ricchi». Marco Plazzotta, direttore della Borsa immobiliare, su un dato oggettivo non ha dubbi: «Oggi una casa nuova tra Repubblica e il centro direzionale può arrivare a nove milioni al metro quadrato, tra Lagosta e Garibaldi si aggira tra i quattro milioni e i cinque e mezzo. Ma i prezzi sono destinati ad aumentare». E i primi segni si vedono già. In via De Castillia una immobiliare ha da to il via in agosto alle ruspe per la prima «Residenza città della moda»: tre palazzoni di otto-nove piani che saranno ultimati fra tre anni e che già ora vengono venduti anche a sei milioni al metro. «Il nostro progetto è stato approvato dal Comune – spiega il ragionier Claudio Lossa – ed è chiaro che sullo sviluppo del piano Garibaldi-Repubblica noi puntiamo molto». Altre ruspe stanno scavando accanto ai giardinetti poco più avanti: altri tre palazzi in arrivo, alti il triplo di quelli circost anti. E le preoccupazioni non mancano. L’ architetto Paolo Artomi, di Legambiente, lo segnala da anni: «Quello che manca è un progetto articolato. Quest’ area potrebbe essere davvero la “porta di Milano”, rischia invece di essere un’ occasione mancat a: l’ Isola non è un quartiere “da inventare”, è un posto dove la gente vive. Eppure i residenti non sono mai stati consultati». «La sensazione – dice Marco Brugnara, dell’ associazione Cantieri Isola – è che si continui a mettere il carro davanti ai buoi. Il piano del Comune cancellerà l’ unico spazio verde del nostro quartiere, tra via Confalonieri e via De Castillia. Al posto della cosiddetta “stecca” degli artigiani, area che andrebbe riqualificata e per la quale avevamo presentato un nostro progetto a un concorso della Fondazione Cariplo, sorgeranno invece altri tre palazzoni. Insomma: l’ operazione Città della Moda rischia di essere una grande operazione di “prestigio”. A far le spese della quale sarebbe proprio la gente che in un pia no più attento, questo sì, aveva riposto tutte le sue speranze». Paolo Foschini

    Ex Varesine, via libera a De Mico
    Il Comune rende edificabile l’ area di proprietà del costruttore. L’ opposizione: vogliamo trasparenza «Questa delibera dà l’ avvio al centro direzionale Il primo colpo di ruspa entro l’ anno prossimo»
    Verga Rossella

    Potranno nascere uffici, esercizi commerciali e alberghi. L’ assessore all’ Urbanistica: dopo cinquant’ anni si muove qualcosa Ex Varesine, via libera a De Mico Il Comune rende edificabile l’ area di proprietà del costruttore. L’ opposizione: vogliam o trasparenza Il consiglio comunale sblocca il progetto Garibaldi-Repubblica e allunga un passo verso la Città della Moda. Con 25 voti a favore e 19 contrari l’ assemblea di Palazzo Marino ha licenziato la variante al piano regolatore per l’ area di proprietà di Bruno De Mico, la zona delle ex Varesine, sistemando così un tassello importante. Poca cosa rispetto al programma complessivo degli interventi, ma pur sempre un inizio. «Dopo cinquant’ anni ecco qualcosa di buono», commenta l’ assessore all’ Urbanistica Gianni Verga. E «cinquanta» non è un numero detto a caso. La trafila dell’ area Garibaldi-Repubblica comincia con un piano regolatore firmato nel 1953, per poi trascinarsi, giunta dopo giunta, attraverso un’ infinità di promesse, pro getti, discussioni e ancora promesse. Contesta in aula il rifondatore Daniele Farina, issando un cartello con scritto: «Garibaldi-Repubblica: le mani sulla città». «Questa delibera – riassume Verga – dà davvero l’ avvio, sul piano di una correttezza politica e amministrativa, a tutto il comparto del centro direzionale. Poi ci saranno i provvedimenti relativi alla Città della Moda, ma questo atto è il punto di partenza della risoluzione di un contenzioso. Assicura che è stata finalmente in trapresa la strada maestra». Verga spera di portare in aula l’ accordo di programma sul progetto definitivo tra la fine dell’ anno e i primi giorni del 2002. «Ci sono alcuni problemi legati alle infrastrutture da verificare – non nasconde -. Ma se ri usciamo a dare il primo colpo di ruspa entro il 2002 sono contento». L’ area delle ex Varesine per lungo tempo è stata al centro di un contenzioso fra il costruttore De Mico e l’ amministrazione: ora il Comune ratifica la destinazione, stabilisce ins omma che la zona è edificabile. La variante verrà pubblicata per 30 giorni, poi ne dovranno trascorrere altri 30 per eventuali osservazioni. Quindi tornerà in consiglio per l’ ultimo via libera. L’ assessore all’ Urbanistica precisa che sarà De Mico a decidere che cosa realizzarvi. «Vi potrà sorgere terziario, commerciale (poco), strutture di tipo alberghiero e, perché no, strutture pubbliche». Le opposizioni contestano l’ assenza di residenza. Ma Verga controbatte che tale funzione non mancherà tutt’ intorno. In ogni caso, il centrosinistra vuole vederci chiaro e ha già depositato le mille firme necessarie per chiedere l’ udienza pubblica sul progetto complessivo della Città della Moda. «Si potrà tenere ragionevolmente a metà dicembre, in Sala Alessi», azzarda il capogruppo di Rifondazione Gianni Occhi. E il centrodestra deve fare i conti anche con l’ opposizione in casa propria. Il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale arriva in consiglio con qualche minuto di ritardo, ma puntualizza che comunque non avrebbe votato la variante dell’ area ex Varesine. «Sono contento che sia passata perché si comincerà a costruire un quartiere moderno sui prati spelacchiati – addolcisce -. Questa delibera è preferibile al nulla». Ma sub ito affonda: «Non sono affatto contento del progetto Città della Moda, che giudico provinciale e irrealizzabile». L’ assessore all’ Urbanistica non se ne preoccupa. Per lui il plastico, esibito l’ altra sera in aula, di quello che dovrà diventare uno dei poli strategici della città è motivo di soddisfazione. «Un mix funzionale virtuoso – sottolinea -, che non si limita alla sola moda, ma contiene tutte le funzioni socialmente rilevanti, dallo spazio per la sede della Regione al grande parco citt adino». Rossella Verga HANNO DETTO Gianni Verga Ci saranno tutte le funzioni socialmente rilevanti Fabrizio De Pasquale La Città della Moda è un progetto provinciale e irrealizzabile Alberto Mattioli Troppi uffici: c’ è il rischio che diventi una zon a morta

    martedi , 27 novembre 2001

    URBANISTICA

    UN CANTIERE CHE VA DI MODA
    Schirinzi Claudio

    L’ attesa per Garibaldi-Repubblica UN CANTIERE CHE VA DI MODA COMMENTOXXXdi CLAUDIO SCHIRINZI Sgomberiamo subito il campo da un equivoco di fondo: quando si parla di «Città della moda», la moda c’ entra ben poco. E questo per una infinità di motivi. Gli stilisti tutto cercano meno che un luogo «istituzionale» dove organizzare le loro sfilate. La parola d’ ordine è sorprendere. Ed ecco allora le passerelle allestite all’ interno della Stazione Centrale, oppure fra quel che resta di una gra nde fabbrica come l’ Ansaldo, o ancora all’ ex mensa dei poveri. Sorprendere. Meglio sfilare al mercato del pesce o al dormitorio pubblico di viale Ortles piuttosto che in un bel palazzo costruito con quella funzione. E comunque a un simile palazzo n on sarebbero interessati i grandi stilisti, da Armani, a Ferrè, a Prada, a Krizia, a Trussardi, i quali tutti si sono già attrezzati con propri spazi per le loro sfilate. Che cosa resterebbe allora della moda nella «Città della moda»? Forse un museo, certamente degli spazi per la formazione professionale, magari un campus universitario, un punto di riferimento per tutto ciò che già si fa negli atenei milanesi in questo settore. E poi spazi per le sfilate (con il rischio che vengano etiche ttati come passerelle di serie B), negozi, show room, uffici. Tutte cose utili, per carità. E forse sarebbe ingeneroso sottoli neare che il Comune potrebbe dimostrare la sua attenzione per il mondo della moda partendo dalle piccole cose. Un esempio? I commercianti di via della Spiga hanno previsto una serie di interventi di arredo urbano sulla loro strada in vista del Natale: piccoli pini, addobbi e così via. Preventivo: 70 milioni. Ma hanno scoperto che dovranno pagare altri 31 milioni al Comun e per l’ occupazione del suolo pubblico. Insomma, una tassa per far più bella la città. Si dirà che i commercianti di via della Spiga possono permettersi questo e altro. Probabilmente è vero. Ciò però non rende meno odiosa quella tassa. Ma torniamo a lla «Città della moda». Stabilito che questa è soltanto un’ etichetta buona per le agenzie immobiliari che già mettono in vendita appartamenti e uffici a prezzi maggiorati perché… «a due passi dalla futura Città della Moda», ben venga un progetto u rbanistico che finalmente utilizzi, dopo anni di chiacchiere, quella che è forse l’ area più preziosa della città. Un’ area che ha un’ accessibilità senza uguali (due stazioni ferroviarie, il Passante, la metropolitana e una rete di linee di trasport o in superficie) e una conformazione del sottosuolo che consente la costruzione di grattacieli (non a caso proprio qui già sorgono gli edifici più alti della città, dal Pirellone alle due torri delle Ferrovie dello Stato, al grattacielo di piazza del la Repubblica, a quello del Comune in via Pirelli). A questo punto servono la competenza per scegliere, la credibilità per trattare con i privati, la forza per decidere. Con la consapevolezza che una simile operazione può cambiare il volto di Milano. Insomma, è quel che le semplificazioni giornalistiche definirebbero un’ «occasione storica». Sprecarla sarebbe uno storico errore. Milano ha tollerato l’ «Alba di luce», ma non potrebbe perdonare il tramonto delle Varesine.

  16. Il Comune di Milano edita un proprio quotidiano online

    Milano all’avanguardia per la comunicazione negli enti locali: il comune guidato dal sindaco Gabriele Albertini si e’ infatti dotato di un vero e proprio quotidiano online per informare cittadini, tv, giornali e agenzie di stampa di tutte le attivita’ amministrative. Il quotidiano si chiama “Il Giornale del comune di Milano” ed e’ disponibile all’interno del portale di Palazzo Marino all’indirizzo http://www.comune.milano.it. La testata e’ stata registrata e la redazione e’ composta da due giornalisti professionisti assunti con il contratto di categoria. A dirigerlo e’ Paolo Longanesi, 56 anni, gia’ al Corriere della Sera e poi con Montanelli al Giornale e alla Voce. Il quotidiano voluto da Albertini presenta ogni giorno una home page con un titolo principale di apertura piu’ altri due di spalla. In tutto una ventina di notizie al giorno accompagnate anche da alcune inchieste di approfondimento. Un importante supporto per “Il Giornale del comune di Milano” sono i 13 giornalisti che ogni assessore ha assunto, con la legge 150/2000, con le funzioni di “comunicatore”.

  17. OGGETTO: Appuntamento Cantieri Isola

    Sabato 19 gennaio alle ore 14.30, presso la sede di Azimut ( ci spostiamo qui a causa del freddo), in via Volturno 26 ci troveremo a prepararre i grattacieli in cartone (4-5) per l’iniziativa d’informazione che si farà sabato 26 gennaio al mercato.
    Chi ha buone capacità artistiche è inviatato, portando con sè attrezzi e materiali.
    L’informazione di sabato 26 tenderà a spiegare le trasformazioni che sono in corso all’Isola e cosa prevede il progetto Garibaldi Repubblica, sui giardini di via Confalonieri e la Stecca degli artigiani. Si indicheranno i luoghi del quartiere in cui verranno affissi stabilmente le mappe informative ( la stecca, Azimut, i centri sociali, le scuole, e …). Verrà promosso l’incontro di progettazione partecipata sui temi del quartiere, giardini stecca, p.zza Minni e mercato ambulante ( in proposito decidere se farlo in una sera della settimana o il sabato mattina o pomeriggio, si attendono proposte).

    Saluti.

    Marco

  18. OGGETTO: Iniziativa al mercato

    Un saluto a tutti, vi volevo informare che l’iniziativa al mercato d’informazione sul progetto Garibaldi Repubblica programmata per sabato 26 giugno verrà effettuata sabato 2 febbraio. Nell’ultimo incontro si era deciso di contattare diverse realtà del quartiere chiedendo la loro collaborazione a tenere in maniera stabile un pannello informativo che spiega cosa prevede il progetto Garibaldi repubblica sul quartiere, non avendo avuto ancora risposta da tutti rinviamo il momento divulgativo al sabato dopo.

    marco

  19. OGGETTO: una bella notizia da cantieri isola

    A giugno 2001 Cantieri Isola assieme al Circolo Compagnia del Parco, Coop Diapason – Progetto Azimut, Legambiente Lombardia, Istituto per la Ricerca Sociale e Associazione Italiana Alimenti Biologici, avevano presentato il progetto “Un mercato biologico all’Isola” ad un bando di concorso della Fondazione Cariplo. Sono stati esposti i risultati del bando (www.fondazionecariplo.it, I programmi per l’anno 2001, deliberati i bandi di giugno, ambiente), tra cui risulta accettato il nostro progetto con relativi fondi. La sintesi del progetto si trova sul nostro sito http://www.cantierisola.org iniziative-eventi, programma iniziative eventi novembre dicembre.

    Un saluto.

    Marco

    OGGETTO: Brindisi per il mercato biologico

    Domani sera, venerdi 25 gennaio, faremo un brindisi al futuro mercato bio, alle 19.00 al Nordest caffè di via borsieri. Vi aspettiamo.

    un saluto

    Marco

  20. OGGETTO: ANCORA MERCATO

    Che cos’è il Progetto Città della Moda?
    riguarda l’ area compresa fra la Stazione Garibaldi e la Stazione Centrale

    si compone di tre parti principali:
    Il Polo Istituzionale: grandi edifici che diventeranno nuovi uffici per la Regione Lombardia, Comune e della Provincia di Milano

    La Città della moda: un insieme di servizi dedicati appunto al settore della moda milanese

    Il Campus: un giardino formale su cui si affacceranno gli edifici previsti

    prevede anche la realizzazione di nuove residenze e di altri spazi per uffici e la
    completa revisione della viabilità che renderanno questa zona un punto nevralgico del traffico

    Cosa vuol dire per il quartiere Isola?
    la scomparsa dei Giardini di Via Confalonieri, l’abbattimento della Stecca degli artigiani, una strada a scorrimento veloce al posto di Via Volturno, nuovi comparti edilizi

    A che punto è il progetto?
    Il Comune di Milano ha adottato la Variante al Piano Regolatore relativa al progetto della Città della Moda. dall’adozione si sta ora passando all’attuazione della Variante
    Alcune realtà del quartiere, insieme a molti cittadini che hanno firmato per questo, hanno chiesto ed ottenuto la convocazione di una udienza pubblica prima della discussione in Consiglio Comunale della Variante.
    L’Udienza pubblica è un momento di confronto nel corso del quale le diverse forze – politiche, culturali, sociali – della città possono esprimere la loro posizione riguardo a decisioni importanti che l’amministrazione comunale deve assumere.

    Per avere maggiori informazioni sul progetto e
    per partecipare alla discussione sul futuro dell’Isola sei invitato il 23 febbraio: incontro pubblico
    Il Garibaldi Repubblica visto dall’Isola
    Teatro Verdi, Via Pastrengo 16, ore 15

    Cantieri Isola parteciperà all’Udienza pubblica con un proprio intervento. Vorremmo discutere con il quartiere quello che diremo in quell’occasione. Ma anche
    portare nel quartiere il dibattito sul progetto Garibaldi Repubblica.
    Per questo abbiamo deciso di organizzare una Udienza pubblica locale. Sarà un momento utile per avere maggiori informazioni, aperto al dibattito tra realtà del quartiere, abitanti, architetti, urbanisti e politici

    Informazioni dettagliate sul progetto Garibaldi Repubblica agli infopoint permanenti:
    progetto Azimut, via Volturno 26
    associazione CamminaMilano, via Borsieri 6 Garigliano Social Club, via Garigliano 10 centro sociale Pergola, via Della Pergola 5
    Rifondazione Comunista, via Confalonieri 10
    Sezione DS, via Confalonieri 11
    Scuola Elementare Confalonieri, via Dal Verme
    Scuola Media Govone, via Pepe
    All’interno del Mercato Comunale di p.le Lagosta cantieri isola http://www.cantierisola.org
    info@cantierisola.org
    tel.338-1946965 340-551085

  21. OGGETTO: Udienza pubblica all’Isola, sabato 23 febbraio, ore 15, Teatro Verdi.

    L’associazione Cantieri Isola promuove per il 23 febbraio prossimo un momento di discussione pubblica sul progetto Garibaldi-Repubblica, e più in generale sul quartiere Isola. L’idea nasce in seguito alla richiesta presentata all’Amministrazione Comunale di convocare un’udienza pubblica nell’ambito della procedura di approvazione della variante al piano regolatore relativa al progetto.
    L’Udienza pubblica è un momento di consultazione previsto dallo statuto del Comune di Milano. Su decisioni particolarmente rilevanti, e sulla base della presentazione di almeno mille firme, il Comune indice una riunione nel corso della quale le associazioni ed anche gruppi di cittadini non organizzati (ma in questo caso per ogni intervento sono necessarie trecento firme) possono esprimere le loro posizioni. L’amministrazione comunale deve in seguito esprimere commenti sulle posizioni emerse e motivarne la considerazione nella versione finale del progetto.
    Non sappiamo ancora quando l’udienza pubblica si svolgerà, ma pensiamo sia importante contribuire ad alimentare il dibattito su questa decisione così importante per il quartiere e per la città.

    La riunione del 23 febbraio, che abbiamo chiamato ‘udienza pubblica locale’, vuole essere un’occasione per sviluppare la riflessione sul progetto Garibaldi Repubblica dal punto di vista del quartiere. Invitiamo tutti i soggetti attivi localmente a discuterne insieme, per evitare che l’Udienza diventi un atto formale, distante dall’Isola, difficilmente accessibile per i suoi abitanti e per tutte le realtà associative che hanno sede in quartiere.
    Ancora una volta, questa sarà un’opportunità per diffondere informazioni su questo ed altri progetti istituzionali che riguardano il quartiere.
    Per essere veramente produttiva – per riuscire al tempo stesso ad affrontare le questioni in modo non superficiale e lasciare adeguato spazio a tutti quelli che vorranno partecipare – la discussione deve essere ben strutturata e preparata.

    Vi chiediamo quindi:
    § di confermare la vostra presenza all’incontro e la vostra intenzione di intervenire: ovviamente ciò non vuol dire che solo chi annuncerà la sua presenza potrà intervenire, ma sarà utile avere le conferme per impostare i tempi della discussione e distribuire equamente gli spazi fra i partecipanti;
    § di preparare in anticipo il vostro intervento, magari parlando con altri, dentro e fuori la vostra organizzazione (se ne avete una): in questo modo amplieremo il livello di partecipazione e renderemo più fertile la discussione.

    Vorremmo riuscire a non fare una discussione generica sul progetto Garibaldi Repubblica, ma a strutturare il dibattito a partire dal punto di vista del quartiere, così come vorremmo che la discussione sul progetto costituisse anche un’occasione per riflettere sull’Isola nel suo complesso.
    Proprio per questo vi proponiamo di organizzare il vostro intervento attorno a tre questioni principali:

    a) il quartiere Isola sta cambiando velocemente a partire dagli ultimi anni; cosa si può dire di queste trasformazioni: quali sono gli elementi positivi, quali quelli negativi?
    b) quali pensate possano essere le conseguenze della realizzazione del progetto Garibaldi Repubblica sul quartiere?
    c) cosa cambiereste del progetto per migliorare la relazione con il quartiere?

    L’incontro del 23 febbraio sarà così organizzato:
    Ø introduzione, a cura di Cantieri Isola;
    Ø interventi dei partecipanti;
    Ø contributi di alcuni esperti invitati ad intervenire sui temi in discussione;
    Ø conclusioni, nel corso delle quali cercheremo di identificare gli elementi più rilevanti emersi dalla discussione.

    per maggiori informazione e adesioni: http://www.cantierisola.org, info@cantierisola.org, tel. 338-1946965

  22. OGGETTO: Appuntamento all’Ordine degli Architetti

    Vi informiamo dell’incontro che si terrà all’Ordine degli Architetti, Cantieri Isola, tempo permettendo farà un intervento.
    Il resoconto della serata verrà riportato all’appuntamento di mercoledì 6 marzo.
    Per chi ha interesse, di seguito l’ordine del giorno.

    marco

    28 febbraio, ore 21.00
    Chi farà la città della moda?
    Il progetto dell’area Garibaldi-Repubblica. Architettura, funzioni, strutture di gestione e aspetti finanziari per un polo funzionale
    ancora da inventare.

    Saranno presenti:
    Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Guido Della Frera, Assessore affari generali e personale Regione
    Lombardia Ennio Presutti, Presidente Società Garibaldi Repubblica Pierluigi Nicolin, progettista Giancarlo Tancredi, Comune Milano -Urbanistica Luigi Roth, Presidente fondazione Fiera di Milano Ernesto Tansini, Comit Banca Intesa Giovanni Verga, Ass. sviluppo del territorio Comune di Milano

    Modera Luigi Mazza

    Fondazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, via Solferino, 19 – 20121 – Milano (Italy)

  23. OGGETTO: Incontro di Cantieri Isola

    Al termine dell’incontro pubblico tenutosi sabato 23 febbraio al Teatro Verdi, a seguito dei diversi interventi avuti sul tema del Garibaldi Repubblica, sono emerse la necessità di avere e offrire maggiori informazioni relative all’argomento e soprattutto la necessità di definire nuove azioni, sollecitate da diversi abitanti.
    Ci siamo lasciati dandoci come appuntamento mercoledì 6 marzo alle ore 21.00, presso la sede Azimut in via Volturno, 26, angolo via Confalonieri.
    In tale sede si riprenderà il discorso con lo scopo di definire azioni coordinate e/o parallele tra Cantieri Isola e le diverse voci, verrà fatto anche un resoconto dell’incontro avuto giovedì 28 febbraio all’Ordine degli Architetti.

    a presto

    marco

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