12 novembre 2002

fino al 15.XI.2002 Raffaela Mariniello – Napoli vedute immaginarie Milano, Galleria Lawrence Rubin

 
Una suggestiva testimonianza di come si possa rimanere in ambito pittorico grazie alla imprevedibile malleabilità di un obiettivo fotografico, in grado d’immortalare il tracciato poetico di anonimi scenari urbani…

di

È questa la sfida coraggiosamente intrapresa da Raffaela Mariniello, attenta a superare sul piano estetico qualsiasi paralizzante gerarchia o definizione di generi, grazie alla sensibilità rappresentativa di un animo che solo per un istante sceglie l’esattezza tecnologica di una strumentazione fotografica, per poi consapevolmente svincolarsi e librarsi nell’atemporalità di una sottile definizione pittorica.
Una definizione volta a modellare e rivelare il lato più sconosciuto e nascosto di una città troppo spesso Raffaella Mariniello - tetti sui quartieriricordata per avvilenti fatti di cronaca, castigata all’interno di una definizione che taccia d’oblio la sottesa poeticità trapelante dall’ampio paesaggio, dal lungomare o dal porto di Napoli, soffocata dallo schiamazzo superficiale di una realtà che, ancora oggi, rende quotidianamente difficile il lavoro di questa fotografa.
Non si può tacere, infatti, l’angoscia che la Mariniello deve affrontare per seguire semplicemente il percorso visivo della sua sensibilità estetica, abituata a scontrarsi con pericoli disseminati nella perlustrazione fisica ed emotiva di luoghi dimessi, di anonime discariche, di aree archeologiche abbandonate, e che solo l’amore inalterabile per il proprio lavoro può superare.
Pericoli aggravati dal fatto che l’occhio artistico di Raffaela predilige volutamente l’ora incerta del crepuscolo, avvertita come la più adatta per il riverbero che, nel suo lento declino, permea di un’insolita intonazione lirica i luoghi frettolosamente frequentati da una superficiale noncuranza , ora pronti a rivelare i toni surreali e mitici di una poliedrica anonimia visiva.
Naturalmente per catturare in un istante il lato fantastico di marginali ed emarginate note urbane, la Mariniello si avvale tecnicamente dello scatto di un flash che, nel suo bagliore abbacinante, plasma l’essenza di una dimensione rivelata, comprimendo in un solo istante Raffaella Mariniello - Scampìaquell’inscindible dualismo naturale-artificiale che, da sempre, anima il suo tocco rappresentativo.
Un connubio che emerge anche dalla scelta tematica, costantemente attratta dalla forza misteriosa di una lontananza che una comune veduta non riesce a trattenere o delimitare, imprevedibile nel continuo affiorare di elementi naturali che, nel loro aspetto vivo e palpitante, non si arrendono alla soffocante rigidezza di un grigio scenario urbano.
E per rappresentare in modo sensibilmente fermo e preciso quest’armonia creativa, la fotografa si avvale della severa dicotomia di un bianco e nero che, nell’implicita modulazione di un tono creativo, riesce ad esprimere il senso più autentico di un messaggio estetico, al di là di fuorvianti forzature o subdole mistificazioni che rischierebbero di compromettere il valore di una moderna poeticità.

articoli correlati
Raffaela Mariniello: Napoli, veduta immaginaria”
Firenze Fotografia 2000

elena granuzzo
mostra visitata il 10 ottobre 2002


Raffaela Mariniello. Napoli veduta immaginaria
Dal 10.X al 15.XI
Galleria Lawrence Rubin, via Marco de Marchi 1, (zona centrale, nelle vicinanze di via Montenapoleone), 20121 Milano
Ingresso: gratuito
Orario: martedì-sabato 10.30-19.30
Tel. 02/29013189, Fax 02/29011294, e-mail galleriarubin@libero.it
Presentazione di Ferdinando Scianna


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui