07 luglio 2000

Dal 30 Maggio 2000 al 30 Luglio 2000 Flavio Costantini La luce del silenzio Triennale di Milano

 
Nei quadri di Flavio Costantini si avverte come il rapporto arte-letteratura sia fondamentale. Più di cento opere alla Triennale di Milano seguono il percorso dell’artista romano dalla serie delle Tauromachie (olio su tela) degli anni cinquanta, fino al fondamentale ciclo degli Anarchici e alle rappresentazioni sulla fine degli zar

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Appena entrati nella sala che ospita i quadri di Flavio Costantini (Roma, 1926) si viene accolti da ritratti di scrittori e poeti: da un lato spiccano Guy De Maupassant e Primo Levi, dall’altro si notano subito Freud e Jung. “Pittura-scrittura”, così Antonio Porta nel 1980 definisce questa serie di tempere e collage dell’artista romano; in effetti, le immagini accostate ai volti degli autori in questione, ne rievocano i romanzi, la provenienza, gli ideali, ossia raccontano tutto ciò che ha influito sulla loro opera: così se davanti a James Joyce spiccano una Guinness e un apribottiglie, di fianco a Baudelaire dei fiori, sotto Pasolini un gruppo di gente con pugno alzato.
Costantini, dopo i suoi trascorsi in marina, si è accasato a Rapallo dove vive tuttora. Nei primi anni ottanta dà alla luce la serie dedicata al Titanic, uno dei tanti scenari di morte da lui raffigurati, che colpisce per la desolazione, e l’assenza di vita. Arturo Schwarz, curatore della mostra, sottolinea come il naufragio del transatlantico sia anche metafora di quello delle ideologie e delle speranze dell’epoca.
Il video-documentario “Iconografia della rabbia” (12’) fornisce un ritratto dell’artista che introduce ai temi fondamentali della sua opera: l’ingiustizia sociale, la repressione e la violenza della seconda metà dell’ottocento. A questo proposito si fa notare la drammatica serie degli Anarchici in cui i cinque episodi intitolati “Les travailleurs de la nuit” (1972-1973) riescono anche a far sorridere.
Costantini
L’atmosfera è tesa, ma tre loschi figuri con baffi, cappello e cravatta, girano nella notte parigina alla ricerca di luoghi in cui intrufolarsi per rubare: le loro espressioni sono più che plausibili.
Flavio Costantini si è dedicato anche all’illustrazione dei classici della letteratura come “La linea d’ombra” di J. Conrad e “Ricordi dal sottosuolo” di F. Dostoevskij, nel 1955 produce un affascinante disegno a china, “America di Kafka”, questo per non dimenticare quanto rilievo abbiano le pagine scritte nell’opera dell’artista romano.



Flavio Costantini, La luce del silenzio, Milano, Triennale, 6 Viale Alemagna, Fino al 30 luglio. Orario: 10-20 continuato, chiuso il lunedì. Info: 02 724341(centralino) / 02 8052263 (biglietteria). Biglietto d’ingresso: 10.000 / 7.000 / 5.000
Catalogo Electa, £45.000


Luca Gricinella

[exibart]

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