05 dicembre 2015

Finissage Daniel Spoerri Galleria Giovanni Bonelli, Milano

 

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È il 1960 quando Pierre Restany pubblica il Manifesto dei Nouveaux Réalistes rivoluzionando i concetti di readymade e di assemblage. Gli artisti si apprestano a celebrare l’era del consumismo di massa e l’opera d’arte diviene merce, prodotto di scambio spesso realizzata con gli scarti della società capitalistica. È il 1960 anche quando Daniel Spoerri realizza i suoi primi “Quadri trappola” termine coniato per definire i resti di un pasto o di una colazione attaccati a sedie, tavolini o vassoi appesi al muro e trasformati in quadri. Gli oggetti sono fissati esattamente nella stessa posizione in cui sono stati lasciati dai commensali che frequentavano il suo ristorante di Düsseldorf, in cui applicò per la prima volta il timbro «Attenzione. Opere d’arte» su alcuni generi alimentari disposti sui tavolini. 
Spoerri crea dei fermo-immagini tridimensionali di momenti e situazioni reali con stoviglie e avanzi di cibo per portare il paradigma del consumo ad una forma di ambiguità, evidenziandone le contraddizioni e gli eccessi attraverso il suo opposto: l’eternità. 
Daniel Spoerri, Faux Tableau Piege, 2008
La mostra “Daniel Spoerri” alla Galleria Giovanni Bonelli ai Tableux Piège del 2008 affianca, però, anche creazioni che indagano ben altri immaginari: maschere rituali e curiosi assemblage antropomorfi si alternano a concrezioni di natura archeologica come. Ricostruendo un archetipo in cui raccoglie e trasforma diverse tipologie storico artistiche, dalla maschera tribale africana e oceanica alle maschere comiche carnevalesche, a quelle indossate da attori e danzatori del teatro indiano, Spoerri recupera la nozione di maschera. Forma espressiva riferibile, in molte culture etnografiche, a un’immagine mentale che si svela in un contesto rituale: un gioco sottile di rimandi ad altro da quello che si vede. Il linguaggio di Daniel Spoerri si arricchisce così di elementi totemici che insieme al cibo fanno parte di un rituale in cui l’artista, come afferma Marco Meneguzzo, come uno «stregone domestico, ha a disposizione i più disparati oggetti delle più disparate culture del mondo, li assembla a suo gusto, per donar loro una identità e soprattutto una nuova storia da narrare».
Sara Marvelli
mostra visitata il 19 novembre 
Daniel Spoerri 
Galleria Giovanni Bonelli 
Via L.Porro Lambertenghi 6, Milano 
Info: www.galleriagiovannibonelli.it 

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