26 febbraio 2001

Fino al 10.VI.2001 Wassily Kandinsky. Tradizione e astrazione in Russia 1896–1921 Milano, Fondazione Mazzotta

 
L’arte di Kandisky viene confrontata con gli altri movimenti figurativi dell’ avanguardia russa e con la secolare tradizione del paese zarista…

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“La disgregazione dell’immagine è il preludio per l’inevitabile passaggio alla più coraggiosa astrazione. Kandinsky viene considerato il fondatore del cosiddetto “espressionismo astratto”: i suoi dipinti non sono impostati su una trama geometrica (Mondrian) o sull’assoluto rigore ascetico (Malevic). Al contrario, egli scatena sulla tela una tempesta di colore, una furia grafica di inarrestabile dinamismo. La sua pittura ha l’energia di una liberazione da vincoli secolari”. Queste parole di Stefano Zuffi appaiono la migliore introduzioneright alla mostra organizzata dalla Fondazione Mazzotta, che – attraverso l’opera di Kandinsky -illustra il febbrile contesto culturale e figurativo russo, senza dimenticare la tradizione popolare che influenzerà pesantemente la giovane avanguardia. In particolare, il lungo processo intellettuale dell’artista si snoda dalle prime sperimentazioni del periodo trascorso nella cittadina montana di Mornau (Cortile del Castello, 1908) sino alla sfolgorante Composizione n° VII (1913), vero capolavoro che sarà paradigmatico per tutta la pittura astratta del XX secolo. Dipinto in soli quattro giorni, il lavoro ha avuto in realtà un lungo periodo di incubazione. Risultano, inoltre, evidenti gli stretti rapporti con il mondo di Schonberg, in particolare nella scansione delle linee e nel gioco di colori che ricorda la composizione musicale omonima. “Gigantesco e insieme misterioso, così appare questo capolavoro di Kandinsky. Nonostante il peso di un contenuto spirituale molto complesso, l’artista èriuscito a raggiungere, grazie alla pennellata vivace e Composizione VII 1913 spontanea, la libertà di espressione, rendendo l’opera, anche sotto questo punto di vista una intensa emozione”: scrive Magdalena Moeller, in catalogo. Dunque la lezione di Cezanne – in natura tutto è esprimibile con il cono il cilindro e la sfera – viene completamente superata: la natura non è più riprodotta e l’opera acquisisce una vita a se stante. La riproduzione oggettiva non esiste più, esiste solo la sensibilità dell’artista. Nasce la pittura astratta, forse una delle più grandi rivoluzione nel mondo culturale in generale e Kandinsky è uno dei suoi paladini più rappresentativi.
Accanto alle opere del Maestro russo – davvero di grandissimo livello – si possono ammirare una serie di quadri, disegni, oli acquerelli, di artisti del calibro di Malevic, El Lissitskij, Jawelensky che testimoniano la grandiosa spinta della avanguardia prima, e per un breve lasso di tempo anche dopo, la Rivoluzione di Ottobre: si passa rapidamente dal simbolismo figurativo di Roerich all’espressionismo fauves di Maskov, dal suprematismo di Malevic al post impressionismo di Mussatov. Quello che sorprende è, da un lato la grande spinta avanguardista dall’altro la forte influenza della pittura tradizionale russa: le icone del XV e XVI secolo, esposte evidenziano proprio questo stretto rapporto tra tradizione e innovazione. La mancanza di prospettiva e l’involontaria astrazione dell’arte russa rispetto alle contemporanee esperienze occidentali appaiono un retroterra imprescindibile per le avanguardie rispetto alla rigida concezione accademica.

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Luca Scalco


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Fino al 10 giugno 2001. Wassily Kandinsky.Tradizione e astrazione in Russia 1896/1921. Milano, Fondazione Mazzotta, Foro Bonaparte 50. Orari : martedì e giovedì, dalle 10.00 alle 22.00; altri giorni, dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì. Biglietti : interi £ 15.000, ridotti £ 10.000/8000. Informazioni e prenotazioni per gruppi : tel 02-86912297 dal lun. al ven. dalle 10 alle 15: mazzotta@iol.it. Catalogo: Edizioni Antonio Mazzotta. £ 75.000.

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2 Commenti

  1. Tele inedite e del + grande maestro, cosa manca x andare a visitarla? vedrete che belle sensazioni vi danno i suoi colori dal vivo….se volete parlarne apriamo un forum, fatemi sapere….ciao

  2. Sono d’accordo con Dan: Kandinsky è stato e rimane ancora uno dei più grandi artisti del novecento, e la mostra di Milano ne mette in luce la grandezza! E’ una vera esplosione di colori!!

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