04 febbraio 2004

fino al 12.III.2004 Francesco Pignatelli-Reversed cities Milano, Fotografia Italiana

 
Trasfigurazioni di paesaggi e particolari metropolitani, ottenute stampando (a colori) il negativo. Londra, Barcellona, Tokyo e Milano trasformate esteticamente ma purtroppo prive della loro resa emotiva...

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Seconda mostra nella lussuosa sede di Corso Venezia per Fotografia Italiana: dopo Luigi Ghirri è la volta di Francesco Pignatelli (Milano, 1971). ‘Fratello d’arte’ (Luca Pignatelli, pittore ormai molto quotato, è nato nove anni prima di lui), il fotografo, già presente nelle collettive di Italian factory, opera una svolta radicale nella sua fotografia con la serie, qui esposta, Reversed cities del 2003.
Abbandonati i ritratti, la serie presenta immagini a colori di scorci di diverse metropoli (Londra, New York, Tokyo, Barcellona fra le altre) di cui viene però stampato il negativo (da qui il titolo della serie e della mostra). L’intento è quello, ricorrente nei recenti sviluppi della fotografia, di presentare, insieme ai luoghi, le sensazioni che essi danno a chi li attraversa (o più raramente, trattandosi di metropoli, vi si sofferma).
Francesco Pignatelli-Milano-2003-cibachrome-cm 18x25
I luoghi (alcuni ripresi in notturna altri in diurna) risultano ‘fantasmagorici’ così come le presenze umane (rare, più spesso suggerite) e i colori sono tutti cupi ed ‘allucinati’, anche nelle tonalità più chiare. Le inquadrature mostrano spesso luoghi appartati, secondari, trasversali, oppure ripresi da posizione particolare. La trasfigurazione visiva e concettuale è gradevole, ma l’effetto dato dalla stampa del negativo è penalizzante per le immagini, che risultano per la maggior parte ‘congelate’ emotivamente, conferendo alla scelta stilistica lo status di mero ‘espediente’ tecnico non finalizzato: verrebbe voglia di spaccare il ‘vetro’ costituito della stampa rovesciata e dai colori irreali per respirare davvero le sensazioni che si intravvedono in quei luoghi “rivoltati”. Non sembra raggiunto, dunque, il proposito dell’artista di “donare una natura pittorica” ai suoi scatti. Si tratta comunque di lavori molto validi di per sè, per tecnica, scelta del soggetto e dell’angolazione e per la capacità di cogliere l’attimo e renderlo paradigmatico. Risulta interessante al proposito la dichiarazione di Pignatelli, riportataFrancesco Pignatelli-Taxi New York-2002-cibachrome-cm 56x70 in catalogo: “Penso di avere un istinto da reporter e una passione per la fotografia creativa, e questo progetto ne è la massima espressione: è un lavoro di fotogiornalismo che diventa visionario solo nell’effetto di stampa”. Proprio questa sospensione non dà alle foto uno status di autentica artisticità, pur rinunciando per scelta alla qualità di puro reportage. La serie proseguirà con ulteriori scatti di Milano (qui ne viene presentato il primo), la città del fotografo, che ha invece finora scelto luoghi delle città che visita più spesso.
L’attività della galleria, per ora divisa fra la sede in questione e quella in via Bandello, prevede per quest’anno mostre di Manuela Carrano, Franco Fontana e altri, in attesa dell’ampliamento degli spazi di corso Venezia in vista di un definitivo trasferimento.

stefano castelli
mostra visitata il 2 febbraio 2004


Francesco Pignatelli. Reversed cities.
Milano, Studio Fotografia Italiana
corso Venezia, 22 (centro-città)
tel.: 02-784100
E-mail: info@fotografiaitaliana.com
www.fotografiaitaliana.com
Aperto dal lunedì al sabato ore 16-19 e su appuntamento
Catalogo edizioni Charta con testi di Giuliana Scimé, Fernanda Pivano e un’intervista all’artista di Paola Bonini, euro 30.
Dal 4 febbraio al 12 marzo 2004.



Biografia: E’ nato nel 1971 a Milano. Nel 1989 è assistente in uno studio specializzato nel ritratto di musicisti e partecipa alla realizzazione di numerosi servizi su riviste di settore, fra cui Esquire e Rolling Stone. Tra il 1992 e il 1994 vive e lavora a Londra.Rientrato a Milano, sviluppa la sua ricerca alternando still-life e ritratti.Dal 1999, con la serie Telling Portraits, realizza sequenze consacrate a personaggi illustri, fra cui Nagisa Oshima, Wim Wenders, Peter Greenaway, Duane Michals, Takeshi Kitano, Robert Wilson.Nel 2003 da inizio alla serie Reversed Cities.Tra il 2000 e il 2003 realizza installazioni in gallerie e spazi pubblici a Torino, Milano, Bologna, Colonia, Strasburgo e Bonn.Nel 2001 è invitato a partecipare alla IX Biennale Internazionale di Fotografia a Palazzo Bricherasio a Torino.Nel 2003 espone a Bonn al Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepubliked e sempre nello stesso anno è invitato ad esporre nella sezione “Mostre Extra 50” della Biennale di Venezia insieme agli artisti di Italian Factory. Vive e lavora a Milano.

[exibart]

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