20 dicembre 2010

fino al 13.II.2011 Mikalojus Konstantinas Čiurlionis Milano, Palazzo Reale

 
Una chiave esoterica per aprire le porte di un mondo fantastico. Pittura con un fine segreto. Che necessita di un viaggio attraverso la rarefazione progressiva, dal mondo allo spazio infinito...

di

In Italia Mikalojus
Konstantinas Čiurlionis
(Varėna, 1875 – Pustelnik,
1911) è pressoché sconosciuto e poche volte sono state viste le sue
opere, salvo qualche apparizione in collettive varie, la più importante a Venezia,
a cura di Jean Clair (Cosmos, 2000),
altrimenti mai è stata realizzata un’esposizione come questa.

Allora ben venga una personale su questo geniale e anomalo
artista lituano, terra di un filosofo come Emmanuel Levinas. Le opere esposte –
73 tempere e pastelli su tela e cartoncino, 40 opere grafiche, 24 fotografie e
una serie di documenti inediti, e per la prima volta anche il quadro Andante (1908), che è stato ritrovato
recentemente – ne danno una panoramica articolata.

Più noto in Occidente per le sue composizioni musicali –
il catalogo è accompagnato da un cd -, c’è ora la possibilità di conoscere la
sua arte visiva. L’intera mostra proviene dal Museo Nazionale d’Arte M.K.
Čiurlionis di Kaunas in Lituania, una terra che l’artista ripropone nel colore,
nella sua storia e nella sua musica. Ogni classificazione gli è estranea,
perché la sua personalità travalica tutte le interpretazioni, ma si può provare
a risalire attraverso le sue produzioni pittoriche, più che in quella musicale,
alle origini della pittura contemporanea, perché è lì che va collocato.

In un libro di qualche anno fa, Luca Quattrocchi vede
Čiurlionis e la sua pittura come un preludio all’Astrattismo. È di questo
avviso anche Enrico Crispolti, che
in questo senso cita Kandinsky, che forse in quel ricco panorama
artistico russo tra fine Ottocento e primo Novecento aveva attinto proprio a Čiurlionis.
Di quest’ultimo Kandinsky – anche se i suoi interessi erano diversi – conosceva
l’opera e lo aveva assimilato come “patrimonio
spirituale
”.

Anche leggerlo in una chiave legata alle correnti del
secolo scorso, spiritualiste, esoteriche, antroposofiche, è però limitante. La
sua pittura, che ha un intreccio sotterraneo saldissimo con la musica e che lo
ha aiutato nella sua capacità trasfigurativa, contiene i germi della pittura
non-figurativa a-venire.

L’inizio del percorso espositivo colpisce per la presenza
di un pastello su carta del 1903-04, che rimanda ad Alfred Kubin, unico e
netto esempio diretto della pittura
simbolista d’area tedesca. Poi si procede per cicli. La serie della Creazione del mondo, 13 tempere per
l’esattezza, realizzate tra il 1905 e il 1906, sono sì la volontà della
rappresentazione del “dramma cosmico”,
ma sono anche, e soprattutto, quell’intuitivo preludio all’Informale. Montagna (1906) è l’esempio forse più
adatto per esprimere questo cammino che abbandona la forma per arrivare ad
anticipare la pittura non figurativa.

Si prosegue con i cicli dedicati allo Zodiaco, alle
stagioni dell’estate e della primavera, alle varie Sonate, e alle Fiabe di
derivazione lituana. Alcuni singoli dipinti come L’offerta, Rex, L’Altare e ancora la serie degli Angeli, tutti del 1909, possono dare
l’idea di questa forza creativa e visionaria che attraversava Čiurlionis, un autentico poeta della visione che
ha realizzato tutte le sue opere tra il 1905 e il 1909.

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Mikalojus
Konstantinas Ciurlionis – Un viaggio esoterico

a cura di Gabriella
Di Milia e Osvaldas Daugelis

Palazzo Reale

Piazza Duomo, 12 – 20122 Milano

Orario: tutti i giorni ore 9.30-19.30; lunedì ore 14.30-19.30; giovedì ore
9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Ingresso: intero € 8; ridotto € 6

Catalogo Mazzotta

Info: tel. +39 02875672; www.mostraciurlionis.it

[exibart]

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