10 novembre 2009

fino al 13.XI.2009 Vlatka Horvat / Ana Prvacki Milano, Artopia

 
L'arte come farmaco. Per guarire dall'insoddisfazione e dal senso di frammentarietà. L'arte come unguento magico. Come una danza armonica che rimette in equilibrio...

di

L’incompletezza fa parte della nostra
vita in maniera ossessiva. Il senso che qualcosa manchi, che ci sia un vuoto da
cui non si può sfuggire, è pressante e reale. Spesso non si riesce nemmeno ad
afferrare se stessi e pare di esser frammentati, come se intere parti della
nostra essenza fossero state mutilate.
Questo quadro così grigio e
angoscioso si mitiga e cambia orizzonte, però, grazie a interventi esterni e a
un lavoro di presa di coscienza che, in buona parte, si sviluppa tramite le cosiddette
discipline creative. Tra cui, ovviamente, l’arte, vista come unguento, balsamo
e medicamento per guarire da ferite profonde e insoddisfazioni latenti.
È questa la tesi che Artopia ha
articolato attraverso il confronto di due artiste dell’Est Europa, Vlatka
Horvat e Ana Prvacki, che ben si legano in virtù della loro complementarietà
rispetto al tema. L’arte come strumento di superamento e guarigione è, infatti,
la risposta che viene fornita da Ana Prvacki alle domande esistenziali poste
nel lavoro fotografico e video di Vlatka Horvat (Cakovec, 1974).
Nelle foto di quest’ultima, l’artista
è ripresa in pose che nascondono sempre metà del suo corpo, facendola sembrare mutilata,
spezzata in due. La metafora di un disagio interiore è più che chiara, ed è
comunque sottolineata dagli ambienti bui in cui la mezza figura si muove,
proiettando allo stesso tempo un’ombra improbabile che appartiene alla parte
del corpo non visibile. Ombra che naturalmente è il nostro desiderio, quello
che ci sembra manchi per sentirci completi e per raggiungere un equilibrio.
Vlatka Horvat - Out on a limb - 2003 - still da video - ed. di 5+2 p.d.a. - courtesy Artopia, Milano
L’artista va alla ricerca di quest’equilibrio
anche nel video Out on a limb, in cui si regge su un ceppo di legno su una sola gamba, inquadrata
in primo piano in una tensione che, grazie al loop del video, sembra costante e
continua.
Per lenire questo continuo sforzo
di vivere e questa ricerca estenuante, Ana Prvacki (Pancevo, 1976; vive a Singapore)
propone l’estasi dell’arte. In mostra si trova la testimonianza video della
performance dell’artista svolta in aprile al Castello di Rivoli, durante la
rassegna Che fare?
L’artista si aggira per le sale
del castello osservando le opere in collezione e suonando al contempo un
flauto. Un sacchettino legato all’estremità dello strumento raccoglie la saliva
prodotta, conservata come balsamo purificatore: un distillato dell’esperienza
dell’arte, che raccoglie in sé il pathos dell’esperienza creativa.
Ana Prvacki - The wild goose step (and then she said) - 2007 - still da video - ed. di 5+2 p.d.a. - courtesy Artopia, Milano
Il risultato di gioia e armonia
ottenuto è testimoniato dal breve video The wild goose step in cui l’artista, vestita di seta
rosa, gioca a ricorrersi con un’anatra in un prato, in un movimento sinuoso e
delicato come una danza.

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mostra visitata il 29 ottobre 2009


dal 18 settembre al
13 novembre 2009

Vlatka
Horvat / Ana Prvacki
a cura di Jovana
Stokic
Artopia
Via Lazzaro Papi, 2 (zona corso Lodi) – 20135 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 025460582; ritaurso@tiscalinet.it;
www.artopiagallery.it

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