02 febbraio 2001

Fino al 18.II.2001 Giuliana Fresco. Installazione per personaggi e spettatori. Dieci anni di pittura Como, ex chiesa di San Francesco

 
Personaggi emergono dagli accesi cromatismi che colano dalle tele. Emergono e sprofondano contemporaneamente, appena delineati nei loro contorni, evocati, quasi…

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L’ex chiesa settecentesca di San Francesco accoglie, in questi giorni, le opere di Giuliana Fresco, artista nata a Milano, che ha già esposto in svariate città italiane e straniere. Ricordiamo, per esempio, le mostre personali e collettive allestite a Londra, città in cui risiede quando è lontana dal capoluogo lombardo.
Entrando, bisogna abituarsi ad un ambiente semibuio, con tutta la navata centrale calata nella penombra e con le tele rischiarate da fasci di luce che rendono suggestiva l’esposizione.
I punti luminosi sono stati posti sul soffitto centrale, orientandoli verso le navate laterali. Così facendo la luce colpisce le tele (circa una trentina) con una corretta angolatura, permettendo una buona visione dei dipinti (quasi sempre realizzati ad olio od olio/acrilico).
L’abside, dove si concentrano i quadri disposti a semicerchio, diventa il punto focale della mostra.
Il nuotatore, 1999, olio su tela, cm 128 per 191
In tutte le opere, l’artista mette a fuoco la figura umana, oggetto preferenziale della sua pittura. Uomo in attesa di essere giudicato, uomo nuotatore, uomini che viaggiano o uomini che semplicemente vivono: li ritroviamo qui, che affiorano dalle pennellate vibranti e piene di colore che si rincorrono sulle tele.
In ‘Personaggi – la vita’, l’artista si cimenta con il carboncino, abbozzando due figure in bianco/nero che paiono chine ad osservare un corso d’acqua. Quello che colpisce è la sua capacità di delineare forme, ma di lasciare ampio spazio all’immaginazione. I corpi sono disegnati eppure paiono dissolversi negli sfondi. I bordi svaniscono, le figure sembrano rarefarsi, diluendosi nella tela.
La sensazione è di essere di fronte ad un sogno, di cui ricordiamo alcune figure, che ci pare di riconoscere. E invece i volti svaniscono, i ricordi si mescolano a mille suggestioni. A ben guardare si scorgono altri dettagli, emergono altre immagini dalla nostra memoria.
Questo accade con un’altra tela recentissima, ‘Giochi nel cielo – Icaro’. Di fronte a questo lavoro ci pare di essere travolti da un cielo che potrebbe essere anche un mare, con le pennellate bianche che ci ricordano la spuma delle onde e la libertà del colore che pare gettato sulla tela in turbini aerei o marini. Poi, dall’interno dei nostri sogni, affiora una figura, Icaro evidentemente, che si libra nell’aria, al centro del quadro, con le sue ali azzurre.
Proprio la Fresco ci conferma queste sensazioni. Dice l’artista “cerco di raggiungere una rarefazione dell’immagine” e in queste poche parole ritroviamo l’elemento portante della sua poetica. Questa sua ricerca continua, di un equilibrio fra l’astratto e il figurativo, fra pittura pura e arte evocativa. Le opere più suggestive sono forse quelle collocate nell’area absidale. In ‘Personaggi’ non troviamo più le pennellate spesse e ampie, apparentemente erranti sulla tela, tipiche della Fresco, né il colore colante dal quadro. E neppure i graffi caratteristici di tele come ‘Passione’ o ‘Meditazione’. Il colore steso uniformemente lascia emergere due figure piegate, ma non riusciamo a cogliere le loro azioni, i loro rapporti. Così come in ‘Il silenzio – Margherita e Ottavia’, non potremo sapere, se non attingendo alla nostra immaginazione, a chi appartiene la mano che si intravede sulla sinistra della tela. Sullo sfondo riconosciamo archi e colonne, una caratterizzazione più definita dello spazio rispetto agli altri lavori, dove lo spazio è connotato dal solo colore, da accordi cromatici a volte inusuali, che rapiscono i personaggi trascinandoli in luoghi dove perdono la loro individualità per divenire rappresentativi di un gesto o di una situazione.
Io, la terra , 1997, olio su tela, cm 170 per 194
E’ solo in ‘Spettatori’, un lavoro del 2000, che ci imbattiamo nel personaggio più connotato dell’esposizione, un volto decisamente delineato, un personaggio più reale e meno onirico.
Altre tele invece, spesso di grandi dimensioni come quasi tutte quelle esposte, hanno una sorta di padre spirituale, un’opera o un maestro che ha ispirato la Fresco, durante il processo elaborativo e progettuale.
L’artista riesce ad assimilare i suoi riferimenti, a farli propri e restituirli a noi sotto una nuova forma. E’ quello che accade, ad esempio, col dipinto ‘Sogno’, ispirato a Rembrandt e a Odilion Redon. Il legame è tenue, rarefatto, ma presente.
In mostra anche parecchi polittici, opere che vengono percepite come una sorta di sequenza. Attraverso il polittico, l’artista introduce il concetto di tempo nell’opera, rendendola più complessa e offrendoci ulteriori spunti di riflessione. In mostra anche un polittico dedicato a Cristo: ‘Gesù: la discesa dalla Croce’. Pensiamo però che la Fresco si trovi più a suo agio con personaggi anonimi, piuttosto che con figure così imponenti e pregne di sottese implicazioni.

Stefania Caccavo


Dal 19 gennaio 2001 al 18 febbraio 2001. GIULINANA FRESCO-INSTALLAZIONE PER PERSONAGGI E SPETTATORI. DIECI ANNI DI PITTURA. Ex chiesa di San Francesco, Largo Spallino 1, Como.
Ingresso libero. Orario: dal mercoledì al venerdì: 15.00-19.00. Sabato e domenica: 10.00-13.00; 15.00-19.00. Chiuso il lunedì e martedì.
Per informazioni: 031-279086
Catalogo a cura di Martina Corgnati, edito da Bandecchi & Vivaldi. Costo: £ 25.000




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