14 dicembre 2009

fino al 19.XII.2009 Berlin_Los Angeles Milano, Massimo De Carlo

 
Un'interessante collettiva accosta nell'arte due città apparentemente lontane, Berlino e Los Angeles. Tredici giovani artisti ne raccontano l'atmosfera, offrendo l'opportunità di fare un ragionamento sulle ultime tendenze...

di

Più che a una collettiva di fine
anno, Berlin_Los Angeles assomiglia a una dichiarazione d’amore per due città, geograficamente
distanti tra loro ma accomunate da una generazione artistica in cui si
ravvisano tratti comuni. Il messaggio che sembra passare dall’accostamento è
legato a un interesse profondo per queste due “scene”, bacini di
fermenti ed energie vibranti, in cui tracciare una mappatura delle tendenze più
contemporanee.
Il racconto, infatti, non si limita
a selezionare tredici giovani artisti, otto tedeschi e cinque americani,
particolarmente rappresentativi, ma s’impegna inoltre a ricercare nei trascorsi
delle due città le motivazioni del concept e a fornire allo spettatore gli
strumenti della visita.
Non a caso, questi è accolto da
una piattaforma “informativa” realizzata su progetto di Lorenzo Bini dello
Studiometrico, che offre alla consultazione cataloghi, pubblicazioni, guide che
preparano alla mostra, ricreando l’atmosfera delle due città.
Inaugura il percorso Large Dark Wind Chime (Arab Tritone) di Klaus Weber, un acchiappasogni dark in
formato maxi. La dissonanza sulla scala diatonica dei suoni che produce
chiarisce, ricollegandosi alla letteratura medievale, dove il tritono era
altresì noto come diabolus in musica, la risoluzione formale; lo spirito evocato o
“acchiappato” è il diavolo. Frank Benson si preoccupa nelle sue fontane – qui è visibile il
numero uno della serie Chocolate Fountain – di costruire un discorso sui
flussi temporali nel corpo di una plastica brancusiana, conquistando,
nell’edizione 2008 di Frieze, il cuore di Sofia Coppola, che lo segnalò tra i suoi
preferiti.
Berlin_Los Angeles, a tale of two (other) cities - veduta della mostra presso la Galleria Massimo De Carlo, Milano 2009
Don Rees
riprende il topos concettuale della cartolina per
costruire l’oggetto attraverso le dinamiche del caso. Ne spedisce quindi una
serie, indicando sul retro due indirizzi. Sarà il postino, arbitro finale
dell’operazione, a decretare quante andranno a finire sullo scaffale in galleria,
optando per un destinatario piuttosto che per l’altro.
Nora Shultz riunisce l’immaginario
ballardiano e l’espressionismo pop di César nella sua scultura sospesa Car
with Cancer
,
mentre Kaari Upson e Aaron Curry propongono due visioni diverse della pittura, la prima richiamandosi
a un mondo interiore inquieto e a paesaggi da cinema horror, offerti al
pubblico attraverso quadri neri, tele lucide annerite dal fumo, mentre la
seconda suggella nella serigrafia biomorfismi surrealisti, suggestioni tribali,
concessioni alla geometria.
Maximilian Zentz
Zlomovit

costruisce una struttura minimale attraverso il montaggio di semplici oggetti
tratti dal quotidiano (Out of Order), mentre Simon Fujiwara si dà alla fantapolitica, immaginando le fantasie segrete
di Francisco Franco e mettendole sotto vetro.
Berlin_Los Angeles, a tale of two (other) cities - veduta della mostra presso la Galleria Massimo De Carlo, Milano 2009
Ciò che emerge da questa
collettiva è un’attitudine comune agli artisti in mostra, i quali congelano
nelle proprie opere un certo disimpegno, un istinto al saccheggio tra gli
“archivi” della storia dell’arte, senza alcun senso cronologico e nessun
interesse a citare, una passione quasi d’ordinanza per la musica, il cinema e
la cultura pop in generale, un distacco – a volte solo parziale – dalla realtà.

santa nastro
mostra visitata il 17 novembre
2009


dal 12 novembre al
19 dicembre 2009

Berlin_Los Angeles, a tale of
two (other) cities
Galleria Massimo De
Carlo
Via Ventura, 5 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 11.30-14 e 14.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0270003987; fax +39 027492135; info@massimodecarlo.it; www.massimodecarlo.it

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23 Commenti

  1. INCREDIBILE REAZIONE DI LUCA MORSIANI ROSSI. DOPO ESSER STATO RI-RI-RI-SGAMATO CON IL SUO POST UGUALE AD UNA LETTERA CHE AVEVA SCRITTO A POLITI COME ENRICO MORSIANI, INCREDIBILMENTE IL POST SCOMPARE DAL SUO BLOG WHITEHOUSE, PIU LAMPANTE DI COSI!!!! AAH AHH SGAMATIONS!!!!

  2. Invero, questa è la prova provata di quanto l’accusatore si senta messo alle strette quando egli viene giustamente accusato. Gente come Enrico Morsiani o Luca Rossi o Tizio e Caio, fingono di attaccare il sistema ma vorrebbero tanto farne parte ed il loro anonimato parla chiaro. Vorrebbero essi accusare ma al tempo stesso non precludersi la carriera di artista. Se Luca Rossi è Enrico Morsiani verrebbe da dire che la sua tanto decantata guerra contro gli artisti italiani che imitano le opere dei grandi artisti internazionali è persa in partenza, poichè anche ciò che crea Morsiani è un’imitazione di un’imitazione priva di drammaticità. La cosa che veramente provoca incolmabile tristezza è la stolta presupponenza di questo individuo che vorrebbe farci aprir gli occhi su di un sistema corrotto quando questo fatto è già noto ai più. Ed egli vorrebbe forse puranco mettersi in mostra con il suo remar contro, con il suo tentativo di sfruttare le visite di questo portale, ma finisce per esser tedioso e sciatto come gli stessi personaggi che critica. Luca Rossi produce solo filosofia e la filosofia è alla fine. Solo quando pensiamo intensamente a cosa è già stato pensato comprenderemo il senso corretto di quello che è già stato pensato.
    Cordialità

  3. Io non ho mai scritto di un sistema corrotto, ma di un sistema “degenerato”.Pultroppo molti vedono quello che hanno negli occhi. E quindi banali e presunte teorie sulla lotta al sistema corrotto..ecc ecc Ma quanto siete prevedibili e banali???

    Morsiani fa parte di questo sistema come molti altri. E non ne capisco le presunte connessioni con me (lettere,cose fate pure). Però mi fa piacere questo pettegolezzo da 4 soldi. Perchè rende bene l’idea del momento.
    Io porto una tesi per quanto imperfetta e alcuni parlano di gossip. Ma piuttosto andate al cinema.

    Spesso vedo commenti firmati Luca Rossi che non sono miei. Non so sei siano di Morsiani, di Politi (che ha creato anche lui l’ennesimo luca rossi sul penultimo numero di FA) o dei numerosi anonimi (che sono esattamente come luca rossi). Ma lo trovo irrilevante. Credo che sia salutare abbandonarsi a questa inevitabile confusione, e occuparsi dei contenuti.

    Pultroppo ci sono tanti che si occupano di arte perchè non sono in grado di fare altro. E allora è facile curare una qualche mostra fotografica attaccando delle foto al muro.Pultroppo esistono tanti giovani realmente frustrati e castrati che scimmiottano un clima internazionale per rassicurare se stessi sulla propria “normalità”. Esterofilia ,paura e precarietà sono ingredienti fatali. A buon intenditor poche parole.

  4. Bravo Riccardo, condivido tutto ciò che hai scritto.
    Il criticatutto Rossi è banale. L’artista Morsiani inutile. Non capisce l’arte, quindi non la legge e non la produce.

  5. Il livello di questa discussione è paradossale. Non parlate di niente, e soprattutto non approfondite niente. Io credo che sia impossibile contrapporsi oggi alla mediocrità. Quindi forse è meglio abbandonarsi ad essa, in una sorta di “indipendenza coinvolta”. Il re è nudo, e in pochi hanno il coraggio e l’onestà di ammetterlo. Quindi ci vuole lo scemo del villaggio (luca rossi) che lo rileva. Ma poi lo scemo continua a impersonificare tutti. Quindi ancora caos e mediocrità. Ecco, dopo tutto questo, forse, saremo abbastanza esausti,sporchi e congestionati per una maggiore lucidità. Bacioni!

  6. Invece a me luca rossi sembra la novità più fresca e fertile di questi tempi, anche sotto il profilo artistico. Le cancellazioni dei lavori, il vuoto della stanze del sistema, non sono solo una critica al sistema, ma un lavoro di grande poesia, la dimostrazione che l’arte esiste anche quando sembrerebbe morta, o proprio per questo. Ciò che manca oggi è una novità sul piano del linguaggio . Tutti gli artisti di cui parla rossi, ad esempio, non sono pessimi, solo che nessuno di loro ha mai compiuto un passo in più sul piano del linguaggio rispetto alla generazione precedente. Whitehouse con la sua cornice critica è la vera novità linguistica di questo momento, oltretutto perfettamente connessa con i contenuti, perché la pratica della cancellazione mi pare una delle poche possibili oggi, nel senso di trasmettere il senso di vuoto che la sovrabbondanza di comunicazione produce.

  7. Purtroppo signor Rossi (ed in tal guisa il suo nome è anonimo più che mai)è proprio Lei che intavola discussioni da Bar e puranco si affida al gossip citando vari artisti ed i loro raccomandanti, citando improbabili giochi circensi tra gallerie e curatori. Questo non son io a dirlo ma è scritto ben chiaro tra le sue letterine spuntate.Questo è scritto nel suo blog dove si è lungamente beato di aver fatto rimuovere le immagini dal sito di una galleria di cui non cito il nome, questo non sarebbe gossip secondo Lei? Il nostro belpaese è colmo di personcine che si inventano esegeti dell’arte e sparacchiano a caso giudizi. Mi creda non ne faccio un fatto personale ma è veramente ridocolo il fatto di leggere una news su questo portale e trovarci sempre un suo moto di invidia contro qualcuno, pensa forse di esser Ernst Gombrich? ha per caso intenzione di leggerlo? Vogliamo continuar a non esistere? Vogliam sentir il parere di Heidegger? Abbiam capito la situazione secondo il Lucarossipensiero, ora faccia dell’altro, scriva di arte in modo sensato e abbandoni il bar sotto casa, proponga e supporti gli artisti che ama. Abbiamo anche compreso che Lei voglia creare una differenza con il suo ruolo di hostis humani generis e farsi quindi notare. Purtroppo ad esser antipatici si finisce col diventarlo davvero e Lei si trova già avanti con il lavoro.
    Cordialità

  8. Caro Riccardo,

    capisco bene le sue obiezioni. Ma perchè mi vuole togliere la possibilità di “partecipare”? Io mi sono un po’ stancato di alcuni silenzi snob ed opportunistici, nell’arte e non solo. Non ho invidie e non ho rancori. Tanto meno frustrazioni. Se volessi solo farmi notare, avrei già raggiunto il mio obbiettivo. La sparizione delle opere dal sito della galleria zero non è gossip ma un sintomo di una dinamica più ampia. Di una situazione in cui domina un certo relativismo, dove nessuno sa più dove attaccarsi. E allora finisce che contano le relazioni e i luoghi che ospitano l’ennesimo contenuto standard. E quindi se sul sito spariscono le opere e rimangono solo i curriculum vitae (precipitato delle relazioni e dei luoghi), non si tratta di un fatto irrilevante. Ma significativo.

  9. mi associo:
    l’invidia di lucarossi è veramente poco costruttiva e non propone mai nulla, se non sterili critiche, a volte motivate, per carità – ma si sa, sparando alla bava beccaris prima o poi ci prendi! – .
    Caro Lucarossi, ogni singola mattina cerco i tuoi commenti sperando di trovare, per lo meno, un motto di spirito, una beffa ingegnosa, ma niente, niente: mi deludi.

  10. Ahagah..agag..invidia di cosa?? Per un sistema che regala illusioni e delusioni? Ma lo vedete che ce la cantiamo e ce la suoniamo? Per il resto non sono certo un servizio pubblico o un Gesù nel tempio. Offro un punto di vista e non pretendo di piacere a nessuno.

  11. Caro Luca Rossi,
    aprezzo il suo dimenarsi ma vede, l’arte contemporanea è già stata attaccata da più parti e da grandi intellettuali come Antonin Artaud, Roger Caillois, Claude Lévi-Strauss, e in tempi più recenti da Cornelius Castoriadis, Jean Baudrillard, Gilles Lipovetsky, Umberto Eco, Norbert Lynton. Tutti questi attacchi, per i direttori del sistema dell’arte è come se non esistessero.

    È la forma contemporanea di democrazia che non ha alcun bisogno di censura perché non teme nulla dagli attacchi, anzi sembra che le critiche, le denunce confermino sia il sistema dell’arte sia quello politico, perché gli attacchi, con la loro stessa presenza, mostrano che è concesso spazio a tutti. Ma si tratta di uno spazio puramente virtuale dal momento che è solo verbale e non può avere alcun accesso al controllo dei fondi, degli sponsor e di tutta l’ideologia dell’arte ufficiale. Il curatore e i critici compiacenti si pongono come separati dal pubblico: l’arte, come tutto oggi, diventa affare di esperti, mentre gli altri sono esclusi, possono solo partecipare a visite guidate, tanto per informarsi.
    Con tutto ciò sembra del tutto inutile il suo contorcersi e dibattersi, non esistono silenzi degli addetti del settore le cose son li esposte, tutti posson vederle ma non toccarle. La democrazia dell’arte è consolatoria, canzonatoria. Cantarsela e suonarsela è la regola fondamentale di un sistema, la differenza tra noi e le nazioni che riescon meglio di noi è il capitale. Inutile criticare quanto visto alle Biennale nel padiglione Italia, inutile avventarsi contro le gallerie che pubblicano solo i curricula degli artisti, inutile scagliarsi contro direttori e quant’altro. Il sistema italiano è già sul punto di collassate sui suoi piedi ma mi creda sarebbe molto meglio se non fosse così .
    Cordialmente

  12. Ottimo, veramente. Io sono perfettamente consapevole, e non mi scaglio contro nessuno. Quando l’ho fatto ho solo rilevato alcune dinamiche, per un dovere di cronaca (dinamiche italiane masochistiche, e questo era il punto). Non mi sto dimenando ma sto solo scrivendo e gestendo un blog. Quindi vivo un certa distanza. Sono conscio di quello che lei prefigura (anche di quello che prefigura aldo…se no muorirei..), ma ho un piglio leggermente più ottimistico….staremo a vedere….ma solo leggermente ; )

  13. LUCA ROSSI TU SEI IL PRIMO A TOGLIERE I POST DAL TUO BLOG, SPECIE QUANDO COINCIDONO CON QUELLI SCRITTI ANNI FA DA ENRICO MORSIANI. GUARDA CHE CASO.

  14. Uiuioui sei paranoico..ma stiamo scherzando..cos’è che tolgo?? Ma cosa vuoi che sappia di cosa scrive morsiani?? Siete divertentissimi. Anche morsiani e’ assolutamente ingabbiato ,come altri ,in un linguaggio sempre più spuntato e soffocante. Ma pensate pure quello che volete..ogni supposizione e’ giusta visto che continuo a trovare commenti (anche condivisibili) firmati da Luca Rossi che non sono io. Quindi tutto può essere. Che ne so..
    Ps Aldo scusami, sono proprio ignorante ma ho tasti troppo piccoli per dita troppo grandi.

  15. luca morsiani rossi , oltre ad essere un pirla sei anche falso, dal tuo blog whitehouse hai tolto un (e anche piu post precendenti) una volta scoperte le similitudini con morsiani. SEI SPUTTANATISSIMO ORMAI!!!!!!!!

  16. mi pare che la maggior parte del commentario contro Rossi sia stato capace solo di offese/dispettucci degni di un asilo nido. però non mi pare di leggere dei contraddittori costruttivi ed uno spirito critico o teorico alternativo e ragionevole. che tristezza.

  17. …che folle caro anonimo (luca rossi come me).Però mi diverte la tua follia. Il mio blog cambia quotidianamente, ed ogni giorno tolgo e metto in modo del tutto istintivo. Secondo te, mi dovrei mettere lì a vedere cosa ho scritto e cosa coincide??? Ma poi in base a quale scritto?? Se un po’ strano… ; ))))

    Io percepisco in te un po’ di frustrazione e invidia..semmai verso morsiani che non conosco ma che sarei curioso di sapere cosa ti ha fatto…un abbraccio e pensieri positivi!

  18. ecco marianna agliottone un’altra banale ommercialona. Il pd dell’arte contemporanea. Ma non ti sembra si stia argomntando abbastanza? Vogliamo da Luca Rossi, di artisti che secondo lui vale la pena seguire. proposte non opposizioni continue. per lui l’arte cosa è, cosa rappresenta? in che direzione deve andare? Non so se sia Morsiani o no, certamente è un artista che non è riuscito nelle sue cose ed ora se la prende con chiunque faccia mostre.
    Cara Agliottone sveglia, non ti fissare con questi personaggiucoli, fai ricerca, apri la tua mente, esci dalla provincia, viaggia un po’, cerca di capire.. L’arte non è una cosa che deve fare incazzare, l’arte è sentire delle cose e non sempre queste cose sono condivisibili.
    Basta. Una volta c’era Domenico di Caterino, Mario pesc da fore, adesso Luca Rossi.

  19. Aldo, ma tu stai scherzando. Probabilmente non leggi quello che scrivo. Molto facile, triste e limitativo vedere le cose attraverso stereotipi banali. Sostengo che nell’arte contemporanea è necessaria un riflessione rispetto al linguaggio, ai ruoli e ai format. Sostengo che in italia non esiste un confronto critico reale, e che questo deprime la qualità prodotta. Questa è una manifestazione d’ amore e non di odio. Ma come ragionate????

    Io inizio a credere che in queste critiche prive di fondamento (se volete criticare leggetevi il blog e controargomentate sul merito) vi sia invidia e frustrazione. Non mi spiego altrimenti questo atteggiamento reazionario e incapace di approfondimento.

    Anche ammesso che io sia pazzo e scemo, perchè non riuscite a confrontarvi sul merito? Questi commenti sono nati senza alcun collegamento con la mostra di de carlo , ma solo con il fine di insultare luca rossi. ma vi rendete conto? Poi in italia c’è un esercito di internauti che si lamentano di berlusconi, se questo è il livello berlusconi è ancora troppo poco…

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