23 marzo 2010

fino al 2.VI.2010 La fotografia in Italia 1945-1975 Milano, Spazio Forma

 
Una mostra costruita come un libro stampato. Fotografie bellissime, alcune “mitiche”, reportage storici e singoli scatti che hanno segnato le più importanti ricerche artistiche del dopoguerra italiano. Ma il filo si perde tra un’immagine e l’altra...

di

È una sorta di insieme bulimico di fotografie quello
esposto allo Spazio Forma con il titolo La fotografia in Italia. La grande sala accoglie infatti
circa 250 immagini, tutte vintage print dei maggiori autori italiani che, tra gli anni ‘40
e ’70, hanno avuto un ruolo di primo piano lavorando sia con le agenzie sia con
le riviste, oppure partecipando ai circoli fotografici come il celebre La
Bussola.
Le stampe provengono da una sola collezione, quella di
Paolo Morello, docente di Storia della Fotografia con all’attivo numerosissime
pubblicazioni (tra le quali il voluminoso “catalogo” della mostra, prima parte
di un progetto tripartito). La mostra si pone pertanto come uno spaccato di una
raccolta privata e ne riflette da un lato i gusti personali, dall’altro la
volontà di completezza all’interno di un discorso critico che lo studioso
stesso conduce da vari anni.
Ecco allora che al visitatore viene offerto un viaggio tra
le ricerche di Gianni Berengo Gardin su Venezia e sugli istituti psichiatrici, di Mario
Giacomelli
sulla
vita rurale, di Mario Lasalandra, di Carla Cerati sui corpi di donna.
Gianni Berengo Gardin - Il traghetto di San Tomà - 1959 - courtesy coll. Morello
Spiccano in particolare alcune serie che colpiscono chi
guarda, anche violentemente, come nel caso di Budapest 1956 di Mario de Biasi, che documenta l’ondata
rivoluzionaria attraverso l’omicidio e il vilipendio del cadavere di un agente
della polizia segreta ungherese. Ma interessanti sono anche le indagini sociali
compiute per conto di alcuni editori o di esponenti del Partito Comunista nelle
periferie italiane e nel Mezzogiorno, per i contenuti, per il valore
documentario e per l’altissima qualità della ricerca visiva, come nel caso
delle opere di Federico Patellani e di Franco Pinna.
Non mancano i lavori di artisti che più si sono ispirati
alle tendenze della fotografia straniera, come Ferruccio Ferroni, e che con uno sperimentalismo
d’avanguardia hanno innovato le ricerche sia nella fase della ripresa sia in
quella di stampa o di produzione con modalità in off-camera.
L’indubbio peso delle opere non è tuttavia supportato da
un allestimento coerente che possa consentire una lettura immediata della
mostra: il visitatore si perde nella ricerca di una sequenza di pannelli
didattici numerati e nella ricostruzione di sezioni tematiche – alcune delle
quali risultano forzate – e di singoli progetti monografici a cui le fotografie
dovrebbero appartenere.
Ferruccio Ferroni - La palla - 1950 - courtesy coll. Morello
Pur nel disordine del percorso emerge però chiaro uno
spaccato d’una collezione che rappresenta, con completezza e accuratezza delle
scelte d’acquisto, trent’anni di fotografia italiana: i decenni che hanno
prodotto gli esiti più stimolanti, più ricchi, più sperimentatori dei maggiori
artisti nazionali.

marta santacatterina
mostra visitata il 23 febbraio 2010


dall’undici
febbraio al 2 giugno 2010

La
fotografia in Italia. 1945-1975. Capolavori dalla collezione Morello
a
cura di Alessandra Mauro e Paolo Morello
Spazio
Forma – Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 (zona Bocconi) – 20136 Milano
Orari: da martedì a domenica ore 10-20; giovedì e venerdì ore 10-22
Ingresso: intero € 7,50; ridotto € 6
Catalogo Contrasto
Info: tel. +39 0258118067; info@formafoto.it;
www.formafoto.it

[exibart]


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