17 febbraio 2004

fino al 28.III.2004 Il mondo di Mad Milano, Triennale

 
Aggressive e delicate. Fragili e fortissime. Sono le signorine di Maddalena Sisto, illustratrice di moda tra le più celebri e talentuose prematuramente scomparsa pochi anni fa. Sono riunite a Milano per un’immaginaria sfilata di carta e colori. Dove, tra ironia e poesia…

di

C’era un po’ di lei in ciascuna delle sue mannequin dalle lunghe gambe, un po’ della grazia tutta particolare di Maddalena Sisto (in arte Mad), giornalista e illustratrice fra le più sensibili e fantasiose d’Italia. Nata ad Alessandria nel 1951, laureata in architettura, comincia a occuparsi di moda all’inizio degli anni settanta, ed è proprio seguendo le sfilate che traccia sul taccuino, a mo’ di appunti, rapidi schizzi di quegli abiti stravaganti indossati da slanciate e sottili modelle.
Nasce così, un po’ per gioco, il meraviglioso mondo di Mad, quei suoi disegni dal tratto stilizzato, quelle magrissime, spiritose fanciulle dalla sensualità sbarazzina che, come danzando, percorrono allegramente gli eccessi e le esuberanze di tre decenni. Dagli acquerelli alle ceramiche, dagli schizzi ai collages, la mostra –ben allestita– presenta al pubblico un’immagine completa della disegnatrice, del suo mondo poetico che un tenue sottofondo musicale accosta a quello cinematografico di Amélie Poulain. Maddalena Sisto
Grande viaggiatrice, Mad ha lavorato per giornali come Marie Claire, Vogue, Elle, The New Yorker, Vanity, Donna Moderna e tanti altri. “I suoi disegni pennellavano i miei aggettivi, i miei aggettivi vestivano i suoi disegni ”, ricorda puntualissima Lina Sotis, la cui rubrica su Sette era sempre illustrata da Maddalena.
La precoce scomparsa, avvenuta tre anni fa, le ha impedito di gettare uno sguardo su questi primi anni del duemila, soltanto immaginati – con futuristici orpelli – a conclusione di una deliziosa serie di fogli che illustrano l’evoluzione del gusto decennio dopo decennio.
A chi definiva irreali le sue figure, rispondeva con un sorriso “ma a me sembrano delle polaroid”: e, a ben vedere, in trent’anni mai l’occhio di Mad si scosta dalla realtà delle cose, spiata con elegante indiscrezione e vivace ironia – da notare le deliziose pagine di taccuino con i cani e altri animali – e perfino rovesciata in paradossali mondi fantastici in cui vestiti svolazzanti si trasformano in rigogliosa vegetazione, e i più famosi pezzi di design – la lampada di Castiglioni, il lampadario di Calder – diventano quasi oggetti fiabeschi.
MADDALENA SITO“Sarà più in essere in o essere out?” si chiede un’agghindata signorina in una delle simpatiche didascalie. “Felice addio all’anoressia” è il commento di un altro foglio con una modella un po’ paffuta. “Stile mummia-sexy”, “I pois fanno allegria”: frasi di un mondo in cui l’ironia e lo stupore magicamente, con irripetibile alchimia, si confondono.

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andrea tomassoli
mostra visitata il 16 marzo 2004


Il mondo di Mad – una mostra e un libro sull’opera di Maddalena Sisto
Milano, Triennale, Viale Alemagna, 6 (zona Cadorna);
Orario di visita: 10:30 – 20:30 dal martedì alla domenica (lunedì chiusa);
Prezzo dei biglietti: intero €5, ridotto €3, ridotto gruppi €2;
a cura di Franca Sozzani;
allestimento Frassa associati;
Uffici stampa: Triennale di Milano, Condé Nast, Studio Sisto, Camera Nazionale della Moda Italiana, Attila & Co.
Sito: www.triennale.it


[exibart]

2 Commenti

  1. ma si riusciranno mai a cacciare i mercanti dal tempio? ma possibile che la Triennale non riesca a produrre niente di più interessante di una vignettista? Ma possibile che la cosa pubblica sia in mano unicamente a interessi privati? E voi che siete una voce indipendente perchè non dite niente?

  2. Persone come Maddalena Sisto meriterebbero più spazio nella rubrica per dar modo a più persone di conoscere i suoi lavori così brillanti e pieni di fantasia.
    Io casualmente su una rivista mi sono imbattuta nelle sue “donnine MAd” a cui ho già dato un nome, non perchè sono pazza ma perchè sto rivestendo la cucina con la sua linea… mi piacerebbe saperne di più …grazie buon lavoro a voi tutti.
    Giusy

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