27 aprile 2015

Fino al 30.IV.2015 Un Amore Asimmetrico, Ricerche per un’identità pittorica Galleria Bianconi, Milano

 

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Perché il bisogno di chiamare una mostra un amore asimmetrico? Perché è il rischio della pittura: essa va e viene, tra periodi di magra e altri di fioritura, successi o insuccessi spesso chiamati mode. Ciò che resta è la dedizione pura di chi ad essa si vota. Un pittore rimane un pittore, sempre, e tendenzialmente fa solo quello. Semmai essa può avere una dimensione installativa, ma è raro trovare un pittore che coltivi contemporaneamente più linguaggi, anche se in questa mostra qualche intruso (intruso nel senso che non usa il mezzo come modalità espressiva tout court), c’è; ma forse anche questo è amore asimmetrico. 
Lo scrive Andrea Bruciati nel suo testo, parlando della pittura come di «un’attività scardinata che scompone all’infinito ciò che significa essere un quadro», e infatti:
 Paola Angelini, Francesco De Grandi, Matteo Fato, Francesco Lauretta, Luigi Massari, Luigi Presicce si cimentano in questo esercizio, tutti diversamente. Paola Angelini, al suo primo lavoro dopo una residenza in Norvegia, in una situazione straniante porta il suo bagaglio iconico mediterraneo, San Giorgio e il Drago
Amore asimmetrico, vista della mostra
Luigi Presicce snatura questa iconicità presentando i suoi maghi come fossero figure disincarnate, esautorate da un contenuto. Lauretta valuta della pittura un possibile fine etico: i suoi cavalieri nel costume tradizionale di Scicli, sono posti a difesa di un muro. Pittura come punto di contatto tra due membrane è l’ipotesi operativa di Massari: quella della tela dove avvengono cose più o meno permanenti, e quella di un rullante del cui prodotto del contatto (il suono) rimangono echi solo nella memoria. Francesco De Grandi tenta di confrontarsi con un genere tanto noto, quanto pericoloso: la pittura di paesaggio ritrovando in essa «gemme base della conoscenza, un modo di porsi nel mondo». 
Infine Matteo Fato, già avvezzo a forzare il mezzo in altre dimensioni: prima in modo quasi pittografico, ora spaziale. Nel momento in cui decide di inserire un quadro nella sua cassa, oppure di fare in modo che i ritagli e pezzi di risulta delle tele abbiano la stessa evidenza della parte tradizionalmente dipinta, vuol dire fare una scelta, anche se il suo tratto carnoso decisamente  non soccombe a queste prove di forza.

Eleonora Minna
mostra visitata il 20 marzo 2015 
Dal 13 marzo al 30 aprile 2015  
Un Amore Asimmetrico. Ricerche per un’identità pittorica
Paola Angelini, Francesco De Grandi , Matteo Fato, Francesco Lauretta, Luigi Massari, Luigi Presicce.  
Galleria Bianconi 
Via Lecco 20, 40125 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì 10.30 – 13.00, 14.30 –19.00 sabato su appuntamento 

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