02 ottobre 2003

fino al 31.X.2003 Davide Mosconi – Ritrarsi Milano, Galleria San Fedele

 
Cosa si prova quando la nostra immagine viene riflessa e ritorna, veloce come un guizzo, ai nostri occhi? Una delle reazioni più spontanee e primitive è il “ritrarsi”, spaventati o semplicemente stupiti di noi stessi...

di

Il complesso rapporto che lega l’uomo contemporaneo a se stesso e a ciò che è “altro da sé” è il tema scelto dalla Galleria San Fedele per inaugurare la stagione artistica del 2003/04. Autoritratti di Rembrandt, Van Dyck, Goya, Picasso (soprattutto incisioni, beninteso) sono accostati all’ultimo lavoro di ricerca del poliedrico fotografo (fu anche musicista, pubblicitario) Davide Mosconi.
Gli autoritratti di Mosconi rivelano ironia e desiderio di sperimentare. Riflettono la volontà dell’artista di giocare con la propria immagine, ponendosi di fronte Davide Mosconi - Beta all’obbiettivo, con il gusto della scomposizione analitica del proprio volto. Le foto presentano infatti delle fenditure nere realizzate incidendo i negativi. In questi spazi scuri dello sfondo l’artista vede riflessa la sua persona e mentre “ritrae” se stesso con uno dei mezzi espressivi più immediati, si “ritrae” anche istintivamente di fronte al proprio essere, spaventato o semplicemente stupito dalla propria immagine. Il visitatore è coinvolto in un gioco di rimandi e si trova “intrappolato” in una sorta di eco quando vede il suo volto, riflesso negli spazi neri, fondersi a quello dell’autore. Immediato e antitetico anche il rapporto con i grandi pittori del passato, Degas, Goya, Van Dyck e gli altri, che offrono un’immagine decisa e diretta di sé, in contrasto con l’atteggiamento dell’uomo e dell’artista attuale che non riesce a percepirsi in modo unitario, ma è obbligato a scomporsi prima di ritrovarsi.
Davide Mosconi - AlfaAl piano inferiore della Galleria due reportages inediti di Mosconi, realizzati in momenti cronologici lontani. Il primo risale alla metà degli anni ’60, quando l’artista trascorse un lungo periodo in Messico. Gli scatti delineano i contorni di un paese visto con occhi attenti, capaci di raccontare con poesia e stupore i piccoli gesti del quotidiano. Il secondo reportage è degli anni ’70 e vede come protagonista assoluto il deserto sahariano e i suoi scenari magici. Luoghi di una bellezza mistica, dove l’uomo tocca l’assoluto, sentendosi parte di un tutto. Così di fronte alle radici nervose di un albero secolare, strappato alla sabbia rovente e alle dune di un paesaggio irreale, è immediato pensare ai misteri della vita e al segreto della natura.

giovanna canzi
mostra visitata il 23 settembre 2003


Ritrarsi di Davide Mosconi
San Fedele Arte
Via Hoepli 3 a-b (centro storico)
16-19, mattina su richiesta; lunedì e festivi chiuso
tel. 02-86352233; fax. 02-86352236
s.fedelearte@libero.it; www.sanfedele.net


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