13 ottobre 2008

fino al 9.XI.2008 Salvatore Ferragamo Milano, Triennale

 
Prodotti di moda e design che rifuggono gli scenari neutri, per integrarsi e fondersi con il loro contorno. Oggetti vari per forma e materiale, categoria merceologica e periodo di produzione. Esaltati e continuati da un ambiente espositivo movimentato...

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Elemento essenziale per elevare i prodotti calzaturieri e sartoriali al rango d’arte, l’allestimento in Triennale della mostra dedicata a Salvatore Ferragamo (Bonito, Avellino, 1898-1960) offre la possibilità di compiere un’esperienza di tipo estetico nella sua completezza. L’evento che celebra gli ottant’anni della maison fiorentina si configura non solamente come testimonianza della storia del marchio, ma entra anch’esso a far parte dell’originalissima produzione Ferragamo, esplicando quello stile altamente riconoscibile fatto di eleganza, comodità e incessante sperimentazione.
La prima parte della mostra documenta dal punto di vista storico gli inizi del “ciabattino” Ferragamo, prima in Campania e poi a Hollywood, dove realizzava stivali per film western ed eleganti calzature per le dive in bianco e nero; dal punto di vista produttivo, invece, gli elementi prettamente artigianali del mestiere. Superando la prima paratia ci si trova di fronte a star degli anni ’20; proseguendo s’incontrano in due teche gli strumenti da calzolaio e pellettiere e, alle pareti, una rassegna fotografica delle fasi di lavorazione di una scarpa: primi piani di mani affaccendate attorno a prototipi, suole e tomaie.
Salvatore Ferragamo - Sandalo con zeppa in sughero e rafia intrecciata - 1938-40
La seconda parte del percorso è all’insegna dell’idea creativa e della sua realizzazione, con trovate che fondono praticità e originalità. La sperimentazione nei materiali prende fiato dalla fantasia degli stilisti, rispondendo inoltre a esigenze imposte dall’autarchia fascista e dalla seconda guerra mondiale. Ai vitelli, capretti e coccodrilli si sostituiscono merletto fiorentino, carta, corteccia d’albero, rafia, canapa e pelle di pesce. Nascono esemplari come le decolleté azzurre in cuoio marino (pelle di dentice) e uno dei simboli più riconoscibili della casa di moda, la zeppa. Quando, a causa delle sanzioni imposte all’Italia, si bloccano le importazioni di acciaio dalla Germania, Ferragamo sostituisce la lamina interna alle calzature brevettata negli anni ’20 con le zeppe di sughero che, oltre a sostenere, offrono alla fantasia decorativa una superficie maggiore rispetto a tacchi e tomaie.
Salvatore Ferragamo - Invisible - 1947
La produzione si diversifica, alle scarpe si affiancano le borse, dai foulard a motivi fauno-floreali si arriva a interi abiti di seta; in tempi più recenti compaiono i profumi, disposti in mostra a comporre una vera e propria installazione. La declinabilità artistica dei prodotti Ferragamo viene esemplificata dalle 28 emozioni di Renato Missaglia, fotografie futurizzate delle creazioni più iconiche; la lunga vita della scarpa Game trascende i confini della moda, divenendo fonte d’ispirazione per dipinti, sculture e video di 19 artisti contemporanei.
Se la componente estetica sfocia nell’arte, la comodità delle calzature si estende dai piedi a tutto il corpo grazie a morbide “shoes-chaise longue” da cui osservare spezzoni di film con attori e ballerini che calzano Ferragamo.

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anita fumagalli
mostra visitata il 1° ottobre 2008


dal 23 settembre al 9 novembre 2008
Salvatore Ferragamo – Evolving Legend 1928-2008
a cura di Cristina Morozzi e Stefania Ricci
Triennale
Viale Alemagna, 6 (Parco Sempione) – 20121 Milano
Orario: da martedì a domenica ore 10.30-20.30
Ingresso: intero € 6; ridotto € 5/4
Catalogo Skira
Info: tel. +39 02724341; fax +39 0289010693; info@triennale.it; www.triennale.it

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