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Agnello lavato con cuciture che compongono il motivo Cannage. Ma sarebbe bastato citare anche solo i manici arrotondati, per far capire agli intenditori che si tratta proprio di lei. Lady Dior, ovvero la borsa emblema della maison, diventata mito intramontabile nel 1995, quando Lady D, Diana, la scelse come accessorio insostituibile. E che, come tutte le icone, si presta perfettamente alla reinterpretazione secondo stili anche molto diversi. È nato così, nel 2016, da un’idea della direttrice artistica Maria Grazia Chiuri, Dior Lady Art, progetto che invita artisti provenienti da ogni parte del mondo e appartenenti a culture e generazioni diverse, a personalizzare la borsa.
Per questa quinta edizione di Dior Lady Art sono stati così chiamati 10 artisti: Joël Andrianomearisoa (Madagascar), Gisela Colón (USA), Song Dong (Cina), Bharti Kher (India), Mai-Thu Perret (Svizzera), Recycle Group (Russia), Chris Soal (Sud Africa), Claire Tabouret (Francia), Olga Titus (Svizzera), e Judy Chicago, che aveva già collaborato con la maison per realizzare la scenografia della sfilata spring summer 2020, andata in scena al Musée Rodin di Parigi.

Tra decorazioni, pitture, ricami, stampe, utilizzando diverse tecniche di lavorazione, c’è la versione spiraliforme di Chicago, dai colori tipicamente accesi, quella femminista di Kher, che riprende il simbolo del Bindi, la decorazione per la fronte indossata dalle donne, come filo conduttore, quella multiculturale di Titus, che riempie le borsa di maschere decorative dell’Africa e dell’Asia. E allora ecco che, come una tela bianca, la Lady Dior diventa qualcosa di diverso eppure rimane esattamente lei.
All’inizio si chiamava Chouchou e Christian Dior la disegnò nel 1994, in pelle a motivo Cannage, per riprodurre la lavorazione di una sua poltrona amata a tal punto da proporla come seduta per gli ospiti delle sue sfilate. Nel 1995, la première dame di Francia, Bernadette Chirac, la regalò a Lady Diana. E poi la storia della moda sappiamo come è andata.
Un evento pre-lancio in un pop up store con gli artisti coinvolti si è svolto durante la fiera d’arte contemporanea ART021 di Shanghai. Le borse saranno ufficialmente solo all’inizio del prossimo anno, in una selezione di boutique Dior in tutto il mondo. Ogni modello è limitato a 100 copie, con prezzi che vanno da 4mila euro a 25mila euro. Opere d’arte in tutto, insomma.
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