30 dicembre 2023

Fashion Moments: il meglio e il peggio della moda 2023

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Tempi di bilanci, che quest'anno arrivano su exibart tramite commenti e affondi che riguardano temi specifici dell'arte e della cultura. Qui una panoramica sui momenti più significativi della moda, con qualche auspicio per il futuro

Jeremy Pope in Balmain, Met Gala 2023

È stato un anno ricco di colpi di scena, tra cambi alle direzioni creative e grandi ritorni (come quello di Phoebe Philo), omaggi a grandi stilisti grazie alle diverse mostre sulla moda in giro per il mondo, fino ai look più originali e pirotecnici apparsi sui red carpet. Mai come in questi ultimi anni e in particolare nel 2023 il sistema moda ha mostrato da un lato una crisi di identità a tratti profonda, dall’altro una grande voglia di rinnovarsi, pur dovendo piegarsi in molti casi alle regole della finanza. In tal senso è molto lucida la riflessione del giornalista Michele Ciavarella, che in un suo recente editoriale intitolato Letterina di Natale: cinque cose che vorremmo chiedere alla moda, ha lanciato un appello in cui chiede alla moda: «Devi promettere di ritornare a produrre cultura. Così come sei, legata solo al soldo, non va bene. Ormai avrai capito anche tu che non ti basta sponsorizzare gli eventi d’arte, gli artisti e le collane editoriali e nemmeno fare charity. Devi fare in modo di ritornare tu stessa a essere cultura, come eri prima che il tuo prodotto, cioè i vestiti, si confondessero e diventassero indistinguibili dai prodotti di lusso». E continua nella wish list per il nuovo anno: «Desiderio numero quattro: devi essere più attenta anche tu al linguaggio. Cerca di eliminare i sospetti motivati di green washing, quelli di finta inclusione delle diversità, quelli che riguardano la parità di genere e delle pari opportunità. Dici di essere talmente avanti su questi temi che non ti puoi permettere la minima sbavatura, neanche quando fai le nomine alle direzioni creative, per non parlare di quelle alle cariche di CEO. Ѐ necessaria un po’ di attenzione in più alle donne e alle diversità». Tutti temi di fondamentale importanza su cui molto spesso le grandi maison non hanno saputo riflettere in modo adeguato, complice l’urgenza di crescere in termini economici. Guardiamo alcuni grandi temi e momenti che hanno caratterizzato questo 2023.

Karl Lagerfel A Line of BeautyÔÇØ ┬® The Metropolitan Museum of Art

 

Il valzer dei direttori creativi, la pressione delle performance

Mai come in questi anni la figura del Direttore Creativo è chiamata a determinare il successo, la rinascita o la caduta di un brand. Questa mitologica figura, se da un lato può essere strapagata ed è il deus ex machina per rilanciare un marchio, dall’altro diventa un facile capro espiatorio in caso di mancate vendite, come se il successo commerciale dipendesse unicamente dal loro lavoro. Dall’addio definitivo alla moda di Tom Ford al tanto discusso debutto di Sabato di Sarno da Gucci, dopo la golden age di Alessandro Michele il cui merito indubbio è stato di aver riportato il brand a un livello altissimo e che si vocifera potrebbe finire a breve da Fendi. E ancora Walter Chiapponi ha lasciato Tod’s per andare da Blumarine, mentre a prendere il suo posto è stato chiamato Matteo Tamburini, creativo forse meno noto, ma con un percorso di tutto rispetto. Del resto anche creativi già affermati come Matthew M. Williams possono essere rimpiazzati: è recente la sua uscita dalla direzione di Givenchy, dopo tre anni alla guida del brand. Il 2023 ha anche segnato la separazione tra Sarah Burton e la casa di moda Alexander McQueen dopo ben ventisei anni nella maison, di cui tredici alla guida. Oggi i riflettori sono sicuramente puntati sulla nuova generazione che sta guadagnando i propri spazi: Alessandro Vigilante, dopo una lunga esperienza da The Attico, è stato nominato creative director di Rochas, rimpiazzando Charles de Vilmorin, in carica da due anni. Le poltrone possono durare anche solo una stagione come nel caso di Ludovic de Saint Sernin chiamato a rilanciare un mostro sacro come Ann Demeulemeester. E non sono mancati gli effetti pirotecnici come gli show faraonici di Pharrell Williams, che sta rilanciando a colpi di pop culture e celebrity le collezioni uomo di Louis Vuitton. Tutte nomine importanti ad altissimo tasso di aspettativa di cui vedremo gli sviluppi nel nuovo anno. In questo valzer di direzioni, un ricordo a parte merita il compianto Davide Renne, designer brillante e amatissimo dal sistema moda, che dopo anni di lavoro dietro le quinte era stato chiamato a dirigere Moschino, ma purtroppo è mancato in modo improvviso. Il suo debutto è di sicuro tra quelli che avremmo voluto vedere e applaudire nel nuovo anno.

Alessandro Vigilante neo direttore creativo di Rochas

Omaggi ai grandi stilisti e ritorni

Tra gli stilisti osannati e di cui si erano perse le tracce è senza subbio Phoebe Philo, ex direttrice creativa di Chloè e Céline, che dopo una lunga attesa durata quasi due anni, ha finalmente svelato la prima collezione del suo marchio omonimo. Se forse le aspettative erano anche troppo alte rispetto al tempo di attesa, per certi versi la designer inglese non le ha deluse riproponendo il suo approccio minimalista e sofisticato, un’estetica precisa che l’ha resa tra le figure più amate del fashion system. Interessante il fatto che la collezione sia stata presentata e venduta esclusivamente via web, mantenendo però un posizionamento molto alto e volutamente super esclusivo.

E per celebrare un’altra grande icona della moda il Met Gala 2023 ha scelto come tema Karl Lagerfeld: A Line of Beauty: una grande mostra e uno dei più famosi red carpet hanno reso omaggio a Kaiser Karl e al suo lavoro come direttore creativo per diversi marchi di moda, tra cui Chanel, Chloè, Blamain, Fendi, Patou e il suo marchio omonimo. Sul red carpet del Met Gala una pioggia di personaggi hanno indossato abiti provenienti dalle collezioni che il Kaiser della moda ha disegnato per i diversi brand, dai look più eleganti come quello di Naomi Campbell a quelli più scenografici, come l’omaggio con mantello gigante indossato da Jeremy Pope, fino al costume di Jared Leto vestito come Choupette, l’amatissimo gatto birmano di Karl Lagerfeld. E sempre Chanel è una delle mostre più visitate al Victoria & Albert Museum di Londra dove sono esposti oltre 180 tra abiti, gioielli, accessori e profumi che raccontano l’approccio pionieristico di Chanel al mondo dello stile. Da Londra all’Italia, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani hanno organizzato una mostra dedicata al connubio creativo tra Ossie Clark e Celia Birtwell, Fashion & Prints, due grandi protagonisti della Swinging London, che hanno scritto una pagina importante della moda inglese e internazionale. E per finire in bellezza l’anno, in occasione del quarantennale dalla scomparsa di Walter Albini, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma ha prodotto una prima mostra per riportare sotto i riflettori il suo percorso creativo. Un progetto che ha restituito la sua visione avanguardistica e il suo estro creativo, dagli esordi negli anni Sessanta alle ultime collezioni realizzate nei primissimi anni Ottanta, attraverso una selezione di disegni, documenti e abiti, dagli schizzi giovanili ai bozzetti e studi preparatori, sino ai disegni destinati alla produzione.

mostra Karl Lagerfel A Line of Beauty The Metropolitan Museum of Art

Tendenze moda e colori del 2023

In questo 2023 si è parlato tanto della tendenza “quiet luxury”, un concetto di lusso più sobrio ma non per questo meno ricercato, dove sono protagonisti l’alta qualità dei materiali e uno stile timeless che rifugge dall’opulenza e dall’ostentazione, specie quella dei maxi loghi. Questo trend ha posto l’attenzione sull’importanza della manifattura e un consumo più consapevole e attento. Un’estetica giocata su una palette di toni neutri dove a dominare sono il bianco, il beige e tutte le sfumature possibili in mezzo, oltre ai classici nero e blu. Tra i campioni di questo trend sono marchi come Loro Piana, che ha vissuto un anno particolarmente felice, Brunello Cucinelli, The Row e Max Mara, tanto per citarne solo alcuni.

Per restare nel mondo dei colori nel 2023 Pantone ha presentato 18-1750 Viva Magenta, non un rosso convenzionale, ma una tonalità che rappresenta ottimismo, resilienza, pensieri fuori dagli schemi. Come ha dichiarato il team di Pantone: «È un rosso che incoraggia la sperimentazione e l’espressione di sé. Audace, spiritoso e inclusivo, Pantone 18-1750 Viva Magenta accoglie chiunque e tutti con lo stesso spirito ribelle. Un tono rosso cremisi sfumato che presenta un equilibrio tra caldo e freddo, ma è anche un colore ibrido, che si trova a cavallo tra il fisico e il virtuale, evocativo del nostro mondo multidimensionale». Un palette che si è subito diffusa sia sulle passerelle, sia nel mondo beauty e design. E ancora una nota di colore, il rosa acceso che è diventato un tormentone, il Barbiecore complice il successo del film di Barbie, che ha visto protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling. Un fenomeno che ha spopolato invadendo gli armadi di tantissime celebrities. Un trend che si è forse incrociato e rafforzato con la collezione PP Pink di Pierpaolo Piccioli per Valentino, che con il suo rosa tra il fucsia e lo shocking ha riscosso un successo clamoroso, diventando un nuovo grande classico della Maison.

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