28 febbraio 2007

fashion_mostre Maison Martin Margiela Milano, Galleria Carla Sozzani

 
Materiali usati e riusati. Abiti e accessori riportati a nuova vita. Scolapiatti e gilet, giacche-armatura, carte da gioco e abiti tulle. Martin Margiela mette in mostra l’essenzialità dello stile. Bianco e indizi...

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Cercare un posto all’ombra a lasciar parlare i libri: era questo il modo di procedere di Roberto Bazlen, letterato e consulente editoriale noto per la sua volontà di passare inosservato. Così, all’interno dei suoi abiti, Martin Margiela appone solo una label bianca con un numero, a designare una specifica linea: non c’è bisogno di un nome per fare parlare un capo. E forse non è nemmeno il caso di esibirlo, di esporlo e di spettacolarizzarlo. Sembra anzi più interessante celarlo dietro ad un pannello, ovviamente bianco, lasciandone intravedere solo la silhouette.
È un gioco di ombre lo scenario che si prospetta al visitatore della mostra Maison Martin Margiela. Collezione Artisanal allestita presso la Galleria Carla Sozzani. Un gioco di ombre e un gioco di correspondances. Se l’abito è nascosto al primo sguardo, lo precede un segnale, un indizio, un elemento della realtà quotidiana con il quale ha strettamente a che fare: uno scolapiatti anticipa un gilet realizzato con cocci di porcellana montati su una struttura di fil di ferro (a/i 89-90). Una testina in polistirolo è associata alla giacca-parrucca (a/i 2005-06). E così via.
Il couturier belga parte per le creazioni della sua collezione “artisanal” da materiali usati e nuovi, provenienti da tutto il mondo, e conferisce loro una nuova vita, li riabilita per scopi successivi. Le tomaie di alcune paia di sandali estivi, in varie tonalità di bianco, sono assemblate in una giacchina-armatura (p/e 2006). Guanti in pelle vintage sono cuciti insieme a formare un plastron in capretto patchwork (p/e 2001). Una busta di plastica, modellata direttamente su manichino con del nastro adesivo, è divenuta un minidress (a/i 92-93). Degli abiti in tulle da bambina sono diventati, nelle mani del sarto, una romantica e soffice blusa (a/i 2006-07).Un capo firmato Martin Margiela Un casco da moto è riproposto, dopo alcune modifiche, come borsa(a/i 2006-07). Un bolerino è stato ottenuto con un particolare trattamento effettuato su poster pubblicitari affissi nelle metropolitane parigine (p/e 1990).
Le possibili “combinazioni” sembrano non avere fine: il ricettacolo di possibilità è esteso tanto quanto la realtà stessa: papillon in seta, lana e velluto, nei toni del blu, del nero e del mattone, compongono un abito da sera (a/i 2006-2007). Fili di perle di bigiotteria vintage creano una giacca dall’effetto nude look (p/e 2006). Carte da gioco provenienti da mazzi diversi sono state trattate con un particolare candeggio e invecchiate, prima di diventare un gilet da uomo (p/e 2006) o ancora due abiti da sposa vintage e uno da damigella di diverse epoche e stili sono stati assemblati su manichino per realizzare un vaporoso abito da ballo (a/i 2005-06). Un processo creativo complesso per un numero di capi prodotti molto limitato. Ogni pezzo è un unicum, grazie all’individualità dei materiali prodotti.

marzia fossati
mostra visitata il 10 febbraio 2007


dal 10 febbraio al 4 marzo 2007
Maison Martin Margiela – Collezione Artisanal
Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano
Tel: 02653531 – www.galleriacarlasozzani.org
Martedì, venerdì, sabato e domenica: ore 10,30 – 19,30 – Mercoledì e giovedì: 10,30 – 21,00 – Lunedì: ore 15,30 – 19,30 – Ingresso libero


[exibart]

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