28 maggio 2020

Nessun fotografo per la prossima campagna autunno inverno di Gucci

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Gucci ha deciso di lanciare la sua nuova campagna autunno inverno 2020-2021 tramite gli scatti amatoriali dei suoi modelli: niente shooting o fotografi

Nessun fotografo per la campagna autunno-inverno 2020-2021 di Gucci. I modelli della casa di moda italiana hanno infatti ricevuto pacchi con gli abiti che hanno poi provato e fotografato direttamente da casa propria.

Anche Zara aveva adottato la stessa strategia comunicativa. Il colosso della moda prêt-à-porter ha deciso di lanciare in questo modo la collezione primavera-estate 2020-2021. Durante il lockdown, alcune delle modelle legate al brand Zara hanno ricevuto a casa i nuovi capi, adatti a un abbigliamento casual in linea con il clima casalingo che ci ha coinvolto durante la quarantena.

 

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Buttoned poplin shirt. Thank you #malgosiabela #zarawoman

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Nonostante l’attenuarsi delle limitazioni, Gucci ha deciso di non abbandonare questa strategia comunicativa e utilizzarla anche dopo il lockdown.

Se gli scatti di Zara però sembrano non lasciar dubbi all’utente nel trovarsi di fronte a scatti tutto sommato amatoriali, anche se assolutamente ben architettati, la campagna autunno inverno di Gucci, allargatasi sotto l’hashtag #GucciTheRitual, lascia un po’ di dubbi riguardo ala sua autenticità. Le foto, che sorprendono per composizione, styling e freschezza, risultano assolutamente coerenti con le campagne precedenti.

L’art director della campagna è Christopher Simmonds che ha lavorato in sintonia con Alessandro Michele che, nel ruolo di direttore creativo, ha coordinato gli scatti e curato ogni dettaglio della campagna. La presenza di nomi importanti come Simmonds e Michele ci fa pensare che, anche nel caso in cui l’autore dello scatto non fosse stato un fotografo, c’è stato di sicuro un coordinamento tra i modelli e professionisti molto dettagliato seppur a distanza. Una direzione che potremmo definire da remoto, ha sicuramente rivestito un ruolo preponderante per quel che riguarda la composizione dell’immagine, la disposizione del soggetto, la scenografia e così via.

Alessandro Michele ha inoltre recentemente annunciato proprio tramite il suo profilo Instagram di voler ridurre il numero di sfilate a due per anno.

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6/6 * In his last two diary entries for these times, ‘Community of Purpose’ on May 5, 2020 and ‘In the Throes of What is Missing’ on May 16, 2020, shown here in Italian, English to follow, @alessandro_michele states: “In this silence, that is a living thing, my listening embraces all the extraordinary people that I’m connected with. Recalibrating time, to set the pace at a human level, wants to be a promise of revived care towards this amazing community of purpose I proudly belong to. It’s my project, pro-jectum: the art of extending the existence in the future. A plural future, where “we” provides a foundation. A future that contains the hug that today we cannot give each other, but to which we will return with an expanded comprehension.” #AlessandroMichele Read his diary through link in bio.

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Che sia stata spinta dall’esigenza del momento legata all’impossibilità di poter organizzare shooting fotografici o per un escamotage commerciale, la scelta di far realizzare le fotografie destinate alla comunicazione pubblicitaria di alcuni brand direttamente ai modelli e alle modelle è stata di certo assolutamente originale.

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