13 marzo 2021

Oltre il maschile e il femminile: cinque brand di moda genderless da scoprire

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Dal brand made in Italy nato durante il lockdown, alla collezione londinese ispirata al Mediterraneo: cinque casi che dimostrano come la moda contemporanea sia sempre più genderless

Marlene Dietrich

L’industria della moda ha sempre rispecchiato il gusto delle epoche, i movimenti sociali e i cambiamenti economici. D’altra parte, in un mondo in cui i social media ricoprono un ruolo così importante nelle nostra quotidianità, è fondamentale proporre un’immagine del proprio marchio al passo con i tempi. Per questo motivo, il futuro della moda è sbarcato nel presente e ha un proprio nome: genderless. In linea con i cambiamenti sociali legati alle lotte per la parità di genere, la moda risponde con una nuova estetica negli armadi, che non comporta l’incrocio di uomini e donne ma l’identificazione del punto in cui entrambi i generi convergono, promovendo, così, uno spazio estetico in cui tutti possano sentirsi liberi.

Tuttavia, il termine genderless (o unisex) non è una novità. Il suo boom ha avuto luogo negli anni ’60 e ’70. Era una tendenza che mirava a diluire le differenze di genere nell’aspetto, nella moda e nei comportamenti. Due simboli di quel movimento erano i capelli lunghi sugli uomini e i pantaloni sulle donne. È curioso pensare come questo capo, così genderless oggi, fosse esclusivo per il genere maschile, un certo punto della storia.

I completi sartoriali di Coco Chanel sono stati la prima espressione di abbigliamento a potenziare l’immagine delle donne e a combattere gli stereotipi di genere. Altri grandi stilisti, come Yves Saint Laurent negli anni ’60 o Calvin Klein negli anni ’90, sono stati i pionieri di un guardaroba unisex.

Analizzando questa crescente domanda del mercato, possiamo affermare che la nostra generazione sta facendo grandi passi avanti verso una moda senza genere, portando con sé anche la produzione dell’industria. Qui proponiamo cinque brand genderless emergenti e affermati, che dimostrano di riuscire a identificarsi a pieno solo con la forza dello stile.

Marc Point Venezia

La nostra prima proposta è un brand Made in Italy. Il designer, triestino d’origine e veneziano d’adozione, ha deciso di improntare la sua estetica su un’immagine unica e precisa. Riesce a coniugare in maniera impeccabile i due generi, sottolineando l’importanza di abbracciare la proprio individualità lasciandosi alle spalle la conformità e la convenzione.

I suoi capi si possono identificare in uno stile che si potrebbe definire retro avant garde, ispirati a un’epoca sospesa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Elemento di punta è l’attenzione ai dettagli, dai tagli ai colori, fino ai tessuti. Questi ultimi vengono creati in esclusiva o scoperti attraverso un’attenta ricerca.

Frutto sempre della creatività del designer triestino, è la seconda linea più casual denominata MarcandcraM. Questa nuova linea è progettata per immergersi nel massimo comfort e stile durante lo sport, il lavoro e le attività del tempo libero. Insomma, è l’ideale per chi ama la semplicità e la sostanza e per chi crede fermamente nel detto “less is more”.

 

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Huge JPG

La neutralità di genere è al primo posto tra le priorità anche per questo brand. Huge Jpg è un brand italiano nato durante il primo lockdown ed è il frutto della creatività delle menti di Alberto e Daniele. Il loro stile, definibile come street couture, è molto contemporaneo e, soprattutto, genderless. Infatti, le collezioni donna e uomo sono indistinguibili, con dettagli di design condivisi come le stampe e i volumi.

A un concept di collezione fortemente grafico e d’ispirazione eighties, declinato nella contemporaneità dell’athleisure genderless, Huge Jpg abbina un nuovo modello di business che consiste nel creare quattro capsule all’anno. Questo permette al brand di utilizzare una filiera corta, concentrando tutte le attività produttive tra Como, Gallarate e Varese. Una scelta che, oltre a puntare sul rilancio del made in Italy, sottolinea l’alto posizionamento della proposta nei termini concreti e decisivi della qualità del prodotto.

 

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Rad Hourani

Artista, fotografo, cineasta e designer, Rad Hourani celebra la neutralità sotto forma di moda genderless. A partire da una visione radicale, Hourani affronta il tema da molteplici prospettive ed esprime i suoi concetti in look strutturati e su misura. Hourani è stato anche il primo designer che ha presentato una collezione unisex couture e ha fatto parte della Chambre Syndicale de la Haute Couture. Gli appassionati delle sue silhouette dark ne apprezzano la filosofia, ovvero quella di creare pezzi che trasudano l’essenza dello stile senza tempo per gli individui anticonformisti.

 

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Jacqueline Loekito

Un’ottima opzione per gli amanti della moda genderless sono le collezioni artistiche di Jacqueline Loekito. Loekito decide di concentrarsi sulla condivisione di abbigliamento tra un guardaroba maschile e uno femminile. Il rosa è il colore principale della sua collezione, poiché vuole legittimarne l’utilizzo per entrambi i sessi, annullando così l’imposizione della società per una identificazione prettamente rivolta al genere femminile.

 

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Riley Studio

Questo marchio londinese offre abbigliamento unisex e resistente, creato con materiali riciclati. In termini di stile, la proposta di Riley Studio è molto semplice ma con pezzi di ottima qualità. Ad esempio, la Collezione 04, di ispirazione mediterranea, è realizzata interamente con rifiuti tessili e cotone biologico. Insomma, un brand che riesce a unire perfettamente la moda genderless con la volontà di essere sostenibile.

 

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