21 settembre 2020

Apparizioni manieriste nella Hadal Zone: bn+BRINANOVARA allo Spazio In Situ

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Il duo bn+BRINANOVARA porta allo Spazio In Situ di Roma la sua ricerca sui processi di formazione e persistenza delle immagini, a partire dall’arte manierista postmoderna

La mostra di bn+brinanovara da Spazio In Situ

Il duo artistico bn+BRINANOVARA approda a Roma con il progetto “Hadal Zone”, curato da Valentina Muzi presso Spazio In Situ, artist-run space del quartiere Tor Bella Monaca. L’esposizione raccoglie la recente produzione degli artisti, estensione di un percorso di ricerca che ha come fulcro l’investigazione sui possibili luoghi delle immagini. Nella loro collaborazione artistica, Giorgio Brina e Simone Novara conducono un’esplorazione degli ecosistemi visivi del contemporaneo, soffermandosi sulla capacità delle immagini di abitare una dimensione di ambiguità tra spazio fisico e virtuale.

La “zona adale” è un’area che si estende da sei a 11mila metri di profondità negli abissi marini, il cui rimando mette in gioco il rapporto tra spazio naturale e immagine, nella misura in cui lo spazio naturale viene inteso come dispositivo e strumento per la visione. Questo processo di ricerca si risolve tuttavia in un ossimoro, poiché quest’area sottomarina, per sua natura afotica, nega le basilari condizioni di esistenza dell’immagine e della visione stessa.

La mostra di bn+brinanovara da Spazio In Situ

Questo corto circuito è indagato nella sua potenzialità metaforica: gli artisti astraggono dalla spazialità della profondità marina una sorta di subconscio collettivo magmatico, un’ombra nera da cui affiorano stralci di visione e elementi della memoria. Ecco dunque il legame con la storiografia dell’immagine, il recupero di frammenti e forme che compongono l’immaginario comune e che si presentano come emergenze spontanee, apparizioni e scorci di immagini di diversa provenienza, con un’attenzione particolare verso i protagonisti del Manierismo: Bronzino, Parmigianino, Mor e Rosso Fiorentino.

L’operazione di bn+BRINANOVARA propone difatti un’interessante rilettura del manierismo come condizione postmoderna ante litteram: il gioco del recupero delle “invenzioni” che ha direzionato la storia delle immagini e del gusto per secoli, si riscopre nell’espediente della citazione postmoderna, in cui l’immagine abbandona i suoi contesti usuali, affiorando da un indistinto black out.

L’esposizione di bn+BRINANOVARA, visitabile da Spazio In Situ fino al 12 ottobre, sarà accompagnata da una pubblicazione indipendente curata da Iacopo Prinetti, nella quale sono riuniti i testi di Eleonora Aloise, Francesco Beneggi, bn+, Simone Cametti, Christophe Constantin, Federica Fiumelli, Giuseppe Frangi, Valentina Muzi, Iacopo Prinetti, Kristian Sturi e Saverio Verini.

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