09 febbraio 2024

D’E.M. Venice Art Gallery presenta “Gaia – Il Pianeta vivente”

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Tatyana Chaar e Oksana Kolosyuk sono protagoniste della mostra, a cura di Elena Petras Duleba, che inaugura domani, 10 febbraio alla presenza del critico e storico dell’arte Siro Perin, e sarà visitabile fino al 9 marzo nello spazio di Mestre


Tatyana Chaar, Orchid

La prima mostra nell’anno corrente di D’E.M. Venice Art Gallery, intitolata Gaia – Il Pianeta vivente e curata da Elena Petras Duleba propone il lavoro di Tatyana Chaar e Oksana Kolosyuk con l’intento di cantare l’incanto e la fragilità della natura, nonostante la volontà umana di distruggerli: l’uomo è parte del mondo e il tema dell’ecologia acquista una dimensione sensibile. 

Nata in Russia e residente a New York, Tatyana Chaar è un’artista visiva contemporanea nota per i suoi sensuali fiori e arte astratta su larga scala, che catturano l’essenza della femminilità e della bellezza della natura. Nel suo lavoro fonde forme realistiche ispirate alla natura con elementi astratti moderni, per creare un’esperienza poetica e meditativa. Oksana Kolosyuk è un’artista iperrealista italiana nata in Ucraina, da anni vive e lavora in Italia (BL). Dal 2016 dipinge professionalmente. Ha studiato nelle botteghe di famosi artisti italiani, quali Carol Botto e Livio Možina.   

Oksana Kolsyuk, Megattere

«Con gioia apriamo questo nuovo anno – spiega Elena Petras Duleba – con due mostre con stili e tecniche diverse. Stimolano una riflessione sullo stato del mondo, attraverso la creatività artistica e l’evoluzione delle arti. Un viaggio pieno di emozioni positive, il cui racconto sarà fortemente influenzato dalla percezione e interpretazione che ne daranno i visitatori».

Gli animali e i frutti di Oksana Kolosyuk sono intrisi di una forte carica di iperrealismo capace di esaltare anche il più piccolo particolare. Per la pittrice sono metafore visive di cui si avvale per raccontare la vita sul pianeta blu, la sua evoluzione nonché come sia strettamente connessa con l’uomo, che ha il dovere di rispettarla e preservarla. «Disegno il mondo che mi circonda, la sua luce, i suoi bagliori, i suoi riflessi – racconta Oksana -. Sono attratta dal microcosmo dei dettagli. Con il loro aiuto, mi tuffo nelle profondità del macrocosmo, cerco di comprenderne l’emozione per trasmetterla allo spettatore». L’artista con la sua pittura cerca di far riemergere e rivalutare quel legame oggi sopito che sostanzia l’esistenza di tutti gli esseri viventi. Oltre a voler infondere nell’osservatore la felicità che essa stessa prova nel dipingere, desidera stabilire con esso un dialogo, esortandolo all’impegno e alla responsabilità per la salvaguardia della bellezza della natura.

Oksana Kolosyuk

Dipinti con una personale interpretazione realistica, fatta di grandi campiture, sinuose pennellate, delicati tocchi di luce, colori languidi ed equilibrati contrasti cromatici, i fiori di Tatyana Chaar sono da intendersi come emblema di una evanescente ed eterea bellezza capace di resistere alle brutture e al dolore del mondo contemporaneo. «Nei miei dipinti cerco di catturare la natura enigmatica e potente della femminilità – spiega l’artista – con tutti i suoi paradossi e complessità. I fiori che rappresento sono fragili, ma allo stesso tempo resilienti; evocano la poesia e la forza di uno spirito femminile». Chaar cerca un parallelismo simbolico tra la delicatezza, la grazia, la resistenza del mondo floreale e la sensibilità, la femminilità, l’adattabilità delle donne. Tantoché per Tatyna Chaar i fiori altro non sono che simboliche donne immerse nel proprio mistero. L’atmosfera crepuscolare, romantica e melanconica pervade la composizione e suggestiona l’osservatore, invitandolo al silenzio e alla riflessione sull’interiorità dell’uomo e sul suo posto nel mondo.

Tatyana Chaar

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