02 dicembre 2022

I colori della fede: Tiziano, Tintoretto, Veronese in mostra a Cuneo

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A Cuneo il Complesso Monumentale di San Francesco della città di Cuneo ospita la mostra "I colori della fede: Tiziano, Tintoretto, Veronese", che riunisce cinque pale d’altare per la prima volta insieme. Fino al 5 marzo 2023

Jacomo Robusti, detto il Tintoretto, Ultima cena, 1561-1566, olio su tela, 224,5 x 415 cm, Venezia, chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, detta di San Trovaso

Il Complesso Monumentale di San Francesco della città di Cuneo ospita, fino al 5 marzo 2023, la mostra “I colori della fede: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, presentata dalla Fondazione CRC e da Intesa San Paolo, a cura di don Gianmatteo Caputo e Giovanni Carlo Federico Villa, con il supporto organizzativo di MondoMostre.

Il progetto propone cinque pale d’altare dipinte ad olio dai tre grandi maestri del Rinascimento veneto, provenienti da cinque differenti chiese veneziane. Le opere sono mostrate insieme per la prima volta e raramente sono uscite dalle chiese d’origine. Ognuna di loro è stata scelta per raccontare una tappa fondamentale della storia di Gesù Cristo, dall’Annunciazione al Battesimo, dall’Ultima cena alla Crocifissione e alla conseguente Resurrezione.

Il percorso espositivo all’interno degli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco accoglie i visitatori in una prima sala dedicata alla storia di Venezia, conosciuta come la “porta del mondo”, fiorente città cosmopolita del XVI secolo. Le tele di Tiziano, Tintoretto e Veronese scelte per questa mostra sono state tutte dipinte tra il 1560 ed il 1566, periodo di prosperità e benessere della Repubblica veneta.

Tiziano, Annunciazione, 1563-1565, olio su tela, 403 x 239 cm, Venezia, chiesa di San Salvador

La prima tappa della narrazione sacra inizia con l’Annunciazione (1563-1565), la maestosa pala d’altare dipinta da Tiziano su commissione del ricco gioielliere veneziano Antonio Cornovi della Vecchia per un altare della chiesa di San Salvador. Il secondo episodio coincide con il Battesimo di Cristo (1560-1561) eseguito da Paolo Caliari, detto il Veronese, su commissione del mercante veneziano Bartolomeo Stravazino e di suo figlio Giovanni per la chiesetta di Santa Maria degli Angeli della Giudecca. La tela verrà poi trasportata nella Chiesa del Redentore che sorgerà ex voto alla fine dell’epidemia della peste, nei territori adiacenti nella Giudecca. Il terzo grande quadro rappresenta l’Ultima Cena (1561-1566) di Jacomo Robusti, detto il Tintoretto, realizzato su richiesta della Scuola del Sacramento dei Santi Gervasio e Protasio, per un altare della Chiesa di San Trovaso. È la tela più grande delle cinque, misura più di nove metri quadri e raffigura in maniera teatrale il momento in cui Gesù annuncia il tradimento da parte dei suoi discepoli. Il quarto momento fondamentale rappresenta la Crocifissione con lo svenimento della Madonna (1563), realizzato  da Tintoretto per la chiesa di Santa Maria del Rosario, detta dei Gesuati. Infine, il percorso si conclude con la Resurrezione (1560) dipinta dal Veronese per la cappella Badoer della chiesa di San Francesco della Vigna di Venezia. Sotto ogni pala d’altare è citato il brano evangelico relativo all’episodio raffigurato. 

Paolo Caliari, detto il Veronese, Resurrezione, 1560 circa, olio su tela, 247×130 cm, Venezia, chiesa di San Francesco della Vigna

La mostra dà conto dell’intenso dialogo intercorso tra i tre grandi artisti, dalla rivalità alla condivisione di alcuni valori intrinsechi all’arte del dipingere a Venezia.

Il luogo più adatto per mostrare questi capolavori è proprio una chiesa che è diventata un museo, il Complesso Monumentale di San Francesco è composto da un ex convento e una chiesa gotica, considerati oggi un monumento nazionale. 

Accompagna la mostra il catalogo edito da MondoMostre, a cura di don Gianmatteo Caputo e Giovanni Carlo Federico Villa.

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