10 gennaio 2024

Il 2024 è l’anno di Ensor. La grande mostra a Ostenda e le iniziative in Belgio

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La città natale di James Ensor, Ostenda, apre la stagione per le celebrazioni del 75° anniversario dalla morte del suo cittadino più noto. Un grande evento per accendere i riflettori su una figura fondante della Storia dell’Arte moderna.

James Ensor, Rozen (Roses), 1892. Koninklijke Musea voor Schone Kunsten van België,Brussel. Foto _ J. Geleyns. (1)

A Ostenda ha sede il fulcro della manifestazione culturale ENSOR 2024, destinata ad espandersi anche nelle città di Anversa e Bruxelles. Dopo l’anno dedicato a Bruegel, Rubens e Van Eyck, il Governo Fiammingo e l’Ente del Turismo delle Fiandre promuovono una grande attività di valorizzazione dell’artista James Ensor tramite eventi, mostre, approfondimenti sulla sua figura in relazione con la città natale, i rapporti intellettuali, gli esperimenti creativi e la vasta produzione artistica. ENSOR 2024 svela l’uomo che si cela dietro le maschere, mappando il profilo completo dell’artista che segnò la storia con la sua personale ed intensa visione del mondo.

Da dove arriva la luce: Ensor ad Ostenda

James Ensor nasce nel 1860 ad Ostenda, città portuale belga situata nella provincia fiamminga delle Fiandre. Qui visse e lavorò tutta la vita, ispirato dai luoghi naturali, dalla cittadina ma soprattutto dalla società con i suoi meccanismi di funzionamento. Nel suo atelier posizionato nell’alta soffitta della bottega di famiglia (un negozio di souvenir, articoli da spiaggia e camere ammobiliate per i clienti estivi) situata in una delle vie principali di Ostenda, Ensor dà vita alle sue opere d’arte intrise di simbolismi, bizzarrie, innovazioni, malinconica ironia. Presto l’artista inizia a partecipare attivamente alla vita sociale e culturale del paese, presso il Cercle artistique, la Compagnie du Rat Mort, il club cinematografico di Henry Storck, il giovanissimo Rotary ma soprattutto è attivo nella dinamica città di Bruxelles dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, snodo fondamentale per l’affermazione della sua identità artistico-intellettuale. Dice di Ostenda “è la regina dei volubili mari, della morbida sabbia e del cielo carico di oro e opale”. La naturale luce della città ha un ruolo fondamentale per la produzione artistica di Ensor: tele irradiate da puri e luminosi colori in grado di creare atmosfere liriche e all’avanguardia, dove la luminosità diventa materia viva e soggetto fondamentale dell’opera stessa.

James Ensor, Schelpen (Coquillages), 1936. Musée des Beaux-Arts_La Boverie, Luik. Foto_ Gérald Micheels

La produzione di Ensor viene percepita dal pubblico e dalla critica come qualcosa di nuovo, in grado di slegarsi autonomamente dai movimenti di stampo accademico: fa parte di quel piccolo gruppo di artisti che, in Europa, portano avanguardie sia nella forma che nel contenuto dell’arte, regalando allo spettatore una visione estremamente personale di un mondo che, a mano a mano, viene descritto sempre più minuziosamente. Non solo pittore ma anche uomo di lettere, di teatro, di musica: James Ensor è un innovatore trasversale, sperimentando con forme e tecniche in diversi settori artistici destinati ben presto ad intersecarsi e a sorreggersi l’un l’altro. Sperimentatore di natura, Ensor lascia un corpus artistico tanto vario quanto accuratamente descritto nelle immagini, nelle sceneggiature, nella musica da lui composta.

Rose, Rose, Rose. Ensor e la natura morta al Mu.ZEE

Il 2024 nelle Fiandre e a Bruxelles sarà quindi all’insegna di James Ensor, inaugurando la stagione partendo proprio da Ostenda. È il museo Mu.ZEE che dà il via alle celebrazioni con la mostra Rose, Rose, Rose, à mes yeux. James Ensor e la natura morta in Belgio 1830-1930, aperta al pubblico fino al 14 aprile 2024 ed evento di punta dell’intera manifestazione. La mostra presenta una grande selezione di nature morte di vari artisti belgi che girano attorno ad un nucleo centrale costituito dai quadri di Ensor, qui presentato sotto una luce diversa che si discosta dalla celebre produzione delle maschere.

James Ensor, Rozen (Roses), 1892. Koninklijke Musea voor Schone Kunsten van België,Brussel. Foto _ J. Geleyns.

Iniziando con nature morte ornamentali legate ancora alla tradizione, per poi passare alla sperimentazione con colori puri e richiami onirici e spettrali, fino alle opere tarde caratterizzate da uni stile espressivo sintetico e luminosissimo, in Rose Rose Rose (citazione presa da un discorso di Ensor: nome di donna, ma anche fiore e colore) è centrale l’intenso dialogo tra le bizzarre nature morte realizzate da James Ensor e quelle classicheggianti realizzate dagli artisti della tradizione belga del XIX secolo. Anche l’allestimento è parte fondamentale nella fruizione della mostra stessa: una grande scenografia di legno che funge da scheletro, occupa lo spazio del Mu.ZEE (museo ricavato da un ex magazzino commerciale) e si dirama lungo tutte le pareti a ricordare uno spazio industriale work-in-progress.

Vari eventi, vari sguardi

Si inaugura l’anno ENSOR 2024 proprio partendo dalla città natale, regalando uno sguardo diffuso sui luoghi di vita. A partire da settembre 2024, anche ad Anversa l’influenza del maestro potrà essere percepita in diversi musei in città: il Museo Reale di Belle Arti – KMSKA ospita infatti la più grande collezione di Ensor al mondo e il Museo Plantin-Moretus mette in evidenza gli esperimenti tecnici di Ensor. Insieme, le due città garantiscono così un ambizioso programma complementare che si estende per l’intero anno. Altre due mostre si terranno a Bruxelles da febbraio a giugno 2024 e mostrano come anche la capitale sia stata fonte di ispirazione per Ensor.

Persone, luoghi, quotidianità. L’anno a lui dedicato, offre uno sguardo inedito su uno dei maggiori esponenti delle avanguardie europee dello scorso secolo, permettendo di spiare cosa c’è sotto la sua maschera.

 

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