13 novembre 2022

Il piccolo grande cuore di Giosetta Fioroni – CAMEC

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Al Camec - Centro Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia, la mostra che racconta l'arte e la vita di Giosetta Fioroni, donna e artista straordinaria, dagli anni Sessanta a oggi

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

È al Camec – Centro Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia, fino al 23 febbraio del 2023, la mostra “IL PICCOLO GRANDE CUORE DI GIOSETTA”: Giosetta Fioroni opere anni Sessanta – Duemila. Mostra evento che ripercorre l’intera carriera di questa artista, dalle esperienze degli anni Sessanta legate alla Scuola di Piazza del Popolo fino al presente. Curata da Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati con gli interventi narrativi di Cristina Ghisolfi per la Galleria Marco Rossi Arte Contemporanea e di Gemma Gulisano, curatrice della Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni, questa mostra è l’omaggio, alla vigilia dei suoi novanta anni, a una artista e una donna che ha segnato e segna l’arte contemporanea italiana.

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Importante proprio in questo contesto la cura, organizzazione e presentazione fatte dalle quattro donne  protagoniste del mondo dell’arte sopra citate, omaggio significativo a una artista che è riuscita a imporre la straordinarietà di una presenza femminile unica e inconsueta in un mondo dell’arte declinato, all’epoca, decisamente  al maschile. Presenza di grande carattere e temperamento oltre che di capacità infinita di creazione artistica innovativa, eclettica e sempre di inconfondibile grande valore intellettuale.

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

“Essere diventata una artista è stata una conquista per Giosetta Fioroni, unica artista donna del gruppo di Piazza del Popolo”, ci racconta Cinzia Compalati, una delle due curatrici. “Una affermazione sicuramente individuale ma anche di un indubbio ruolo in Italia stante il contesto difficile in cui ha iniziato popolato solo al maschile. Ruolo che, allora, non dava credibilità a una artista donna immaginandola a temine perché certamente presto relegabile solo come moglie e madre e che ha reso, invece, Giosetta Fioroni   sicuramente una anticipatrice importante per tante giovani artiste che oggi possono fare questo lavoro liberamente”.

“Il titolo della mostra Il Piccolo Grande Cuore Di Giosetta, aggiunge l’altra curatrice Elisabetta Acerbi  “è tratto da un prezioso volumetto della Autrice stessa edito da Corradini nel 2013. Un racconto autobiografico della genesi del suo approccio all’arte fin da bambina quando vide le opere della madre, marionettista e da sempre, anche per questo, legato all’arte del teatro. Mostra che si apre con il ciclo degli argenti, in cui emergono molti personaggi cari all’immaginario collettivo mentre gli altri spazi sono dedicati al suo eclettismo virtuoso che arriva fino alla terza dimensione, la commistione con la pittura e la scultura, al loro matrimonio come Giosetta stessa ama definire il suo lavoro con la ceramica”.

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

“Quattro  donne che si sono occupate  di raccontarla – prosegue Eleonora Acerbi – Di lei che  ha  trasformato la presenza femminile nell’arte attraverso il suo temperamento e con un approccio al  Pop italiano assolutamente peculiare come esperienza. Unica donna del gruppo che poi la critica ha deciso di unire sotto il nome di Scuola di Piazza del Popolo. Dall’inizio con gli esordi informali traditi da cifre, lettere, simboli per arrivare, dopo l’esperienza a Parigi nel ’58, ad una ricerca che la identificherà e con la quale arriverà agli argenti”.

Argenti che caratterizzano la prima sala della mostra, con un allestimento di grande raffinatezza e poetica eleganza. “Una serie di volti di donna evanescenti che affiorano dalle tele – prosegue Acerbi – esplicito riferimento alla fotografia .Inizio di una esplorazione della realtà filtrata attraverso i nuovi mezzi di comunicazione che erano la fotografia ed il cinema,ricerca che si svilupperà in tutta una serie di esperienze anche teatrali che raccontano un vissuto straordinario”.

Cristina Ghisolfi della Galleria Marco Rossi, forte di un legame professionale ed amicale con la Fioroni che dura con la Galleria da 25 anni, ci parla di Giosetta Fioroni come donna di grandissimo fascino e amatissima  per il parterre intellettuale che l’ha sempre circondata.
“Una donna – racconta  Ghisolfi – che ha attraversato il ‘900, tuttora con grandissima voglia di lavorare  e che va ancora in studio ogni giorno. Noi tutti, come galleria Marco Rossi, siamo molto affezionati a Giosetta perché con lei abbiamo inaugurato lo spazio di Milano con un rapporto che, appunto, dura da venticinque anni”.

La Fioroni, che nasce nel 1932 a Roma e festeggerà a breve i suoi 90 anni, vive e lavora a Roma ancora nello spazio che in tanti hanno definito “spazio della memoria”. “Una Wunderkammer – per Gemma Gulisano, curatrice della Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni – di un vissuto fatto di viaggi sentimentali in compagnia degli amici pittori, registi, fotografi, scrittori e di uno in particolare, il grande amore, Goffredo Parise. Studio in Trastevere dove ancora oggi quasi novantenne, continua a tracciare sulla carta i simboli tipici della propria visionarietà; simboli che sono echi di un tempo lontano colto nella sua dissolvenza ma mai perduto; simboli che continuano a intrecciarsi alle vecchie visioni e alle nuove”.

L’esposizione si articola in quattro grandi sale al primo piano del Museo. Tra i lavori principali, si segnalano, oltre a Ramo d’oro, alcune carte d’argento (Venere, 1968; Il Cappello, 1966; Liberty nelle stelle, 1970), Nudo di Rossana (1965), Il colle dei sette venti (1997) e il nucleo di ceramiche provenienti dalla Bottega Gatti di Faenza, tra cui i Vestiti ispirati alle eroine di Jane Austen (esposti alla GNAM nel 2013) e le maioliche smaltate dedicate a racconti di fate e reami lontani. Le opere esposte provengono principalmente dalla Fondazione Parise – Fioroni, presieduta da Francesco Adornato, dalla Bottega Gatti di Davide Servadei e dai collezionisti della MARCOROSSI Arte contemporanea, storica galleria di riferimento dell’artista.

Una mostra in cui ogni opera è immergersi in un racconto, ritrovarsi fra simboli, cuori, parole che suggeriscono ricordi o sottolineano assenze amate e commoventi ma ancora dense di sentita presenza. Vivendo dell’empatia creata in chi osserva, legando sentimentalmente il visitatore col filo sottile, ciclico ed eterno che il piccolo grande cuore di Giosetta Fioroni racconta, ancora, delle umane relazioni.

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