17 giugno 2022

Il primo progetto di Officina Malanotte, a Tezze di Piave

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Cosa unisce la provincia veneta con progetti di riqualificazione e giovani artisti? Daniele Capra ed i suoi artisti raccontano cosa è accaduto presso Officina Malanotte, residenza per artisti e ex spazio industriale rinato al servizio della cultura

Officina Malanotte, 2022, Bonotto Delle Tezze, Vazzola, foto Nico Covre

Mentre guido mi accompagna questa canzone rappresentativa della regione che storicamente viene considerata il motore del nostro bel paese, nel profondo Veneto. All’interno di questa canzone c’è una strofa che fa: «[…] nel profondo Veneto quello senza traffico dove il terreno come te a volte è arido», questa frase che poi è anche un ritornello mi torna in mente parecchie volte nel mio viaggio verso Tezze di Piave (TV).

Nel viaggio mi soffermo a riflettere sull’importanza dei luoghi post-industriali che negli ultimi venti anni hanno ripreso vita grazie a progetti di arte e cultura in tutta la nostra penisola. Ormai è cosa nota che esistono spazi post-industriali in disuso davvero belli che si sposano perfettamente come ambienti espositivi permanenti o non. Solo in Veneto gli spazi in disuso riportati in vita grazie ad associazioni, progetti e curatori sono quasi un migliaio.

A Tezze di Piave (TV) realizzata dalla tenuta Bonotto Delle Tezze e curata da Daniele Capra, curatore da sempre attento ai giovani artisti, nasce il progetto: Officina Malanotte.

Officina Malanotte (da sinistra a destra: Alessandro Roma e Daniele Capra), 2022, Bonotto Delle Tezze, Vazzola, foto Nico Covre.

Officina Malanotte prende forma in un ex edificio industriale nella centro di Tezze di Piave, borgo di Vazzola (TV). Mentre il curatore mi accompagna in visita agli spazi, mi racconta che il capannone, costruito nel periodo del boom economico, è stato nel passato un’officina per la vendita e la riparazione di macchinari per l’agricoltura. L’azienda Bonotto Delle Tezze, da qualche tempo proprietaria dell’immobile, ha maturato il desiderio di scrivere una pagina nuova per il luogo, destinandolo ad attività di natura culturale. Il progetto fa dell’arte e della sua capacità di lettura uno stimolo di rigenerazione e, insieme, è da parte di Bonotto Delle Tezze una forma di restituzione culturale al luogo in cui l’azienda ha avuto la possibilità di crescere. Una bella storia, mentre giriamo per gli spazi dell’ex officina ci sono oggetti che sono rimasti intatti, pezzi di una realtà analogica sempre meno presente. Officina Malanotte è così esempio della volontà di coniugare le logiche del territorio con quelle della cultura del lavoro, la tradizione con la componente contemporanea, in questo caso dell’arte.

Officina Malanotte, 2022, Bonotto Delle Tezze, Vazzola, foto Nico Covre

L’interno del capannone che accoglie il visitatore nel suo immenso spazio ha un che di vissuto, le pareti, il pavimento raccontano molto di quel luogo e le opere in esposizione sono qualcosa di meraviglioso. Gli artisti in mostra, fino al 10 luglio, sono: Thomas Braida, Beatrice Meoni, Nazzarena Poli Maramotti, Chris Rocchegiani e Alessandro Roma, che tra maggio e giugno, sono stati ospiti dell’azienda per tre settimane trasformando l’ex officina meccanica nel proprio studio. Alla fine di questo percorso di residenza è nata una collettiva delle opere create in quel lasso di tempo. L’esposizione è visibile fino a luglio, e se non vi fa paura immergervi nel profondo Veneto quello senza traffico per intenderci, fissate una delle vostre tappe proprio a Tezze di Piave nel trevigiano, ne varrà la pena sia per gli spazi sia per le opere e magari accompagnate la vostra visita con un buon bicchiere di vino, lì ci sanno fare in entrambi i casi.

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