23 novembre 2022

Ilaria Turba, Le Simmetrie dei Desideri – MAD Murate Art District

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Dopo "Le désir de regarder loin" a Marsiglia, l’artista visiva Ilaria Turba presenta una nuova mostra che indaga i desideri e il territorio, questa volta a Firenze

Dal 3 novembre, negli spazi dell’ex carcere delle Murate, è aperta al pubblico “Le Simmetrie dei Desideri”, personale dell’artista visiva Ilaria Turba promossa da MAD – Murate Art District nell’ambito del Progetto MADxCOMMONS. La mostra, a cura di Valentina Genesini, direttrice artistica di MAD, e Giorgio Bacci, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Firenze, è la conclusione di un percorso di residenza durante il quale l’artista ha avuto la possibilità di dialogare con il quartiere di Sant’Ambrogio di Firenze e indagare i desideri di chi vi abita. Come ha spiegato la direttrice Valentina Gensini, questo progetto di residenza ha permesso a Ilaria Turba di scoprire il quartiere e i luoghi della città e di creare nuove connessioni con la sua pratica artistica.

Nel mese di ottobre, Ilaria Turba ha percorso le strade del quartiere alla ricerca di intrecci e relazioni che potessero accrescere il suo lavoro legato ai desideri, iniziato durante la sua precedente residenza per LE ZEF a Marsiglia. Portando con sé una serie di cento pani del desiderio realizzati da abitanti dei quartieri nord della città francese, l’artista ha creato nuove connessioni con le persone coinvolte nel territorio di Sant’Ambrogio a Firenze. Durante gli incontri, Ilaria ha chiesto a ciascun partecipante di donarle un oggetto privato che avesse una connessione simmetrica con i pani e i desideri. Gli oggetti raccolti sono diventati così mediatori di un percorso che da Marsiglia arriva fino a Firenze, continuando a «Tramandare e alimentare il dialogo e la relazione con questo ricchissimo microcosmo», come ha spiegato l’artista. Dal mercato di frutta e verdura agli istituti privati per stranieri, dall’artigiano di coltelli all’erborista, dalla mediatrice culturale della Moschea alla cuoca della Sinagoga, fino ai cittadini che abitano attivamente il quartiere, così si è mossa la ricerca di Ilaria Turba nel territorio fiorentino. Un viavai di culture, storie e ricordi che, partendo dai pani e dai desideri di Marsiglia, hanno dato vita a narrazioni personali e collettive dove gli oggetti sono diventati i nuovi protagonisti dei legami umani e artistici creati da Turba.

Strutturata come una testimonianza del percorso e dei legami intessuti, “Le Simmetrie dei Desideri” è una mostra dove gli oggetti sono mondi che si aprono, per usare le parole dell’artista. Nelle sale dell’ex carcere delle murate prende vita un percorso che è anche un viaggio nella ricerca artistica di Ilaria Turba, e che racchiude al suo interno ogni traccia del suo lavoro relazionale. Un’ocarina, una marionetta, delle spezie provenienti dal Marocco, una boa, delle mani ricamate che diventano una collana, sono solo alcuni degli oggetti donati a Ilaria ed esposti in un dialogo continuo e reciproco con i desideri e i pani di Marsiglia. Un legame, quello tra oggetti e pani, nel quale è possibile calarsi leggendo le interviste agli abitanti del quartiere, entrando fisicamente nello studio dell’artista, osservandone le mappe, i chilometri percorsi e le fotografie scattate. Chiudono il cerchio le 24 schede degli oggetti firmate dagli abitanti del quartiere che ne raccontano la storia e i legami con i pani e i desideri.

“Le Simmetrie dei Desideri” diventa così una nuova declinazione di un percorso di ricerca che vuole indagare i luoghi e gli individui per creare rapporti che vanno oltre la pratica puramente artistica. Con il suo lavoro, Ilaria Turba tesse una rete invisibile ma fortemente presente di relazioni e ne esplora nuove modalità di espressione, tramite il medium dell’arte. Turba si muove all’interno di costellazioni che supportano e dialogano con il suo fare creativo, creando connessioni che coinvolgono direttamente gli individui e il pubblico e divenendo lei stessa il tramite delle loro storie personali e collettive. Questa sua opera corale è un tassello aggiunto alla rete di relazioni e trame che riesce a creare, capace di dar voce all’enorme potenza che ogni singolo oggetto e individuo ha avuto e avrà ancora nella sua ricerca.

La mostra sarà visitabile fino al 14 gennaio e si concluderà con la pubblicazione di un catalogo per Postmedia Books curato da Ilaria Turba insieme al professor Giorgio Bacci.

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