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Impressionisti a Ortigia, frammenti di luce e colore da Monet a Renoir
Mostre
di Giulia Papa
La luce è, senza nessun ombra di dubbio, la presenza e protagonista costante di Impressionisti – Frammenti di luce e colore, da Monet a Renoir, mostra curata da Stefano Oliviero e ora in corso presso il Castello Maniace di Siracusa: frammenti di luce che gli impressionisti tentarono e riuscirono a fissare sulle loro tele, posizionate en plein air, rivoluzionando così, con questo “semplice” gesto, la pittura nel suo essere pittura.
Nessun movimento artistico ha catturato l’essenza della luce come gli Impressionisti. Ed è questa che accomuna le opere ma che non si rivela pienamente, rimane a noi nascosta o strategica nell’illuminare ciò su cui l’artista vuole che poggiamo i nostri occhi, creando, così, zone di penombra, foschie, brume che ci invitano ad addentrarci e diventare parte integrante di quei luoghi o osservatori di quelle figure suggellate nel tempo. Una luce che è un comune denominatore con Ortigia, famosa nel mondo per lo straordinario riverbero che l’attraversa, la circonda e si riflette nel candore della sua pietra sabbiosa.

La scelta del Castello Maniace non è dettata dal caso. Situato all’estremità dell’isola di Ortigia si affaccia direttamente sul mar Ionio e, di questo ne coglie bagliori e riflessi. Costruito nel XIII secolo per volontà di Federico II di Svevia, il Castello rappresenta un capolavoro dell’architettura militare medievale mediterranea e oggi è un importante centro culturale e turistico. Si instaura così, quasi naturalmente, un dialogo, una narrazione, tra la storia millenaria del sito e il rinnovamento pittorico dell’Impressionismo, un ponte ideale tra il passato e la modernità, tra la tradizione e l’avanguardia.
Con l’attenta curatela dello storico dell’arte Stefano Oliviero il progetto espositivo, particolare e inedito, ha come punto di partenza una data e un luogo: Parigi, 1874. Personaggi del calibro di Monet, Degas, Manet e Renoir, Morisot, e altri, sfidarono il mondo “ufficiale” dell’arte trasgredendo alle sue regole e organizzando una mostra in proprio, soprannominata poi, e inizialmente in un’accezione non proprio positiva, il “Salon degli impressionisti”. Gli Impressionisti iniziarono così la loro conquista artistica, proseguendo con altre sette mostre ufficiali alle quali parteciparono numerosi artisti e sancendo l’ingresso ufficiale del movimento nel mondo dell’arte.

All’interno della mostra troviamo Monet con un’attribuzione, Les Pêcheurs de Poissy, un olio su tela del 1882 ca.; Manet, con due opere raffinate e rappresentative, Portrait d’un homme avec un haut de forme et une cigarette Hu, olio su tavoletta di legno e Vase de fleur del 1880 ca.; Renoir, con la sua Baigneuse en dormie. Accanto a questi giganti troviamo grandi comprimari, come Gervex, Courbet, anche loro promotori di una rivoluzione, un’innovazione che aveva come parola d’ordine la libertà di esprimersi eludendo i canoni imposti dalle Accademie e dalla società.
Arricchiscono il panorama artistico della mostra anche nomi meno noti ai non addetti, spicca la presenza di due donne, Mary Cassatt con la sua Giovane ragazza con cappello di paglia,un olio su tela del 1880 -1895 ca. Miss Cassatt, pittrice statunitense che arriva a Parma destando l’interesse di tutti, come l’amica Mary Berthe Morisot. Le opere di quest’ultima non sono pienamente impressioniste, anzi sono spesso scene d’interno e familiari o ritratti dipinti con una pittura tenue in cui prevale la resa disfatta dei contorni e l’appiattimento spaziale.

Continuando ci sono anche autori del Post-Impressionismo che documentano l’influenza e l’eredità lasciata dai loro predecessori: Toulouse, Firmin-Girard, Maurice Denis e anche artisti italiani quali Boldini e De Nittis, presenti nella mostra con due piccole opere quali, rispettivamente, Donna seduta, un pastello su carta e Promenade al parco, del 1878 ca.
La mostra si articola su tre sezioni: La rivoluzione realista e l’École de Barbizon; La strada verso l’Impressionismo; La conquista degli impressionisti. Ogni sezione riflette dei punti focali come la nascita del gruppo, le tecniche, la raffigurazione della città e della natura, il ruolo delle artiste l’influsso sull’arte contemporanea. Frammenti di luce ci dona degli artisti e delle artiste che hanno sconvolto il loro tempo e che sono arrivati a noi, meritano di essere ricambiati non da frammenti del nostro tempo, ma da tempi lunghi: è una mostra dell’indugio, del sostare, dell’osservare e del carpire tutti i particolari che gli impressionisti sono stati capaci di creare. Indugiamo, immergiamoci, lasciamoci sopraffare allora e perdiamoci in questi frammenti di luce pittorici.
