06 marzo 2024

L’Amazônia di Sebastião Salgado in mostra al Salone degli Incanti di Trieste

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Un progetto durato 7 anni quello di Sebastião Salgado, racchiuso in oltre 200 fotografie esposte fino al 13 ottobre al Salone degli Incanti di Trieste

Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014, © Sebastião SALGADO

«Il mio desiderio, con tutto il cuore, con tutta la mia energia, con tutta la passione che possiedo, è che tra 50 anni questa mostra non assomigli a una testimonianza di un mondo perduto.»

Sebastião Salgado vuole riaccendere i riflettori su una questione che tutti conosciamo, ma di cui nessuno sembra davvero occuparsi: la necessità di proteggere l’Amazzonia, il polmone verde del mondo, e i suoi abitanti. La mostra Sebastião Salgado. Amazônia, è visitabile al Salone degli Incanti di Trieste fino al 13 ottobre 2024. Promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo con il supporto di PromoTurismoFVG e del Trieste Convention and Visitors Bureau e organizzata daCivita Mostre e Musei e Contrasto, la mostra è curata da Lélia Wanick Salgado.

Giovani donne Suruwahá. Stato di Amazonas, Brasile, 2017, © Sebastião SALGADO

Il lavoro del fotografo brasiliano è il frutto di una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Un progetto durato sette anni.

«Questa mostra non è solo un elogio alla bellezza dell’Amazzonia, in grado di catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana, con gli usi e i costumi delle popolazioni che vi abitano, ma anche un commosso omaggio alla bellezza eterna dell’anima. È una chiamata alla responsabilità per ciascuno di noi, perché non venga mai abbassata la guardia.», spiega il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza.

Onãtxo e Thõwero, rispettivamente figlia e nipote di Winko Asháninka, con i figli. Territorio indigeno Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, 2016, © Sebastião SALGADO

La volontà è quella di proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla. Lélia Wanick Salgado, compagna di lavoro e di vita del fotografo, è responsabile della curatela e della scenografia della mostra. «Disegnando ‘Amazônia’, ho voluto creare un ambiente in cui il visitatore si sentisse all’interno della foresta, integrato con la sua esuberante vegetazione e con la vita quotidiana delle popolazioni indigene. La mia idea era quella di presentare queste immagini, accompagnate da testi pertinenti, in modo da sottolineare la bellezza di questa natura e dei suoi abitanti, nonché la sua dimensione ecologica e umana, tutti elementi che oggi sono così minacciati e che è fondamentale proteggere e preservare», commenta Lélia.

Yara Ashaninka, territorio indigeno di Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, Brasile, 2016, © Sebastião SALGADO

Un percorso, quello della mostra, che si sviluppa attorno a due temi. Il primo è costituito dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, con le sezioni che vanno dalle vedute aeree della foresta, in cui si offre al visitatore un’ampia panoramica di immense cascate e cieli tempestose. Il secondo gruppo di immagini è dedicato alle diverse popolazioni indigene: al centro della mostra si trovano tre alloggiamenti che rappresentano le case indigene chiamate “ocas”, unite ad interviste video dei leader indigeni. La visita infine è accompagnata da una traccia audio immersiva commissionata appositamente per l’allestimento della mostra da Jean-Michel Jarre che fa rivivere i suoni della foresta pluviale. 

Rio Jutaí. Stato of Amazonas, Brasile, 2017, © Sebastião SALGADO

Aggiunge Roberto Koch, editore di Contrasto: Sebastião Salgado, maestro della divulgazione scientifica ed economica, ci ha insegnato che con la fotografia possiamo capire il mondo, percorrerlo, comprendere i suoi drammi profondi e la sua bellezza incontaminata; e che le sue fotografie possono essere il modo migliore per spiegare le fragilità da difendere. 

© Sebastião Salgado/ContrastoFamiglia Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016

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