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La famiglia Cascella, una dinastia artistica italiana in mostra a Madrid
Mostre
A Madrid, all’Istituto Italiano di Cultura, il 25 settembre s’inaugura la mostra La famiglia Cascella. Oltre il Tempo, la prima retrospettiva internazionale dedicata a una delle più longeve dinastie artistiche italiane. Cinque generazioni di pittori, scultori, ceramisti, fotografi e sperimentatori digitali compongono una vicenda che attraversa più di un secolo di storia culturale, dalle radici abruzzesi al confronto con la contemporaneità.
Promossa dall’Ambasciata d’Italia a Madrid, dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo, con il coordinamento dell’Associazione Casa Abruzzo – La casa degli Abruzzesi in Spagna, la mostra è progettata e curata da Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi, presidente Associazione Nuova Artemarea, e si avvale della supervisione scientifica dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Un’operazione che non si limita a valorizzare una tradizione familiare, ma che costruisce anche un vero e proprio laboratorio di riflessione sul tempo, sulla continuità e sull’evoluzione dei linguaggi artistici, grazie a prestiti da tutta Italia.
Il percorso parte dal capostipite Basilio Cascella (nato a Pescara nel 1860), pittore legato alle tradizioni e al folclore del suo territorio e protagonista delle istanze veriste e simboliste a cavallo dei due secoli; all’attività di pittore affiancava quella di ceramista, editore e direttore di riviste illustrate come L’Illustrazione Abruzzese e La Grande Illustrazione, dove trovarono spazio i disegni dei futuristi Umberto Boccioni e Gino Severini. Basilio dette avvio a una vera e propria bottega d’arte, nelle quali formò anche i figli.
Dai primi del Novecento emergono poi le opere dei figli Tommaso (1890) e Michele (1892), che avevano esposto già nel 1909 al Salon d’Automne di Parigi e parteciparono a numerose Biennali di Venezia. Già le loro opere legate alla Grande Guerra testimoniano un intreccio raro tra esperienza diretta e restituzione artistica, tenendo conto della loro amicizia con Gabriele D’Annunzio e del dialogo con le tendenze estetiche più avanzate in Europa.

Del secondo dopoguerra sono le pitture, i bozzetti e le sculture di Pietro (1921) e di Andrea Cascella (1919), entrambi protagonisti in Italia e all’estero. Fra le opere in mostra, a portare la loro firma è la testa in maiolica Donna di Rapino dal Museo Civico Basilio Cascella di Pescara, mentre di Pietro è uno studio dei due Portabandiera che vennero realizzati per l’ingresso della Farnesina a Roma, recentemente restaurati, insieme al bozzetto per l’Ara Pacis.


A questi si affianca una quarta generazione più eclettica a partire da Marco (1949), figlio di Andrea Cascella, e in particolare con i figli di Pietro Cascella: Tommaso Jr (1951), Accademico Nazionale di San Luca, che sperimenta pittura, scultura ed editoria, Susanna (1956), con i suoi lavori su carta e tessuti, e Jacopo (1971), interprete di un surrealismo onirico.

Il racconto arriva infine al presente con Matteo Cascella (in arte Matteo Basilé, 1974) che indaga l’umano e il trascendentale attraverso fotografia e intelligenza artificiale, e con Davide Cascella (in arte Davide Sebastian, 1981), le cui ricerche sonore e video-ritratti danno corpo a emozioni e stati d’animo. Una linea evolutiva che testimonia, come ha osservato l’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, che la mostra «Non è solo una retrospettiva: è una meditazione sul tempo, sull’arte come permanenza, sulle forme che ci riconducono all’origine».

La direttrice dell’Istituto, Elena Fontanella, ha parlato della famiglia Cascella come di «Un agente quantistico che nel tempo si muove a piacimento con il linguaggio universale dell’arte», mettendo in evidenza la dimensione quasi alchemica di una genealogia che sa reinventarsi a ogni passaggio generazionale. Non a caso la mostra madrilena sarà il “prototipo” di un progetto itinerante destinato a circolare in altri Istituti Italiani di Cultura nel mondo, esportando un’immagine dell’Italia fondata su valori di famiglia, estetica e innovazione.
L’Abruzzo, terra d’origine dei Cascella, resta al centro di questa narrazione. «La nostra regione ha fatto della cultura e dell’identità i cardini di una visione salda, profonda e moderna», ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, sottolineando il legame inscindibile tra radici e futuro che la mostra intende valorizzare.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo edito da Treccani, sarà visitabile dal 26 settembre all’8 novembre 2025, dal martedì al sabato, dalle 12 alle 18. Un’occasione per il pubblico spagnolo di misurarsi con una storia corale che attraversa epoche e linguaggi, dimostrando come l’arte, di generazione in generazione, possa trasformarsi senza mai interrompere il filo della memoria.














