-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Galleria Continua ha inaugurato, il 26 gennaio 2024, la nuova mostra personale di Julio Le Parc, Melodia, presso i suoi spazi a Roma, all’interno del prestigioso Hotel St. Regis. Figura di spicco nella scena artistica contemporanea internazionale, Julio Le Parc è nato a Mendoza, in Argentina, nel 1928, e ha lasciato un’impronta significativa rivoluzionando l’arte cinetica e l’Op Art, oltre a distinguersi come fervente difensore dei diritti umani.
Nel 1958, Le Parc si stabilì in Francia, abbandonando i movimenti dell’Arte Concreta e del Costruttivismo. Nel 1960 è tra i fondatori del GRAV – Groupe de Recherche d’Art Visuel, attivo fino al 1968. A partire da questi anni sviluppa una sperimentazione con materiale, colore e luce che, insieme all’attenzione per lo spettatore, ne hanno fatto un punto di riferimento per molti artisti contemporanei. Nel corso del tempo ha eliminato ogni segno di interferenza manuale nel suo lavoro, creando una propria gamma di 14 colori puri senza sfumature e combinandoli per ottenere un ampio spettro cromatico.
Al centro della pratica artistica di Le Parc c’è il desiderio di sperimentare come gli spettatori interagiscono e percepiscono l’arte, ridefinendo la comprensione dei ruoli dell’artista e dello spettatore. Nella mostra Melodia, l’artista esplora il significato dello sguardo e del movimento degli spettatori coinvolgendoli fisicamente attraverso opere mobili, dipinti e lavori che utilizzano la luce come materiale principale.
Le prime sperimentazioni di Le Parc con la luce risalgono al 1959, quando iniziò a replicare, combinare e moltiplicare le onde luminose in piccole scatole, con l’uso di lastre di plexiglass, prismi, quadrati e cerchi, utilizzando la scala dei 14 colori da lui sviluppata alla fine degli anni ’50. Il risultato di queste sperimentazioni fu il distacco dell’artista dall’opera d’arte come qualcosa di fisso e stabile, l’assenza di simboli o rappresentazioni figurative e il passaggio a opere d’arte in continua evoluzione. Questo approccio sfidava le nozioni tradizionali secondo cui l’arte e ciò che essa rappresenta sono gli elementi più importanti di un’opera. L’intenzione di Le Parc è quella di decostruire queste convenzioni e, attraverso l’uso di luce, specchi e motori, mettere lo spettatore al centro dell’esperienza.
La mostra prosegue con una serie di dipinti intitolati Modulations, completati negli anni ’80. Nel 1976, Le Parc manifestò la consapevolezza della “discontinuità” degli stili nel suo lavoro, affermando di non essersi mai definito un pittore cinetico, ma che tutto ciò che faceva di nuovo o diverso portava con sé una sorta di memoria di ciò che aveva già realizzato. La parsimonia di mezzi è sempre stata presente nelle sue opere, il che si traduce in creazioni che non sono un accumulo di elementi, ma una serie di componenti che interagiscono tra loro, creando un paesaggio ricco di forme e colori che generano tensione.
Fin dall’inizio degli anni ’60, Julio Le Parc iniziò a esplorare elementi mobili, manipolando forme attraverso la trasmissione di luce. La serie Continuel Mobile affronta molte domande diverse, come il movimento, l’instabilità e la probabilità, oltre a fattori e influenze esterne all’opera stessa. L’installazione Sphère Noire è composta da quadrati neri lucidi attaccati a fili di nylon trasparente e sospesi da una struttura di legno. I fili di nylon pendono da un unico punto, muovendosi liberamente in base a come l’aria si sposta intorno alla stanza, generando incredibili effetti ottici e frammentando le immagini circostanti. Il movimento costante dell’opera è parte essenziale della sua concezione ed esistenza. L’opera non è un oggetto fisso e stabile ma un a creazione mutevole e imprevedibile, che dipende dallo spettatore per raggiungere il suo pieno potenziale cromatico e geometrico.
La personale di Julio Le Parc nella sede romana della Galleria Continua sarà visitabile fino al 10 marzo 2024.