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Lucas Memmola, pittura tra i meandri del contemporaneo: la mostra alla Galleria Tiziana Di Caro, Napoli
Mostre
Il progetto espositivo pensato dall’artista Lucas Memmola (Bari, 1994) per gli spazi della Galleria Tiziana Di Caro, a Napoli, appare subito ai nostri occhi compatto e condensato: in mostra nelle tre ampie sale sono dislocati cinque quadri di diverse dimensioni. L’assetto espositivo minimalista studiato da Memmola però si contrappone alla carica di significato di ciascuna opera. L’artista, che generalmente si esprime attraverso la tecnica dell’istallazione, qui dà ampio sfogo alle sue capacità pittoriche e si lascia ispirare dall’incisione Melancholia I di Albrecht Dürer (1471-1528) nella quale vengono presentati una serie di simboli dai diversi significati iconografici.
Lucas Memmola propone invece un percorso ridotto, associando a ogni quadro un genere tipico del repertorio pittorico: il paesaggio, la natura morta, il nudo, il soggetto naturalistico. Tutti i dipinti hanno come modello immagini o frame raccolti dall’artista tra i meandri del web.
La mostra si apre con la raffigurazione di un paesaggio piccolo ma potente. Ci sembra di ammirare un sole nascente che irradia i suoi raggi giallo ocra nel territorio circostante, riscaldandolo. Sembra quasi di rintracciare le visioni energiche e romantiche di William Turner (1775-1851). Ciò che vediamo in realtà è il momento esatto della deflagrazione di una bomba all’idrogeno, un attimo prima che si formi il fungo atomico di fumo e che tutto il paesaggio assuma un tono cupo. L’artista ha scelto un frame preciso del filmato Tsar bomba, la documentazione video di un test nucleare compiuto dall’Unione Sovietica nel 1961, nella baia di Mitjušicha, a nord del circolo polare artico.
Il dipinto, assimilabile a una stella polare e positiva, cela invero una natura distruttiva: l’uomo cerca di sostituirsi a dio, vuole possedere il potere e la forza annientatrice, ambizione che però si ritorcerà contro l’uomo stesso. Come nella vicenda di Icaro o di Lucifero, la superbia si rivela distruttiva per l’uomo. Una tematica quanto mai attuale vista la situazione geopolitica e le guerre in atto.
Nella sala successiva un altro dipinto di dimensioni ancora più piccole presenta una natura morta: mostra un dettaglio di un’orchidea nella sua massima apertura e dai toni cromatici accesi. Anche qui vi è un’esplosione ma, in questo caso, è benefica e vitale, invitandoci a godere della natura.
Nella medesima sala è impossibile non rimanere coinvolti e catturati dalla visione panoramica di un paesaggio notturno, ripreso da uno still del film Heat del 1995. La natura carica di colore si contrappone al paesaggio metropolitano al crepuscolo, in cui notiamo un cielo tenebroso e privo di stelle a causa dell’eccessivo inquinamento luminoso della città di Los Angeles. Nell’ultima sala il cavallo eburneo al galoppo ci riporta invece nella natura selvaggia e alla forza energica, privo di contaminazioni artificiali e immerso nel verde.
Infine, il genere pittorico del nudo viene rivisitato in chiave contemporanea da Memmola attraverso un corpo di donna che rimanda alla sinuosità di una statua greca, che urta però con alcuni elementi contemporanei: i piercing e i tatuaggi. Inoltre, salta subito all’occhio il volto occultato dalla sfocatura, un punto di raccordo fra antico e contemporaneo. Infatti, se molte statue classiche sono state ritrovate acefale, l’artista si avvale dell’espediente dell’offuscamento per richiamare questa eventualità e, allo stesso tempo, per evocare il tema della censura e della privacy quotidianamente esperito.
La mostra di Lucas Memmola alla Galleria Tiziana Di Caro di Napoli sarà visitabile fino al 18 maggio 2024.