25 febbraio 2024

Materia e memoria nella terra di Siena: i luoghi di Samantha Passaniti in mostra

di

La memoria dei luoghi viene celebrata dalle opere di Samantha Passaniti nella mostra “Terre, la materia della relazione”, a cura di Valeria De Siero e Davide Silvioli, presso il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena

Veduta della mostra, Terre, la materia della relazione, Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici, Siena

La mostra di Samantha Passaniti, Terre, la materia della relazione, è frutto del progetto diffuso Oltreterra Project dell’artista, impegnata nella riflessione sul patrimonio culturale e ambientale delle province di Siena e Grosseto, in dialogo proficuo al fine di rilevarne l’impronta umana e sociale attraverso attività site – specific.

La mostra, partendo dalla lavorazione del dato materico, recupera la tradizione artistica del luogo, in particolare quella legata all’estrazione mineralogica e alla lavorazione della carta, giungendo a conclusioni del tutto inedite, che rendono l’elemento di composizione dell’opera un espediente per riconvertire luoghi e paesaggi in ambienti del tutto nuovi. L’esprit de finesse del percorso espositivo si incarna nella “Terra di Siena”, componente emblematica della produzione, che dialoga non solo con gli spazi museali di cui preserva il genius loci, ma costituisce una citazione colta all’antica industria creativa toscana, che la impiegava nei più svariati contesti. Questo essenziale materiale ricavato dal terreno del Monte Amiata, un tempo parte della provincia senese, oggi grossetana, nell’Ottocento ha dato vita ad una fiorente industria legata alla sua produzione, il cui conseguente declino ha causato l’abbandono delle cave su cui Passaniti incentra la sua indagine. 

Samantha Passaniti, Costruzione, 2023, legno di recupero, carta riciclata fatta a mano, terra di Siena naturale e terra di Siena bruciata raccolta nella ex cava di Bagnoli Monte Amiata, 16 elementi, cm 10x10x10

Le declinazioni con supporti e reimpiego della Terra originale e diversificato, non solo creano suggestioni e legami sempre differenti con ambiente e pubblico, ma rivelano anche la profonda conoscenza delle dinamiche storico – artistiche sottese ad opere come Going wrong e Composizione, in cui confluiscono rimandi che includono circostanze formali ascrivibili all’arte antica così come all’Arte Povera, minimale e processuale.

Dall’interazione tra componenti di recupero come carta, stoffe, legno e cavi di rame, Passaniti realizza dei simulacri che intercettano le sollecitazioni degli spazi con cui si confrontano e suggeriscono una progressiva ricostruzione dell’itinerario concettuale che l’artista propone, rendendo la propria sussistenza funzionale ad una visione più estesa del progetto mostra.

Samantha Passaniti, Scyricum, 2023, (dettaglio) carta riciclata fatta a mano, gesso, terre e limonite raccolte sul Monte Amiata (terra di Siena) su tele e legno di recupero, 20 pezzi cm 50×50

Durante la visita a colpire è il rigore scientifico con cui si è deciso di proporre il dato artistico all’interno del contesto del Museo di Storia Naturale di Siena: ad aprire l’esposizione è una postazione di documentazione relativa ai sopralluoghi effettuati per la ricerca delle terre, con esempi di campionatura e prove di colore. L’approccio metodologico che sottintende l’impianto del progetto proietta lo spettatore in una dimensione più ampia, in cui la ricerca creativa si fa portatrice di messaggi universali come quello di comunità asservita all’ambiente, in questo caso inteso come ecosistema sociale in cui compenetrare; l’interdisciplinarietà di Terre, la materia della relazione chiarisce l’urgenza di una presa di coscienza collettiva circa un nuovo vivere quotidiano dello spazio comune alla luce delle esigenze della natura e dei processi che la governano.

Veduta della sala documentativa della mostra. Campioni di materiali utilizzati per la realizzazione delle opere, prove di colore, fotografie e video dei sopralluoghi

L’orizzonte espressivo entro quale si colloca la proposta artistica di Passaniti, come dichiarano i curatori Davide Silvioli e Valeria De Siero, «non solo giunge così a rinsaldare un legame, quello tra scienza e arte, dalle radici remote e che oggi soffre gli effetti di una ripartizione dei saperi talvolta così netta da non considerarne i gradi di parentela reciproca ma, inoltre, dà voce a tematiche estremamente attuali come il rapporto con l’ambiente, con la cultura locale, comunicando, infine, la necessità di sinergia tra discipline eterogenee al fine di mettere a fuoco la complessità dei fenomeni che attraversano il presente storico».

Samantha Passaniti, Going wrong, 2023, elementi di recupero in polietilene, tubi di rame, carta riciclata fatta a mano, terra di Siena naturale e terra di Siena bruciata raccolta nella ex cava di Bagnoli Monte Amiata, dimensioni variabili

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui