30 dicembre 2021

Park Eun Sun nella sede di Cortina d’Ampezzo di Contini Galleria d’Arte

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Nella sede di Cortina d'Ampezzo di Contini Galleria d'Arte fino al 18 aprile è visitabile la personale di Park Eun Sun "Nell’Infinito dell’Arte”, dopo la tappa nella sede di Venezia in Calle Larga XXII Marzo

Park Eun Sun, exhibition view © Contini Galleria d'Arte

«Affermato ormai a livello internazionale per la sua produzione scultorea, – ha spiegato la galleria – Park Eun Sun propone opere che combinano le sue origini orientali con un’ispirazione legata alla tradizione artistica occidentale, tutte caratterizzate da una resa profondamente contemporanea.

Questa mostra presenta al pubblico una ricca selezione di lavori, composti da materiali e dimensioni diverse, che tracciano l’evolversi del lavoro dell’artista che inizia con lo studio della materia, sia essa marmo, granito o bronzo e si conclude nella realizzazione di sculture dalle forme geometriche sinuose e levigate, sostenute da equilibri insoliti ma al contempo leggiadri e armonici.
Quella di Park è una scultura dinamica nella quale, la materia, specialmente la pietra, viene lavorata alternando due colori, stratificandoli in un’ascesa verso l’alto come nel caso delle sue colonne torte e dalla forma a spirale che, sviluppandosi in altezza sembrano perseguire l’infinito o ancora le sue composizioni sferiche concatenate che sembrano generare un vitale flusso di DNA.
Una produzione artistica energica, dunque, che dimostra come il sapiente intrecciarsi delle linee e delle forme, l’espandersi dei volumi e la quasi scientifica precisione tecnica possa garantire la creazione di un linguaggio artistico personalissimo ma capace di comunicare al collettivo.
Infatti quello di Park è un messaggio universale; l’artista indaga l’essenza stessa dell’essere umano, la complessità della vita e delle esperienze che la compongono e questo è evidente grazie all’elemento distintivo rintracciabile in tutte le sue creazioni: la ferita.
Le sculture di Park, infatti, sono tutte accumunate da una spaccatura: il marmo e il granito vengono plasmati, levigati, poi destrutturati, crepati e riassemblati.
Le “lacerazioni” scorrono sulle superfici fluide, come delle cicatrici che simboleggiano la sofferenza e l’essenza stessa del vissuto, e permettono all’osservatore di entrare nella sfera sensibile ed espressiva dell’artista. […]
Le sculture di Park Eun Sun si presentano allo spettatore come figure astratte, geometriche, intangibili, per poi svelare il loro messaggio universale grazie ad una poetica delicata e coinvolgente ed a una gestualità contemporanea e riconoscibile fatta di materia, forma, composizione e decostruzione che incarnano la metafora del vivere».

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