28 giugno 2025

Quando l’arte incontra la natura: Marzia Migliora ad Arte Sella

di

Tra le montagne del Trentino inaugura la mostra di Marzia Migliora realizzata nel contesto di Arte Sella, per raccontare l’interconnessione tra specie e le forze che stanno ridisegnando la natura

Marzia Migliora, Lotta per l’esistenza, 2025. Dettaglio, installazione ambientale, cartapesta dipinta a mano, carta intelaiata, dimensioni variabili. Foto di Giacomo Bianchi. Courtesy: dell’artista; Arte Sella; Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli

Incastonato tra le alpi della Val di Sella, in provincia di Trento, si trova un luogo non facilmente raggiungibile con i mezzi e distante dai grandi centri abitati, ma che forse proprio per questo merita di essere visitato senza limiti di tempo. Si tratta di Arte Sella, la manifestazione di arte contemporanea che dal 1986 – pur trasformandosi nel corso del tempo – abita la valle che fa capo al comune di Borgo Valsugana. Da Villa Strobele, dove tutto è nato, risalendo fino a Malga Costa, si dispiega un percorso che conduce al grande parco nascosto dal bosco, dove svettano installazioni in dialogo con l’ambiente naturale. È proprio a Malga Costa che il giorno del solstizio d’estate ha inaugurato l’ultimo progetto di Marzia Migliora, con la curatela di Lorenzo Fusi, responsabile scientifico per i progetti artistici di Arte Sella.

Lotta per l’esistenza dichiara sin da subito il suo debito nei confronti del trattato L’Origine della Specie di Charles Darwin, che promuove una visione conflittuale, dove gli unici a sopravvivere sono i più forti o coloro capaci di adattarsi. Migliora al contrario, riadattando questa teoria sulla base di nuovi studi, si focalizza su una visione meno agonistica, fondata sul mutualismo e la collaborazione interspecie. Nell’anticamera della Malga questi mondi possibili, realizzati a mano in carta, ne ripropongono una versione che si concretizza, diorami disponibili all’occhio dell’osservatore per uno studio preparatorio che sarà in seguito approfondito: lucertole-zebra e ibridi di uccelli di diverse specie, si muovono liberamente in una flora a sua volta modificata, sgargiante e fuori scala.

Marzia Migliora, Paradossi dell’Abbondanza #62, Diorama #1, 2025. Trasferimento a trielina su carta, collage, alluminio, teca, 70 x 104 x 48 cm. Foto di Mariano Dallago Courtesy: dell’artista; Arte Sella; Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli

Una volta scostato il velo di Maya, qui incarnato da una foresta di faggi in bianco e nero, la realtà si disvela, proiettandoci in un bosco in cartapesta, che piovendo dall’alto ci trasporta direttamente in quel mondo possibile che solo fino a poco fa potevamo immaginare, riprodotto davanti a noi in miniatura. Carapaci dal gusto esotico fluttuano sulle nostre teste come foglie variopinte, funghi e funghetti dai colori psichedelici crescono nel sottobosco ombreggiato di pannelli di carta, su cui si protendono rami e montagne, sovrastati dal monologo ingaggiato dal grande monte riprodotto sullo sfondo, risultato dell’assemblaggio di diversi ghiacciai del Trentino.

Il nostro corpo diventa quindi un modo per esperire lo spazio che attraversiamo, non più meri osservatori o studiosi, ma parte integrante di questo habitat atipico, un test per capire se e come, saremo capaci di integrarci. Come un fantasma silenzioso, un’altra presenza ci affianca, ritornando sulla bocca di tutti e nelle cicatrici impresse nel paesaggio. È la tempesta Vaia, che nel 2018 ha percosso duramente questa valle, radendo al suolo intere aree boschive. Nella sua scia distruttiva, Vaia non ha risparmiato neanche il sentiero ArteNatura – attualmente in fase di riqualificazione – collegamento tra la Malga e la Villa, che ospita la seconda parte della mostra.

Marzia Migliora, Cronaca dell’assenza, 2025. Parte della serie di 20 disegni, pittura su pagine originali de La Domenica del Corriere, 76 x 56 cm. Foto di Mariano Dallago. Courtesy: dell’artista; Arte Sella; Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli

Nella serie Cronaca dell’Assenza la presenza umana e quella animale vengono cancellate attraverso una risignificazione delle illustrazioni presentate su “La Domenica del Corriere”, storico domenicale, manipolato per rendere come soggetto predominante assoluto il paesaggio naturale. Ciò che viene pronunciato dalle didascalie, declamato con enfasi solenne quasi a suon di trombe, viene smentito dall’immagine ora riprodotta e ampliata, che restituisce lo spettacolo di una natura, sia essa armoniosa o nefasta, che non si cura del passaggio o del punto di vista umano.

Possiamo pensare che tutto questo sia un’allucinazione, una finzione o una macchina teatrale e a suo modo lo è, perfettamente studiata – da un punto di vista artistico e scientifico – da un’artista che non lascia nulla al caso. Migliora ci educa, il nostro sguardo, il nostro modo di pensare e di interagire con l’ambiente che ci circonda, e ci invita a ragionare su un futuro, ma anche su un presente, che può fiorire solo se fondato su un progetto collettivo di persone e umanità, lo stesso modo in cui il presidente Giacomo Bianchi descrive Arte Sella. Come i fiori rossi fuori scala, che spuntano tra le montagne in uno dei diorami, la natura si rigenera e prosegue il suo infinito ciclo vitale, Migliora quindi immagina e propone nuove forme di vita che forse ci includeranno, o forse no.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui