29 dicembre 2023

Regalarsi la cultura: 10 mostre da vedere in Italia durante le feste

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Da Torino a Palermo, da Napoli a Milano, passando per Roma, Venezia, Firenze e Bologna. 10 mostre per rifarsi gli occhi tra pittura, fotografia, installazioni e porcellane

Pierre Jacques Volaire (Tolone 1729 - Napoli 1799), Eruzione del Vesuvio nel 1771, 1789, Olio su tela, 101,5 × 153 cm. Napoli, Roberto Campobasso Antichità

La pittura di El Greco a Palazzo Reale, Milano

El Greco, Palazzo Reale 2023, foto: Roberto Serra, courtesy: MondoMostre

Una mostra di pittura è ciò di cui ogni tanto i nostri occhi necessitano per riempirsi di bellezza e di cultura. A questa chiamata come sempre risponde Palazzo Reale, che tra le altre, ospita fino all’11 febbraio un’ampia retrospettiva dedicata al pittore cretese Domínikos Theotokópoulos, detto El Greco. L’inedito progetto espositivo, curato da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez – Burgos García e Thomas Clement Salomon, riconsidera attraverso un’approfondita analisi storico-critica l’importanza dell’influsso dei modelli italiani e l’ultimo periodo toledano di stampo bizantino. Numerosi i capolavori provenienti da grandi musei, tra i quali San Martino e il mendicante e il Laocoonte dalla National Gallery di Washington o il Ritratto di Jeronimo De Cevallos del Museo del Prado, a cui si vanno ad aggiungere i prestiti di istituzioni ecclesiastiche che arrivano in Italia per la prima volta. Ne parlavamo in questo articolo, a pochi giorni dall’apertura.

Tre secoli di porcellane Ginori al Museo Poldi Pezzoli

Fruttiera dal servizio del Kedivè

Per gli appassionati della ceramica, il Museo Poldi Pezzoli presenta Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori, la mostra che fino al 19 febbraio offre al pubblico una selezione delle opere realizzate dalla Manifattura Ginori tra il XVIII e il XX secolo. Curata da Federica Manoli, già curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, e da Oliva Rucellai e Rita Balleri, conservatrici del Museo Ginori, attualmente chiuso per restauro, l’esposizione si articola tra sculture in porcellana che guardano all’arte antica e alla tradizione fiorentina rinascimentale e tardobarocca, vasi del XIX secolo e un servizio da tavola dell’Ottocento in stile neo-egizio (qui alcuni highlights della mostra). Dagli albori nel ‘700, sotto la guida del suo fondatore, il marchese Ginori, si giunge infine alla sezione dedicata alla direzione artistica di Gio Ponti, dove una visione più moderna si mescola ai sapori antichi.

Untrue Unreal, Anish Kapoor a Palazzo Strozzi

Anish Kapoor, Svayambhu, 2007, Wax and oil-based paint, Dimensions variable. Photo: Wilfried Petzi, ©Anish Kapoor. All Rights Reserved SIAE, 2023

Anish Kapoor. Untrue Unreal è la monografica che Palazzo Strozzi dedica ad Anish Kapoor, le cui opere vivono a cavallo tra l’irreale e il verosimile descritti dal titolo. Curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, con la collaborazione dell’artista, la mostra mette in dialogo il pubblico con ambienti intimi, monumentali installazioni e forme conturbanti, che annoverano opere storiche e recenti, e una nuova produzione realizzata appositamente per il cortile interno (tutti i dettagli in questo articolo). La percezione della realtà e il confine tra vero e falso sono qui messi a repentaglio, per una riflessione che invita a cercare la verità oltre le apparenze. Avete tempo fino al 4 febbraio.

La prima grande antologica in Italia di Andreas Gursky alla Fondazione MAST di Bologna

mostre natale italia
Andreas Gursky, Bahrain I, 2005 © ANDREAS GURSKY, by SIAE 2023 Courtesy: Sprüth Magers

La mostra Andreas Gursky. Visual Spaces of Today, curata da Urs Stahel insieme all’artista, abbraccia oltre quarant’anni di attività qui restituiti attraverso 40 immagini che spaziano dai primi lavori alle opere più recenti, da fotografie di luoghi remoti, a concetti a noi più vicini, come la moderna industria del turismo e i processi di produzione millenari. Siti produttivi, centri di movimentazione delle merci, templi del consumo, nodi di trasporto, luoghi di produzione energetica e alimentare e sedi dell’industria finanziaria, si presentano  lungo il percorso espositivo come finestre sul mondo del lavoro, dell’economia e della globalizzazione. In occasione della mostra è stata realizzata anche un’apposita playlist con i brani più amati dall’artista, affrettatevi però, chiude il 7 gennaio. E, nel frattempo, date un’occhiata qui.

Le fotografie di David “Chim” Seymour a Palazzo Grimani, Venezia

Maria Callas, Rome, Italy, 1956, © David Seymour/Magnum Photos

Il secondo appuntamento che il Museo di Palazzo Grimani dedica ai grandi fotografi internazionali del Novecento vede come protagonista David “Chim” Seymour, uno dei fondatori di Magnum Photos. Fotografie, documenti, lettere e riviste d’epoca raccontano i più importanti reportage, ordinati cronologicamente dal 1936 al 1956 (qui la nostra recensione!). Oltre a un nutrito nucleo di immagini che hanno come soggetto Venezia, si succedono tra gli altri la Francia del ’36, la Guerra Civile spagnola, l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progetto intitolato Children of War, commissionato dall’UNICEF e dedicato agli orfani di guerra, Israele ed Egitto negli anni Cinquanta del secolo e le serie Ritratti e Personalità. La mostra chiude il 17 marzo.

William Kentridge al Palazzo Branciforte di Palermo

Palazzo Branciforte, a Palermo, accoglie nei suoi spazi fino al 12 gennaio un progetto realizzato su misura da un’idea di Antonio Leone, a cura di Giulia Ingarao e Alessandra BuccheriYou Whom I Could Not Save è infatti la personale di William Kentridge, che torna in Italia e nello specifico nel capoluogo siciliano, con un’installazione multimediale, 16 disegni inediti con danzanti figure al carboncino, il video Sibyl del 2020, sculture in bronzo e in bronzo dipinto e una serie di grandi arazzi (date uno sguardo alla nostra recensione). Nel ventre degli spazi, definiti piranesiani, del Monte dei Pegni di Santa Rosalia, dove i palermitani impegnavano i propri abiti in cambio di qualche moneta, serpeggiano i suoni delle musiche composte da Nhlanhla Mahlangu e dirette da Tlale Makhene, che si riuniscono al cospetto della proiezione e che nel complesso restituiscono un’atmosfera suggestiva, in dialogo con il luogo storico.

L’immaginifico mondo di Italo Calvino alle Scuderie del Quirinale di Roma

Calvino nello specchio, Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Calvino

Nel centenario della nascita di uno dei più grandi autori del Novecento, le Scuderie del Quirinale, in collaborazione con la casa editrice Electa, presentano Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, la mostra che illustra il rapporto di Italo Calvino con il mondo dell’arte (ve ne parlavamo in questo articolo). Visitabile fino al 4 febbraio, l’esposizione si compone di dipinti, sculture, disegni, illustrazioni di decine di artisti dal Rinascimento a oggi, codici miniati medievali, arazzi, armature, fotografie e ritratti d’autore e di tutte le prime edizioni dei libri, comprese quelle più significative, per una visione caleidoscopica dell’universo calviniano. Curato da Mario Barenghi, il percorso si presta a una lettura comprensibile sia per gli aficionados sia per chi si avvicina per la prima volta al pensiero dello scrittore.

Alle Gallerie d’Italia di Napoli, un ritratto della città ai tempi di Napoleone

Tra il 1808 e il 1815 Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone, contribuirono ad accrescere lo splendore di Napoli dal punto di vista sociale, economico e urbanistico, fornendo un nuovo impulso per le arti. Le Gallerie d’Italia rendono omaggio a questo florido periodo con la mostra Napoli al tempo di Napoleone. Rebell e la luce del Golfo, che vede come protagonisti il viennese Joseph Rebell e altri maestri del vedutismo il cui soggetto prediletto è la città partenopea, cinta dal suo golfo – ve ne parlavamo qui. Visibile fino al 7 aprile, l’esposizione è a cura di Sabine Grabner, Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca e Gennaro Toscano, e si avvale della collaborazione dell’Institut Français di Napoli, con opere provenienti, tra gli altri, dal Belvedere di Vienna e dal Castello di Versailles.

Tradu/izioni d’Eurasia al MAO di Torino

Anila 926, Shimmering Mirage, Weight of Black: Jule Collins Smith Museum of Fine Art, Auburn, AL, 2021, Acciaio laccato e bulbo alogeno / Lacquered steel and halogen bulb, 48″ x 48″ x 48″, 2019. Photo by Mike Cortez

Traduzione, trasposizione e interpretazione culturale sono le tematiche analizzate da Tradu/izioni d’Eurasia, la mostra al Museo d’Arte Orientale di Torino che si interroga sugli scambi materiali e culturali, avvenuti tra Asia ed Europa nel corso della storia. Volta a illustrare le influenze reciproche e a rivalutare il cliché eurocentrico della produzione artistica, il discorso riporta all’attenzione del visitatore il ruolo cruciale dell’Asia centrale e del Mediterraneo, il continente liquido crocevia di scambi. Numerosi i manufatti provenienti dall’Asia occidentale, centrale e orientale, presentati anche nella loro materialità goduta da un punto di vista estetico. L’esposizione, aperta fino all’1 settembre 2024, amplia la sua accessibilità al pubblico, grazie all’inserimento di video in LIS scaricabili con QR code.

André Kertész da CAMERA a Torino

André Kertész, Domenica pomeriggio, ragazze e bambini distesi sul prato, Dunaharaszti, 1919, © Donation André Kertész, Ministère de la Culture (France), Médiathèque du patrimoine et de la photographie, diffusion RMN-GP

CAMERA, il Centro italiano per la fotografia di Torino, ha inaugurato la stagione autunnale con André Kertész. L’opera 1912-1982, la grande antologica su uno dei maestri della fotografia del XX secolo, che terminerà il 4 febbraio. La carriera di Kertész viene illustrata attraverso le sue tappe biografiche, dai primi scatti in Ungheria durante la prima guerra mondiale, alle icone parigine degli anni Venti e Trenta, i capolavori realizzati nello studio di Mondrian, le scene di strada e le “distorsioni” di respiro surrealista. Da qui si attraversa l’Oceano, fino agli Stati Uniti, dove lo scenario cambia sensibilmente. La mostra, composta da 150 immagini, è curata da Matthieu Rivallin e da Walter Guadagnini e celebra inoltre i sessant’anni dalla prima partecipazione del fotografo alla Biennale di Venezia. Date uno sguardo qui.

2 Commenti

  1. Tutto ottimo, informativa esauriente.
    Ma andate a Mantova a vedere la mostra (fra l’altro gratuita): “La magia del vetro – arte vetraria in Francia tra Liberty e decò”. Articoli pubblicati sul quotidiano la Gazzetta di Mantova del 18 dicembre e del 30 dicembre. È unica, non solo in Italia, per i motivi che sono lì spiegati

  2. Ho visto la mostra di André Kertész e acquistato il catalogo. Eccellente mostra, ottimo catalogo (per di più con un prezzo di copertina interessate).

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