24 giugno 2023

Relazioni (im)possibili: la mostra che riporta le opere di Piero Manzoni nel suo paese natale

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Fino al 1 ottobre a Soncino, in provincia di Cremona, le opere di Piero Manzoni, saranno messe in dialogo con quelle di giovani artisti nel Museo della Stampa

Piero Manzoni Piero Manzoni con le Uova, Herning © HEART, Herning Museum
 of Contemporary Art / Foto Ole Bagger


Un viaggio lungo e non banale, quello che ha portato alla mostra Relazioni (im)possibili a cura di Demis Martinelli e Rosalia Pasqualino di Marineo.

«In occasione dei 60 anni dalla morte e i 90 dalla nascita non era possibile non ricordare la figura di Piero Manzoni, uno dei più grandi artisti apparsi nel clima stimolante degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Piero Manzoni è nato a Soncino il 13 luglio 1933, per questo motivo la Pro loco – Museo della Stampa di Soncino ha chiesto alla Fondazione Piero Manzoni di poter collaborare per realizzare degli eventi nella sua cittadina natia», spiega Giuseppe Cavalli, Consigliere delegato Museo Stampa Soncino.

Skygolpe
skmzoPd0hecl – skmzAC8naSfz, 2023
stampe su carta fotografica, 
11 x 9 cm ciascuna © Skygolpe (Mattia Sommovigo)

L’intento è quello di cercare di scoprire l’eredità che uno dei capisaldi dell’arte italiana ha lasciato ai suoi conterranei. Una ricerca del sangue manzoniano che potrebbe scorrere in ciascuno dei 16 artisti invitati ad esporre insieme a lui.  Sergio Breviario, Dario Buccino, Gianni Caravaggio, Nicolò Cecchella, Barbara Colombo, Massimo De Caria, Carlo Dell’Acqua, Paola Di Bello, Andrea Francolino, Carlo e Fabio Ingrassia, Giovanni Morbin, Liliana Moro, Cesare Pietroiusti, David Reimondo, Fabio Roncato e Skygolpe. Per alcuni di loro l’artista nato a Soncino è stato in qualche modo parte della propria biografia. Liliana Moro, ad esempio, rimane folgorata dalla piccola foto di un Achrome, panini e caolino, che le fa intuire la libertà dell’odierno fare arte, mentre Cesare Pietroiusti nel 1981 si trova a trasportare per una mostra diverse opere di Manzoni da Milano a Roma, nel bagagliaio della sua Fiat 128 verde pisello.

Piero Manzoni
Socle du monde, 1961
ferro e bronzo, 
82 x 100 x 100 cm

HEART, Herning Museum of Contemporary Art
© Fondazione Piero Manzoni, Milano / Foto Louis Schnakenburg

Anche Elena e Giuseppe Manzoni di Chiosca, Presidente e Vicepresidente della Fondazione Piero Manzoni raccontano la loro connessione con l’artista «Siamo lieti che Piero Manzoni ritorni in grande stile nel suo paese natale, dopo diversi anni in cui mancava. A Soncino, infatti, la nostra famiglia trascorreva le feste e parte dell’estate e diversi sono i ricordi, soprattutto d’infanzia, legati a questo antico borgo e ai giochi con Piero.»

Quale è stato il punto di partenza di questo interessante progetto? Una lunga ricerca. Profondamente condivisa con gli artisti invitati, cercando di trovare per ognuno un’opera che potesse essere messa in relazione con una di Manzoni, tra incontri e scambi in cui i curatori hanno instaurato una forte relazione con gli artisti. Il risultato ha portato a vedere con gli occhi di chi fa il suo stesso lavoro, le opere di Manzoni, accostandole ad una rosa di lavori molto diversi tra loro.

Circa metà delle opere sono state create apposta per questa occasione, diventando testimonianze della varietà di strade che Manzoni ha in qualche modo percorso.

Gianni Caravaggio
Due calamari si allontanano per incontrarsi dall’altra parte del globo, 2012-18
bronzo bianco, 40 x 7 x 4 cm ciascuno
© Gianni Caravaggio / Courtesy Galerie Rolando Anselmi, Berlin/Roma e Kaufmann-Repetto, Milano/New York / Foto Andrea Rossetti

Ad accompagnare la mostra è stato pubblicato un catalogo che contiene testi scritti appositamente da otto autori: Luca Bochicchio, Daniela Ferrari, Flaminio Gualdoni, Gaspare Luigi Marcone, Mirco Marino, Raffaella Perna, Marco Senaldi e Giorgio Verzotti. Un po’ per gioco e un po’ per incrinare gli schemi usuali i sedici artisti sono stati abbinati agli autori con una roulette, estraendo a sorte e lasciando quindi che fosse il fato a decidere.

Infine un’ulteriore sfida è stato il tentativo di creare una relazione armoniosa tra le opere e lo spazio che le ospita, l’affascinante Museo della Stampa, luogo fortemente caratterizzato: torchi in ghisa, matrici di pietre litografiche e casse tipografiche fanno da cornice al lavoro di Manzoni e degli altri artisti contemporanei.

Piero Manzoni
8 Tavole di accertamento, 1962
fotolitografia su carta, 50 × 35 cm
Edizioni Vanni Scheiwiller, Milano
© Fondazione Piero Manzoni, Milano / Foto Agostino Osio
Sergio Breviario
90% Piero, 2023

bicicletta da donna Bianchi, 
due disegni, uova sode
55 x 34 x 25 cm
 (struttura) – 32 x 23 cm ciascuno (disegni
) © Sergio Breviario

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