24 agosto 2023

RUBENS! La nascita di una pittura europea

di

Palazzo Te, Palazzo Ducale di Mantova e Galleria Borghese omaggiano Rubens con tre eventi espositivi che raccontano i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi del Maestro della pittura barocca

Pieter Paul Rubens, La famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità, Palazzo Ducale di Mantova © Palazzo Ducale di Mantova, Ministero della Cultura

Palazzo Te, Palazzo Ducale di Mantova e la Galleria Borghese si uniscono in un ambizioso progetto per omaggiare Rubens, maestro di origini fiamminghe che con la sua opera divenne protagonista e archetipo assoluto del barocco. Le tre mostre – a Mantova dal 7 ottobre al 7 gennaio 2024 e a Roma dal 14 novembre al 18 febbraio 2024 – si inseriscono in una più ampia operazione culturale dedicata ai rapporti tra la cultura italiana e l’Europa vista attraverso gli occhi del pittore che cosı̀ profondamente trasse ispirazione dalla cultura classica lasciando un segno profondo e indelebile nelle corti italiane ed europee. 

Pieter Paul Rubens, Ritratto di Francesco IV Gonzaga, 1605, Collezione Freddi in comodato d’uso a Palazzo Ducale di Mantova © Palazzo Ducale di Mantova, Ministero della Cultura

«Rubens è il genio che, grazie alla sua giovinezza italiana, riesce ad allargare i confini della creatività internazionale, diventando artista europeo nelle tecniche, nel gusto, nella capacità produttiva. Seguendo e ampliando il progetto di Giulio Romano, egli dunque diviene tramite di modernità. Il Comune di Mantova è orgoglioso di promuovere il ciclo espositivo che esplora la potenza di un artefice senza pari, capace di lasciare tracce altissime nella città dei Gonzaga. Ed è questa l’occasione per riflettere sul concetto stesso di Europa, nel suo necessario slancio culturale e vitale». Rubens consolidò il suo legame con Mantova quando, nel 1600, giunse da giovane promettente pittore alla corte di una delle più importanti signorie italiane: i Gonzaga. Se ne andò circa dieci anni dopo, trentenne, con la fama di indiscusso maestro. 

Il riferimento storico del Sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, è sintomatico dell’importanza passata, presente e futura del doppio appuntamento espositivo che si articolerà tra Palazzo Te, con un’analisi al rapporto tra il pittore fiammingo e la cultura mitologica incontrata in Italia, e Palazzo Ducale, con un focus sul ciclo delle tre enormi tele per la Chiesa della Santissima Trinità, una delle quali – dopo incredibili vicende – è ancora oggi esposta e costituisce una tappa fondamentale nel percorso conoscitivo di questo grande artista. 

Pieter Paul Rubens, Achille scoperto tra le figlie di Licomede, olio su tavola, 1630, 107,5×145,50 cm, Museo Nacional del Prado, inv. P002455 © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado, Madrid

Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà, a cura di Raffaella Morselli, intende creare una rispondenza tra opere e motivi decorativi e iconografici del Palazzo: un percorso paradigmatico che dimostra quanto le suggestioni rinascimentali elaborate da Rubens negli anni mantovani e italiani siano continuate, evolvendosi, nella pittura della sua maturità, fino a trasmettersi nell’eredità intellettuale e artistica lasciata ai suoi allievi. Le opere della mostra sono state scelte, dunque, in funzione del dialogo che riallacciano con i miti e dell’interpretazione che ne fece Giulio Romano nelle varie sale, fattori che contribuirono a generare nel pittore di Anversa una sintonia mai interrotta con il Rinascimento e il Mito. Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te ha dichiarato: «Rubens a Palazzo Te è una mostra bellissima, risultato di un percorso scientifico e istituzionale complesso e ambizioso. È il racconto del riverbero avuto nel tempo, fino al Seicento e oltre, dalla pittura di Giulio Romano e di Palazzo Te; è una storia che connette Giulio Romano a Rubens nella loro capacità di trasformare creativamente la tradizione; è l’evidenza di quanto la “pratica della libertà” propria della pittura sia una cifra preziosa della cultura europea anche contemporanea; è la conferma della collaborazione della Fondazione Palazzo Te con Palazzo Ducale, i Musei Civici, Galleria Borghese e oltre 17 musei in tutta Europa; è il risultato della collaborazione tra musei, fondazioni, università che ha raccolto il meglio per accompagnare la possibilità di trasformare un frammento di storia in una visione del futuro». 

Pieter Paul Rubens, San Michele espelle Satana e gli angeli ribelli, olio su tela, 1622, 149 x 126 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza, inv. 348 (1930.98) © Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

Palazzo Ducale, sottolinea il Direttore Stefano L’Occaso: «partecipa a questo importante progetto espositivo che coinvolge istituzioni – Palazzo Te di Mantova e la Galleria Borghese di Roma – di due delle città nelle quali Rubens maggiormente operò nel suo periodo italiano. La sua opera di maggior respiro fu il grande trittico realizzato per il presbiterio della chiesa della Santissima Trinità di Mantova, il cui elemento centrale è la tela conservata in Palazzo Ducale, intorno alla quale ruota il nostro progetto. Un modo per ricordare lo straordinario bagaglio di conoscenze dell’artista, di cui la tela con la Famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità è un caso eccezionale». Rubens. La Pala della Santissima Trinità presenta un nuovo allestimento museografico e illuminotecnico dell’intero Appartamento Ducale, voluto da Vincenzo I e realizzato da Antonio Maria Viani: qui sono esposte opere della collezione permanente dal tardo Cinquecento al Seicento inoltrato. Punto focale del percorso è la Sala degli Arcieri, dove è esposta la Pala la cui vicenda viene raccontata da un’innovativa ricostruzione tridimensionale della chiesa della Santissima Trinità, oggi non più accessibile al pubblico. 

Pieter Paul Rubens, Martirio di sant’Orsola e delle sue compagne, Palazzo Ducale di Mantova © Palazzo Ducale di Mantova, Ministero della Cultura

Alla Galleria Borghese di Roma invece Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma, a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato, indaga come le influenze del suo viaggio in Italia, compiuto nel primo decennio del XVII secolo, prendano un nuovo decisivo vigore negli anni successivi al suo ritorno in patria, anche grazie ai soggiorni italiani di suoi allievifiamminghi.Il progetto sottolinea il contributo straordinario dato dall’artista, alle soglie del Barocco, a una nuova concezione di antico, di naturale e di imitazione, mettendo a fuoco la novità dirompente del suo stile nel primo decennio a Roma e come lo studio dei modelli potesse essere inteso come ulteriore slancio verso un nuovo mondo di immagini. L’eccezionale sede della Galleria Borghese offre inoltre l’opportunità inedita di vedere i grandi gruppi berniniani, la statuaria antica, le altre sculture moderne, spesso opera di artisti stranieri, in relazione diretta con i quadri e i disegni di Rubens, cogliendo quell’energia con cui l’artista investì i capolavori dell’antichità. 

Pieter Paul Rubens, Compianto su Cristo morto, olio su tela, 1601-1602, Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese, Ph. M. Coen

La Direttrice Francesca Cappelletti ha dichiarato «La mostra alla Galleria Borghese è la prima di un nuovo progetto di ricerca che metterà la storia del museo al centro dei momenti in cui Roma è stata una città veramente internazionale. Calamita per gli artisti del Nord Europa fin dal Cinquecento, la Roma di Rubens, fra i pontificati Aldobrandini e Borghese, è il luogo dove studiare ancora l’antico, di cui si cominciano a conoscere i capolavori della pittura, con il ritrovamento nel 1601 delle Nozze Aldobrandini. È il momento della Galleria Farnese di Annibale Carracci e della cappella Contarelli di Caravaggio, di cui si stordisce una generazione. Attraverso gli occhi di un giovane pittore straniero come Pieter Paul Rubens guardiamo ancora una volta all’esperienza dell’altrove, cerchiamo di ricostruire il ruolo del collezionismo e della collezione Borghese in particolare come motore del nuovo linguaggio del naturalismo europeo, che unisce le ricerche di pittori e scultori nei primi decenni del secolo». 

Rubens! La nascita di una pittura europea è una straordinaria iniziativa culturale realizzata con il Patrocinio del Ministero della Cultura, in collaborazione con il Comune di Mantova e alcune delle più prestigiose istituzioni museali italiane e internazionali. L’appuntamento è per il 7 ottobre, con un’occasione unica di collaborazione che, accanto ai progetti espositivi, prevede incontri di approfondimento, conferenze, eventi e la realizzazione di pubblicazioni scientifiche dedicate al grande artista Rubens.

Pieter Paul Rubens, Susanna e i Vecchioni, olio su tela, 1606-1607 ca, Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese, Ph. M. Coen

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