24 novembre 2025

“Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” a Milano, in Fondazione Prada

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Fino al 25 febbraio 2026 Fondazione Prada ospita una mostra sensoriale concepita dal regista premio Oscar Alejandro G.Inarritu in occasione del 25esimo anniversario dall’uscita di "Amores Perros"

Immagine della mostra “Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” Foto: DSL Studio – Delfino Sisto Legnani e Melania Dalle Grave. Courtesy Fondazione Prada

Milano accoglie una mostra dura da digerire. Con combattimenti tra cani, inseguimenti, incubi e scene di ogni genere, Fondazione Prada ci offre l’occasione di assaporare la parte più oscura del Messico di inizio anni 2000, quella raccontata magistralmente da Iñárritu nel film cult Amores Perros. La pellicola, primo capitolo della celebre Trilogia della morte – seguita da 21 grammi e Babel – esce nel 2000 e l’anno seguente viene premiata agli Oscar come miglior film straniero. Ma la mostra milanese non vuole incensare il film capolavoro e non racconta in sequenza le scene che lo compongono. Ci troviamo piuttosto di fronte ad un condensato di sesso e violenza, un realismo talmente tagliente da provocare un dolore quasi fisico, in cui tradimento e amore viaggiano di pari passo sul filo di un simbolismo che rende criptico il reale messaggio dell’opera del regista messicano. 

Immagine della mostra “Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” Foto: DSL Studio – Delfino Sisto Legnani e Melania Dalle Grave. Courtesy Fondazione Prada

L’installazione di Iñárritu è allestita al piano terra del Podium, spazio espositivo centrale della Fondazione. L’allestimento visivo e sonoro, ideato invece al primo piano dell’edificio, è studiato nei minimi dettagli, concepito dallo scrittore e giornalista messicano Juan Villoro. All’interno delle sale ci si immerge nella rivoluzione culturale, sociale e urbana di Città del Messico di inizio secolo. Proprio nel 2000, la capitale messicana viene travolta da un’ondata di violenza senza precedenti: un gruppo di guerriglieri urbani, le Fuerzas Armadas revolucionarias del pueblo, mette a ferro e fuoco la città, un ambiente rivoluzionario in cui la tensione tra le classi sociali e la politica è alle stelle e la lotta contro i miliardari al proprio apice. L’allestimento si intitola Mexico 2000: The Moment That Exploded e offre un ulteriore livello narrativo della storia, raccontata attraverso un’ampia raccolta di ritagli di giornali dell’epoca, tracce audio e fotografie documentaristiche di autori come Paolo Gasparini, Graciela Iturbide, Enrique Metinides e Pedro Meyer. Celebre il viaggio in America Latina di Gasparini, che narra il contesto socio-culturale di Città del Messico attraverso i vetri rotti del taxi che lo scarrozza per le vie di una delle capitali più controverse del mondo moderno.

Immagine della mostra “Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” Foto: DSL Studio – Delfino Sisto Legnani e Melania Dalle Grave. Courtesy Fondazione Prada. “Mexico 2000: The Moment That Exploded” ideata da Juan Villoro Installazione (audio, fotografie, giornali)

Tornando alla mostra al piano principale, Sueño Perro include girati inediti che raccontano i temi trattati in Amores Perros come l’amore, il tradimento e la violenza. Sequenze intense, senza tagli – come invece era accaduto all’epoca in fase di montaggio – conservate per venticinque anni negli archivi cinematografici dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM). Immagini grette ma intrise di realismo, ambientazioni squallide che divengono il punto di riferimento della messa in scena. La materialità riveste un ruolo importante nel concepimento dell’esposizione e lo dimostra il 35mm al centro dell’installazione che con la sua grana, lo sfarfallio e il calore generato contribuisce alla proiezione a trecentosessanta gradi nel contesto agonizzante e malato dipinto da Inarritu. Attraverso un labirinto quasi interamene buio, illuminato solo dai proiettori analogici che diffondono il flusso continuo di frammenti del film assemblati per la prima volta in assoluto, i visitatori sono accolti in un paesaggio visivo e sonoro che Iñárritu mette in pratica a dispetto delle tendenze contemporanee sempre più inclini all’accettazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Quasi che possiamo toccare con mano quei frammenti riportati alla luce. 

Immagine della mostra “Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” Foto: DSL Studio – Delfino Sisto Legnani e Melania Dalle Grave. Courtesy Fondazione Prada

Iñárritu ha affermato che nella fase di editing di Amores Perros sono stati oltre trecento i chilometri di pellicola tagliati e lasciati sul pavimento della sala di montaggio. Sedici milioni di fotogrammi rimasti sepolti che l’autore ha deciso di riesumare per invitare a percepire ciò che il film non è stato per via della censura. “È come incontrare un vecchio amico che non abbiamo mai visto prima” ha detto a proposito del progetto. Immagini dimenticate, censurate, che oggi restituiscono ancora meglio il senso di un’opera che ha saputo cogliere il presente in cui era stata ambientata. Un’economia sommersa, oltre cento famiglie a spartirsi le ricchezze del Messico, a fronte di una popolazione che versava in condizioni miserabili, se non di vera e propria indigenza e di degrado socio-culturale. Amores Perros ha tracciato una linea di confine, ha insegnato che si può raccontare il vero con un prodotto artistico apprezzabile anche a livello tecnico e visivo. “Mai più un Messico senza di noi” proclamavano i rivoltosi. È possibile, quindi, pensare al Messico oggi senza prendere in considerazione quella pagina fondamentale e drammatica della sua storia che Amores Perros traduce sul grande schermo?

Immagine della mostra “Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu” Foto: DSL Studio – Delfino Sisto Legnani e Melania Dalle Grave. Courtesy Fondazione Prada

Come ha dichiarato Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada: «Con questo progetto si vuole cercare di aprire nuove prospettive sul suo lavoro e su un film che, sin dagli esordi, ha unito la forza del realismo alla densità del simbolismo. A venticinque anni dalla sua uscita, Amores Perros continua a parlare al presente e a restituire, con potenza visiva ed emotiva, tutta la complessità del mondo in cui viviamo». Il progetto, corredato da un’edizione speciale del libro Amores Perros (che offre un approfondimento sul linguaggio visivo del film e il singolare processo creativo di Inarritu includendo immagini di backstage, fotogrammi e storyboard) è in programma fino al 26 febbraio 2026. Successivamente verrà spostata in altre importanti istituzioni internazionali, tra le quali LagoAlgo a Città del Messico dal 5 ottobre 2025 al 4 gennaio 2026 e The Los Angeles County Museum of Art (LACMA) nella primavera del 2026.

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